Terni, Sandro Bellini: «Suicidio? Non esiste»

A parlare sono i colleghi di lavoro del 53enne scomparso da mercoledì: «E’ la persona più buona e tranquilla del mondo. Tutto assurdo»

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Ricerche Sandro Bellini, Soccorso alpino Sasu - 20 maggio 2016 (4)Nulla che possa far pensare ad un ultimo tragico gesto, quello di togliersi la vita. Per i colleghi di lavoro di Sandro Bellini, il 53enne ternano di cui da mercoledì non si hanno più notizie, quella del suicidio è un’ipotesi che non sta in piedi. E allora il timore che possa essergli accaduto qualcosa di grave, che qualcuno possa avergli fatto del male, aumenta con il passare delle ore e con l’assenza di riscontri nelle ricerche coordinate sul territorio dalla Prefettura.

«Assurdo» «Com’è Sandro? Una persona semplice e normale, un lavoratore precisissimo che conosce il suo mestiere a menadito, dopo 36 anni passati nel settore. Il fatto che sia scomparso, proprio lui, ci sembra semplicemente assurdo. Per come lo conosciamo noi – dicono i colleghi -, e qui (nell’azienda termoidraulica di Terni in cui svolge diverse mansioni, dal bancone al magazzino, ndR) ci lavora da oltre dieci anni, è la persona più tranquilla e buona di questo mondo, anche troppo. Non beve, non fuma, sempre pronto alla battuta e disponibile. E’ uno a cui piace lavorare e di certo non è un uomo depresso o segnato da squilibri».

Ricerche Sandro Bellini, scomparso - 19 maggio 2016 (2)Tagliando all’auto Ma a far rifiutare, a chi lo conosce, l’idea che possa essersi ucciso, sono anche altri dettagli legati ai giorni precedenti la scomparsa: «Non più di cinque o sei giorni fa – dice un collega – aveva portato l’auto (la Chevrolet finita bruciata nel bosco di Marmore, ndR) a fare il tagliando. I soliti controlli, olio, gomme e via dicendo. Quando, per scherzare, gli abbiamo fatto presente che era ora che ne comprasse una nuova, ci ha risposto dicendo che in questo momento non aveva soldi a spendere, visto anche il mutuo da pagare per la casa».

«A domani» Sabato 21 maggio, poi, Sandro Bellini aveva programmato anche una gita organizzata, insieme ad altre persone fra cui la sorella e il cognato: «Aveva già acquistato i biglietti da giorni. Anche questo, visto quello che è successo, ci fa pensare tutto fuorché volesse farla finita». La vede così anche l’ultimo collega che, martedì, lo ha sentito al telefono: «Ci siamo detti ‘a domani’ e poi nessuno lo ha sentito più. Era stato in ferie sia lunedì che martedì e ci siamo sentiti per fare il punto. Tutto sembrava normale, eravamo sicuri di rivederlo mercoledì mattina in sede, ma non si è presentato e, insomma, lì per lì ci siamo rimasti anche male: ‘poteva pure avvertire’. Lo abbiamo chiamato ma entrambi i numeri personali risultavano staccati. Poi alle tre di pomeriggio si sono presentati i carabinieri che ci hanno spiegato la situazione. E per noi è stato un colpo tremendo».

Ricerche Sandro Bellini, scomparso - 19 maggio 2016 (8)La casa Sandro Bellini vive da anni in una villetta multifamiliare in via Rosselli, a Terni. Per diverso tempo ha pagato l’affitto, poi, più o meno fra la fine del 2015 e i primi mesi del 2016, ha deciso di acquistare l’appartamento con tanto di mutuo da pagare mensilmente. Un altro elemento, questo, che fa pensare ad una persona con dei progetti e delle prospettive di vita che difficilmente possono essere state cancellate da una decisione tragica, assunta in prima persona.

Gli affetti Dopo la morte della moglie, scomparsa alla fine del 2007 per una grave malattia, Sandro Bellini aveva trovato una nuova compagna. Una donna di origini rumene con cui è stato insieme per diversi anni e con cui ha convissuto nella casa di via Rosselli. Poi fra i due qualcosa non ha più funzionato come prima e nei mesi scorsi, sempre fra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, si è consumata la rottura, poi seguita da alcuni tentativi di riavvicinamento. Dopo essersi lasciato, avrebbe frequentato anche un’altra donna, senza tuttavia assegnare a questa nuova storia connotati troppo seri o impegnativi.

Sandro Bellini 1Le ultime ore L’ultimo contatto con la sorella risalirebbe a martedì sera, il giorno precedente la scomparsa. Il mattino seguente si sarebbe allontanato da casa lasciando tutto in ordine, come sempre. Dalla porta aperta per far uscire i due gatti al calendario su cui è solito appuntarsi i giorni di ferie e quelli lavorativi. E mercoledì era, appunto, un giorno di lavoro. L’ultima cella agganciata dal telefono di Sandro Bellini sarebbe stata individuata nella zona di Piediluco, non lontano da dove poi l’auto del 53enne è stata trovata in fiamme, distrutta da un incendio doloso che, forse, non è riuscito a cancellare tutte le tracce utili a ricostruire l’accaduto.

Incendio sospetto E proprio dall’auto data alle fiamme in mezzo alla boscaglia, potrebbero giungere nuovi elementi utili all’indagine che vede impegnati in prima linea i carabinieri della Compagnia e del Nucleo investigativo di Terni. Sembra che per appiccare il fuoco, oltre al combustibile, siano state utilizzati anche rami e arbusti tagliati e reperiti sul posto. Da chi, ovviamente, non si sa.

Le ricerche Anche venerdì mattina le ricerche dell’uomo sono andate avanti ininterrottamente. In campo i carabinieri, i vigili del fuoco con il nucleo Tas di Terni e i colleghi sommozzatori provenienti da Roma, i volontari del soccorso alpino e speleologico dell’Umbria e, da alcune ore, anche gli agenti della polizia provinciale impegnati nel setaccio dei boschi della zona di Marmore.

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