Terremoto, a Norcia tra speranze e rancori

La visita del presidente del consiglio ha certamente rafforzato le speranze, ma ha provocato anche i malumori di chi si sente discriminato

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Ormai – ne hanno visti talmente tanti – ti riconoscono alla prima occhiata: «Lei è un giornalista, vero? Sta qui per Gentiloni, vero?». Tu gli rispondi che, sì, insomma, è così, ma che non stai lì per la prima volta e che il giornale per cui lavori non si è mosso solo in questa occasione. E loro: «Sì, vi conosciamo, ma adesso venga a vedere questo». E mi portano dentro uno dei container collettivi, «dove gente che magari nemmeno si conosceva prima deve condividere tutto, dai servizi igienici agli spazi comuni. Dove bambini e donne, portatori di handicap e anziani, sani e malati, devono convivere in spazi limitati e disagi».

UN CONTAINER COLLETTIVO – LE FOTO

Un locale ‘comune’

La convivenza Dodici-tredici famiglie – per un totale di una cinquantina di persone – condividono queste strutture e non sempre tutto fila liscio: «Uno ci mette tanta buona volontà – raccontano, me a patto di non apparire nelle foto – e cerca di accontentarsi, ma lei è andato a vedere le ‘casette’ e si sarà reso conto della differenza. Chi ne ha avuta una può pensare di viverci decentemente, ma noi? Crede davvero che qui si possa vivere?».

Una stanza da letto

I problemi Su ogni porta un cartello con il nome della famiglia che occupa la stanza (o le stanze, se la famiglia è numerosa) da letto. Dentro ci sono i letti, dei tavolini e gli armadietti: «Un po’ come in ospedale», dice chi ci accompagna. «O come in galera», dice un altro.

I disagi L’impressione è che, nonostante le intenzioni siano certamente le migliori, questa soluzione rischia di provocare più problemi di quanti ne risolve: «Le pare possibile che nei servizi igienici, bambini e anziani di famiglie diverse debbano usare lo stesso water? Le pare possibile che la porta della lavanderia debba essere chiusa a chiave per evitare che qui ci venga chiunque a fare il bucato? Le pare possibile che alla mensa volessero far venire a mangiare chiunque, anche i dipendenti comunali con il ‘buono pasto’?». Poi vagli a rispondere.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – IL VIDEO 

Paolo Gentiloni a San Pellegrino

Le speranze Poi vai a San Pellegrino perché, come hanno detto loro, sei lì per la visita del presidente del consiglio, Paolo Gentiloni e, insomma, è come dicono: il clima è diverso. Il villaggio delle 18 Sae è tutta un’altra cosa e dentro quelle casette si può davvero – fatto salvo il dolore per quanto si è perduto per sempre – immaginare una vita dignitosa.

IL PRESIDENTE GENTILONI DENTRO UNA SAE  – IL VIDEO

L’inaugurazione di Nero Norcia

La speranza E, proprio come ha detto Gentiloni inaugurando ‘Nero Norcia’, la mostra mercato del tartufo, basta tornare a Norcia e parlare con gli operatori economici che vi prendono parte per avere la conferma che la città – ma in generale il territorio – marciano a velocità diverse e che, soprattutto nell’immaginario popolare, ci sono aspettative poco paragonabili.

PARLA UN ESPOSITORE A ‘NERO NORCIA – IL VIDEO

I rischi Ecco, il pericolo maggiore che si corre, sei mesi e un giorno dopo la prima terribile scossa del 24 agosto, è che si rompa – le crepe sono bene in vista, come quelle nelle case – quella solidarietà (ruvida, ma sincera, come questa gente) che ha permesso di far fronte alla prima e alla seconda emergenza. E se si rompe quella, come per le case distrutte, sarà impossibile rimettere a posto i cocci.

 

 

 

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