Terni: Tapojärvi e Ast ‘spingono’ sulle scorie. Intesa finlandesi-Arpa e incontro con gli Rls

L’agenzia analizzerà gli scarti delle acciaierie in vista del loro riutilizzo. Faccia a faccia proficuo nella giornata di lunedì

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Accordo fra Arpa Umbria e Tapojärvi, in vista della produzione del primo lotto di filler da parte dell’azienda finlandese che – fra l’altro – ha raggiunto un’intesa con Anas. È stato siglato lunedì a Terni – sotto forma di protocollo – dal direttore del dipartimento territoriale ‘Umbria sud’ di Arpa, Francesco Longhi, e dall’amministratore delegato di Tapojärvi, Martti Kaikkonen.

Il contesto

«Il protocollo – spiega Arpa Umbria in una nota – prevede una campagna speciale di analisi delle scorie prodotte nel sito della Ast Arvedi. Come noto la società Tapojärvi si occupa della gestione e del recupero delle scorie derivanti dal processo siderurgico dell’opificio ternano. Nell’ambito di queste attività, la società finlandese ha presentato il progetto di recupero di tali scorie, a valle della fase di estrazione dei metalli, che in un’ottica di economia circolare consente di diminuire significativamente l’utilizzo della discarica aziendale e allo stesso tempo di fornire un materiale per la produzione di conglomerato bituminoso, alternativo a quello naturale estratto dalle cave (con notevole riduzione dell’anidride carbonica e del consumo di suolo)».

L’accordo

«Sulla base di queste premesse, a seguito di un accordo con Anas, Tapojärvii ha deciso di affidare ad Arpa Umbria, in una prima fase sperimentale legata alla produzione del primo lotto di filler, l’effettuazione delle analisi sulle scorie. Le analisi sono finalizzate alla verifica delle caratteristiche di idoneità per il loro riutilizzo. Nel protocollo, che ha una durata di tre mesi, si prevede – precisa l’agenzia ambientale umbra – che le analisi svolte da Arpa per conto dell’azienda finlandese saranno a pagamento e non escludono le attività istituzionali di Arpa di controllo, necessarie alla verifica del rispetto delle norme ambientali previste dall’AIA (autorizzazione integrata ambientale) in possesso della Tapojärvi Italia».

L’assessore Melasecche: «Regione decisiva nella triangolazione Anas, Tapojärvi, Ast»

Nel merito, interviene l’assessore regionale Enrico Melasecche con una lunga nota: «Il tema della mole delle scorie prodotte da un sito produttivo come quello di Terni – afferma – è sempre stato centrale nelle problematiche del ciclo industriale delle acciaierie ed è stato affrontato da alcuni anni con un impegno rilevante da parte di Ast nell’intento duplice di recuperare metalli costosi ma anche di ridurre la quantità delle stesse da portare in discarica, abbattendo i costi ambientali ma anche quelli economici di tale scelta fin qui obbligata. Sono cambiate notevolmente le normative negli anni ma anche la sensibilità delle imprese e della pubblica opinione in proposito, grazie anche ai progressi della scienza. L’assegnazione anni or sono ai finlandesi della Tapojärvi dell’appalto relativo alla demetallizzazione delle scorie, perseguendo anche l’obiettivo di un riutilizzo delle stesse, è storia di questi anni. La Regione, in particolare l’assessorato alle infrastrutture, ha da mesi elaborato un progetto per far incontrare tutti gli attori di questa sfida in modo da accelerare il conseguimento degli obiettivi citati. Quale miglior utilizzatore futuro di quei materiali se non l’Anas che costruisce e fa manutenzione di tutte le strade statali del Paese? Da quella constatazione e dalla volontà di favorire la soluzione di un problema particolarmente sentito a Terni – prosegue l’assessore Melasecche – ho preso da tempo contatto con l’ad di Anas Aldo Isi e con il direttore Antonio Scalamandrè, responsabile del settore ricerche di Cesano, che hanno dato la massima disponibilità per fare in modo, con protocolli assolutamente rigorosi, che si potesse accelerare il processo che, partendo dal prelievo di campioni da parte di un ente pubblico a ciò vocato per effettuare innanzitutto le verifiche chimiche, si potesse giungere all’utilizzo sperimentale sul campo per un utilizzo poi sistematico, come avviene da anni in Finlandia, nei processi di costruzione e ricostruzione delle pavimentazioni stradali. Ad oggi si è iniziato con il filler, una sorta di polvere grigia demetallizzata prodotta nello stabilimento che la Tapojärvi ha costruito all’interno di Ast con un investimento di circa 40 milioni. Successivamente si procederà con gli aggregati, un altro prodotto di consistenza analoga alla breccia, con il duplice vantaggio ambientale di utilizzare, in caso di esito positivo, sempre minori materiali di cava. Da qui l’incarico ad Arpa Umbria – spiega l’assessore Melasecche -. In un primo tempo era stata ipotizzata la collaborazione con Arpa Lazio ma per ragioni sia logistiche che di competenza territoriale, si è preferito rivolgersi alla partecipata regionale e con il direttore Luca Proietti avevo da tempo concordato l’iter che oggi finalmente vede la formalizzazione. Faccio voti affinchè questa sfida di un’intera comunità consenta ad Ast di conseguire un risultato che persegue da tempo, in modo da essere sempre più ambientalmente sostenibile ma contemporaneamente anche concorrenziale, in modo da poter procedere agli investimenti previsti con l’accordo di programma in corso di definizione, cui sta dedicando notevoli energie la presidente Tesei. Ciò per conslidare anche la produzione dell’acciaio magnetico, purtroppo volato anni or sono in Germania con brevetti e macchinari, il proprio ruolo di più importante sito manifatturiero dell’Umbria. Attendiamo quindi che le procedure vengano poste in essere con la massima celerità e sicurezza in modo che anche Ast possa riutilizzare decine, centinaia di migliaia di tonnellate l’anno come, grazie a Tapojärvi, fa Outokumpu in Finlandia. Tapojärvi – conclude l’assessore regionale – peraltro ha aperto un rapporto positivo con la città di Terni, partecipando alla sponsorizzazione della riqualificazione della Fontana dello Zodiaco, donando tutte le tubazioni inox che costituiscono l’impiantistica sottostante il catino, con un costo superiore ai 70 mila euro, ed è già integrata positivamente fra le multinazionali che svolgono funzioni di sviluppo per l’economia regionale».

TUTTO SU AST – UMBRIAON

L’incontro in azienda

Intanto martedì i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di Ast e del sito hanno incontrato l’ad di Ast Menecali e la direzione aziendale. Oggetto della convocazione, proprio il progetto scorie – trattamento e recupero – con l’azienda che, riferiscono gli Rls, «ha fornito un’ampia e dettagliata rappresentazione, rimodulando il progetto iniziale con nuove procedure di raffreddamento e diversificazione della scoria e con pratiche di scorifica che già sono state messe in campo. Il tutto – osservano i rappresentanti dei lavoratori – permetterà di ridurre l’immissione in discarica della scoria e in futuro di poterla utilizzare, opportunamente trattata, in altri ambiti, favorendo un minor impatto ambientale». I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di Ast e del sito hanno «preso atto dei progetti messi in campo» e ritengono «utile la disponibilità aziendale nell’affrontare temi che riguardano ambiente e sicurezza in altri incontri specifici, trovando anche soluzioni comuni così come previsto anche dall’ultimo protocollo prefettizio. Inoltre su nostra richiesta – concludono gli Rls – l’azienda si è resa disponibile ad intensificare la comunicazione e l’informazione relativa ai dati su ambiente e sicurezza, tra responsabili aziendali e operatori. Nel prossimo futuro dovremo affrontare i temi inevitabili sulla transizione ecologica che prevederà investimenti su tutta la fabbrica e che ci auspichiamo diano futuro allo stabilimento di Terni».

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