Terni, scontro Cardeto: «Sei milioni di danni»

Sandro Citarei, titolare della società incaricata del recupero, verso l’estromissione: «Posso fare un passo indietro, ma nessuna caccia alle streghe»

Condividi questo articolo su

Comune di Terni e concessionario – la società di scopo ‘Parco Cardeto’ guidata dal numero uno della Ciam, Sandro Citarei – ai ferri decisamente corti per ciò che attiene il futuro della storica area verde, chiusa da oltre cinque anni e che ha visto completato appena il 60% dell’intervento di recupero inizialmente previsto con le modalità del project financing: lavori a carico del privato che, in cambio, gestirà la struttura.

CARDETO, ANAC E COMUNE SOSPENDONO I LAVORI

La strada per ripartire

Dopo il parere dell’Anac sulla modifica della composizione societaria della ‘Parco Cardeto Srl’, che la scorsa estate aveva portato il Comune a sospendere d’ufficio i lavori, lo stesso ente si è mosso con decisione per tornare in possesso della struttura e concordare con il Credito Sportivo – che metterebbe a disposizione oltre un milione di euro per concludere il recupero del parco – la decisione su chi dovrà ultimare i lavori.

Sandro Citarei

Il danno stimato dalla Ciam

Un passo che non è andato giù a Sandro Citarei che, pur non avendo ancora intentato azioni legali nei confronti di palazzo Spada, sostiene di aver subìto «almeno sei milioni di euro di danni nel contesto della vicenda. Sono disponibile a fare passi indietro – dice – ma non ci sto a questa ‘caccia al colpevole’, tanto meno se finisce per riguardare la mia persona e le società che rappresento».

«Sorpreso»

Circa l’esito dell’incontro fra Comune e Credito Sportivo, Citarei si dice «profondamente sorpreso. Un paio di mesi fa – spiega – avevo parlato con l’amministrazione ed ero in attesa dell’avvicendamento anche del segretario generale del Comune e di un parere legale sul documento trasmesso da Anac. Solo sulla base di quest’ultimo il Comune, attraverso il responsabile unico del procedimento e il dirigente competente, ha intrapreso l’iniziativa di sospendere i lavori. Nel frattempo la ‘Parco Cardeto’, sempre in attesa di un incontro che avrebbe potuto risolvere il tutto, attraverso l’avvocato Giovanni Ranalli ha inviato un suo primo parere legale in cui si rimarca la piena conformità a legge dell’operato della stessa società».

Il ruolo del Credito Sportivo e la sospensione dei lavori

Sandro Citarei afferma poi di essersi impegnato in prima persona per aprire un dialogo fra Comune e Credito Sportivo, salvo poi scoprire che l’azienda che potrebbe rimpiazzare la sua nel cantiere Cardeto, verrà scelta dall’istituto presieduto da Andrea Abodi: «L’incontro è avvenuto lo scorso 26 novembre a Roma alla presenza del direttore lavori e del progettista. L’istituto per il Credito Sportivo ha chiesto delle delucidazioni in merito all’andamento del cantiere i cui lavori sono stati sospesi dal Comune di Terni solo una volta ricevuta la comunicazione dall’Anac. Preciso ciò – prosegue il titolare della Ciam – perché a dicembre del 2017, avendo appreso che il rup ed il dirigente avevano richiesto tale parere, anche se si trattava di fatti accaduti quattro anni prima e ampiamente documentati, in qualità di amministratore di ‘Parco Cardeto’ avevo richiesto fin da subito la sospensione in attesa del parere dell’Anac. Una sospensione puntualmente negata dallo stesso rup e dallo stesso dirigente».

«Navigato a vista per mesi»

La controffensiva della ‘Parco Cardeto’ entra poi nel vivo: «Ad inizio 2017, in ragione dei vari lavori di variante e degli imprevisti susseguitisi nel tempo per cause non imputabili alla società, oltre che della mancata presenza del rup e del dirigente sospesi dalle proprie funzioni dall’autorità giudiziaria, si navigava a vista senza alcun interlocutore e nella più totale incertezza anche nel definire le cose più piccole. Da qui una richiesta ufficiale di sospensione dei lavori, anche questa mai arrivata».

«Non ho chiesto i danni ma…»

«La disponibilità da parte mia e della società che rappresento – osserva Sandro Citarei – è stata fin dall’inizio la più totale, viste tutte le problematiche incontrate. Altri al posto mio, altri avrebbero chiuso il cantiere e chiesto i danni al Comune di Terni, quantificabili in oltre sei milioni di euro. Un passo che a suo tempo mi era stato suggerito ma che non ho mai perseguito, in primis per il rispetto che nutro verso la città dove sono nato e vivo ed ancor più per tutti i suoi cittadini. Certo, non nascondo che ad oggi devo ritenere salvo ed impregiudicato ogni diritto per la Parco Cardeto Srl per tutti i danni subìti».

«Nessuna caccia al colpevole»

«L’intervento per il Parco Cardeto – prosegue il titolare della Ciam – valutato inizialmente dal Comune in circa 800 mila euro, a causa dei problemi emersi e delle cosiddette ‘migliorie’ è lievitato a circa 3 milioni di euro e ciò, ripeto, senza che l’ente abbia investito o speso un solo euro. Un intervento per la città, caso forse unico, a totale carico di un’impresa. Anche per questo, in caso di mancanza della necessaria fiducia reciproca e nell’interesse di Terni, sono disponibile a fare uno o più passi indietro. Nessuno deve però cercare di trovare a tutti i costi un ‘colpevole’, né tanto meno pensare di cominciare dalla mia persona o dalla società che rappresento che – conclude Sandro Citarei – nonostante le vicende negative nelle quali è stata recentemente coinvolta e per le quali si sta dimostrando la verità nelle preposte sedi, è seria e corretta».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli