Terremoto, a Norcia arrivate le casette

In corso le operazioni di montaggio delle prime sei ‘soluzioni abitative di emergenza’ realizzate dal consorzio di imprese di Terni per conto del Cns

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Il prototipo di casetta (Foto A.Mirimao)

Come saranno montate (Foto A.Mirimao)

Le prime tre – in totale, per il momento, se ne prevedono 20 – le stanno montando in via XX settembre a Norcia. Sono le ‘casette’ – tecnicamente Sae, soluzioni abitative di emergenza – realizzate dal consorzio di imprese umbre, e a maggioranza ternane, per conto del Cns, il Consorzio nazionale servizi. Altre tre le monteranno in giornata.

A NORCIA SI LAVORA AL MONTAGGIO – IL VIDEO

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Il progetto

Le casette Il primo ‘lotto’ per Norcia prevede 14 casette da 40 (con una camera da letto) e 6 da 60 metri quadrati (con due camere da letto). Le sei che saranno pronte per prime sono tre per ciascuna metratura e, ovviamente, sono complete di tutto: dalla cucina al soggiorno arredato (con tutti gli elettrodomestici, tv color compreso), dalla camera da letto completa al bagno con doccia, dal mobilio alla dotazione completa di biancheria per la casa, fino a tutti gli accessori più minuti, comprese tutte le stoviglie.

COME SONO LE CASETTE – LE FOTO DI ALBERTO MIRIMAO

Il soggiorno

Il soggiorno

Le altre In consiglio comunale, mercoledì, il sindaco ha detto che i primi due campi casette saranno ultimati – alle prime 20 si aggiungeranno altre 17 abitazioni, che il consorzio è già pronto a mettere a disposizione, si attende solo che vengano messe a punto le operazioni di urbanizzazione – saranno ultimati entro gennaio. Per le altre – circa 60 – si dovrà invece approntare l’urbanizzazione di un’area della zona industriale: «Dopo le scosse 30 ottobre – ha detto Alemanno – le richieste di Sae sono diventate circa 400, ma  i moduli abitativi spettano soltanto a coloro che hanno una totale inagibilità della propria casa».

I container Nella giornata di mercoledì erano anche arrivati i primi container da 48 posti ciascuno – cinque sono destinati a Norcia, mentre dieci andranno in cinque frazioni: Ancarano, San Pellegrino, Savelli, Popoli e Frascaro.

mura-terremoto-sisma-norciaIl freddo Ma intanto, a Norcia, le temperature da settimane scendono sotto lo zero e la popolazione, per nulla in vena di festeggiare un Natale diverso da quelli sempre vissuti in famiglia, cerca di cavarsela come può. Ancora pochi, troppi pochi, hanno ricevuto un primo contributo per l’autonoma sistemazione, c’è chi dal 24 agosto è fuori di casa e non dorme in albergo e ancora non è stato inserito nella lista per ricevere fondi. Quelli che non sono partiti per il Trasimeno si sono sistemati in camper o roulotte di fortuna, magari prestati o donati attraverso la grande rete di solidarietà che si è creata già a partire da agosto.

ministero-interno-norcia-terremoto-fabio-toniContributi «Di notte fa freddo e mia mamma dorme dentro il container assieme a papà e a nonna – racconta Emanuele – poi di giorno spostiamo i letti e vendiamo i tabacchi, dato che il negozio è nella zona rossa e è fuori uso da settembre. Ma è freddo, freddissimo. Abbiamo una stufetta che teniamo accesa tutta la notte, ci attacchiamo al generatore che non ne può reggere due». E mentre ancora nessuno sa a chi toccheranno in sorte i primi moduli abitativi veri e propri, di una cosa Emanuele è certo: «chi può voler andare a dormire insieme a tanta altra gente dentro a un container con i bagni in comune? Mia nonna è anziana, ha bisogno di privacy e assistenza anche di notte, non possiamo metterla insieme a tante altre persone».

enpa-norcia-terremoto-1105-wa0025Gli aiuti in questi mesi sono arrivati, anche tanti. Non tutto, però, è sempre arrivato a destinazione e qualcosa si è perso nelle tante reti di volontari e associazioni che sono spuntate per gestire i pacchi e tir che arrivavano carichi di cibo, coperte, vestiario e stufe. «Anziché collaborare tra noi – racconta ancora Emanuele – si è instaurata una sorta di gara, di concorrenza. Penso che se avessimo collaborato la comunità ne avrebbe beneficiato tutta, in positivo». Così, ad esempio, tanti capannoni si sono riempiti di vestiti che nessuno ha mai neanche censito. Ma sono arrivate anche lavatrici nuove, stufe, coperte e scorte di cibo che sono state distribuite in maniera arbitraria, raccontano.

Natale Così, mentre i riflettori di televisioni e giornali si spengono si avvicina uno dei Natali più tristi che Norcia possa raccontare. Famiglie divise da chilometri e province, case abbandonate e un centro storico pieno di macerie a far da cornice a una quotidianità che fatica a farsi di nuovo strada nei piccoli centri della Valnerina. «In tutto questo c’è chi si è dato da fare solo per mettersi in mostra e farsi vedere, mentre ci raccontano che nei supermercati di mezza Italia vendono prodotti che dicono essere prodotti qui mentre poi, leggendo le etichette, si scopre vengono prodotti altrove».

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