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Home » Terremoto: «Norcia, ospedale a rischio»

Terremoto: «Norcia, ospedale a rischio»

di Marco Torricelli
15 Novembre 2016
in Apertura 5, Attualità, In evidenza, Politica, Terremoto 2016
Tempo di lettura: 7 minuti di lettura
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Una specie di seduta di consiglio regionale ‘in trasferta’, quella che la presidente Donatella Porzi ha convocato per  martedì mattina – in accordo con la presidente della giunta, Catiuscia Marini – nella sede operativa di Foligno della Protezione civile regionale.

terremoto-foligno-protezione-civile-regione-porzi-marini-leonelli6Il vertice La presidente Porzi ha definito la seduta come «un utile momento di confronto e informazione tra tutti i consiglieri per capire come è stata affronta la prima emergenza e come si procederà nella lunga fase seguente. Mercoledì l’ufficio di presidenza dell’assemblea umbra, unitamente a quelli delle altre Regioni colpite dal terremoto, sarà ricevuto dalla Commissione Ambiente, Territorio e lavori pubblici che ha avviato un’indagine conoscitiva sulle politiche di prevenzione antisismica e sui modelli di ricostruzione a seguito di eventi sismici. In quella sede verranno avanzate una serie di indicazioni per la stesura dei prossimi provvedimenti».

terremoto-foligno-protezione-civile-regione-porzi-marini-leonelli7L’informativa Il responsabile del ‘Servizio organizzazione e sviluppo del sistema di Protezione civile’, Alfiero Moretti, ha svolto una relazione conoscitiva: «Dopo il sisma del 24 agosto avevamo già iniziato a lavorare per garantire circa 100 soluzioni abitative temporanee, ma il terremoto del 30 ottobre ha azzerato tutto. Il primo obiettivo è garantire adeguata assistenza alla popolazione, dato che ci sono circa 5 mila persona da assistere: al momento 1.600 sono negli alberghi, 2.500 sono all’interno di strutture comunitarie in Valnerina, a Spoleto, a Foligno, Sellano, mentre a Cascia, Monteleone, Norcia e altri centri; stiamo ospitando circa 800 persone all’interno delle tende. Non si tratta di 5 mila sfollati, alcuni di essi non hanno perso la casa, ma hanno paura di rientrare e i danni alle abitazioni non sono stati ancora quantificati. Sappiamo che le tende non sono una soluzione ed infatti puntiamo prioritariamente sull’autonoma sistemazione e sugli hotel, che attraverso Federalberghi hanno stipulato una convenzione che prevede 40euro a persona al giorno in pensione completa. Con questa soluzione le famiglie potranno stare in zone lontane dal sisma e in tutta sicurezza, come al Trasimeno, senza vivere nei container. Anche le strutture della Valnerina, una volta accertatane l’agibilità, potranno dare risposte agli sfollati. Coloro che sono voluti rimanere nei pressi delle proprie abitazioni si trovano ora nelle tende, ma questa non è evidentemente una soluzione. Queste persone verranno ospitate in villaggi comunitari con moduli abitativi da 2-3 posti letto e con i servizi in comune. Si tratta della sistemazione provvisoria per chi non accetta di stare in albergo in altre zone».

Il prototipo di casetta (Foto A.Mirimao)
Il prototipo di casetta (Foto A.Mirimao)

Le ‘casette’ Il vero problema, ha spiegato Moretti, «saranno i numeri degli sfollati e delle case inagibili: solo dopo sarà possibile montare le casette prefabbricate per quelle famiglie. Per fare ciò, una volta ultimata la ricognizione, si dovranno allestire i campi, urbanizzarli e poi ordinare le strutture prefabbricate, da montare in loco, alle ditte che hanno vinto il bando della Protezione civile nazionale. Dobbiamo capire quanti villaggi dobbiamo allestire, quanti container disponibili ci sono sul mercato (ne servono 2 mila), dato che se li devono costruire ci vorrà molto tempo. Tali strutture dovrebbero essere pronte poco dopo Natale».

terremoto- San Pellegrino
Le verifiche

Le verifiche Tutto ruota, secondo Moretti, «intorno alla verifica dell’agibilità e al censimento dei danni: per velocizzarla abbiamo adottato un modello semplificato, in collaborazione con gli ordini professionali. Per fare fronte alle migliaia di richieste di sopralluogo abbiamo previsto di superare il sistema dei certificatori e di utilizzare tutti i tecnici disponibili in Italia. Ci sarà una schedatura limitata ad ‘agibile-non agibile’ mentre la gravità del danno verrà accertata in un secondo tempo. Ci sarà un controllo a tappeto dei comuni danneggiati e delle frazioni. La procedura semplificata ci espone a dei rischi, ma i numeri ci hanno travolto e quando il tecnico presenterà la perizia dovrà quantificare esattamente il danno. Contiamo di mettere complessivamente in campo circa 1000 professionisti, tra pubblico e privato».

terremoto- San PellegrinoI container Nei Comuni in montagna «c’è anche l’altro problema delle nuove aree per i container, oltre a quelle per le tende e a quelle per le casette. Esistono problemi oggettivi di spazio. Gli spazi per le casette verranno occupate per anni, dato che serviranno fino ad avvenuta ricostruzione. Servono aree pianeggianti in cui installare i villaggi comunitari, attiveremo il Genio militare per allestire le piastre di circa mille metri quadrati. Gli allevatori avranno le soluzioni abitativi per cui è stato fatto un bando nazionale: due aziende forniranno strutture prefabbricate rimovibili in acciaio (da 40 a 70 metri quadrati), in affitto, che verranno ripresi dai fornitori. Allevatori che devono stare vicini alla stalla – secondo il responsabile del ‘Servizio organizzazione e sviluppo del sistema di Protezione civile’ – sono 50 mentre gli agricoltori non hanno la necessità di restare vicini alla proprietà. Cominceremo a consegnarle entro 30 giorni, a condizione che vengano fatti i basamenti. Le prime 12 piazzole sono state fatte dall’Agenzia forestale regionale. Prima di Natale gli allevatori dovrebbero avere i moduli abitativi montati anche se in alcune località non possono neppure arrivare i Tir».

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Foto di Alessandro Balsamino

Scuole e strade Per quanto riguarda le scuole, Moretti ha detto che «si registra una situazione problematica su Norcia e Cascia e ci vorrà qualche mese per fare fronte a questa emergenza. A Norcia la struttura temporanea ospiterà, col doppio turno, elementari, medie e superiori. A Cascia la situazione si è complicata: e servirà una struttura di pronta accoglienza. A Preci la scuola è agibile e antisismica ma ci sono problemi legati al timore del sisma», mentre le strade «sono quasi tutte chiuse e a viabilità limitata: il collegamento con le Marche è chiuso per i danni al viadotto, che ha dei piloni danneggiati. La strada per Ascoli è chiusa. La galleria di Forca Canapine ha lesioni sulla calotta e l’Anas sta predisponendo un intervento importante ma con tempi lunghi. È franata un pezzo di montagna tra Triponzo e Visso (sulla strada 209), con il fiume che è esondato; secondo i tecnici c’è il rischio di distacchi di roccia ancora maggiori. Tra Serravalle e Borgo Cerreto continuano a cadere massi: Anas sta intervenendo per ripristinare questo collegamento fondamentale ma al momento possono transitare solo mezzi di servizio. La provinciale che da S. Anatolia sale a Spoleto è a rischio caduta massi. L’unica strada agibile, ma non per i mezzi pesanti, è la Rocchetta, ma si allunga il percorso di 30minuti».

terremoto-foligno-protezione-civile-regione-porzi-marini-leonelli8Marini Rispondendo ad una serie di questi ti posti da diversi consiglieri regionali, la presidente della regione, Catiuscia Marini, ha detto che «la Regione Lazio ha bandito una gara per le stalle temporanee per tutte le aree colpite, devono valutare le offerte e dovrebbero farlo mercoledì. Con l’Agenzia forestale puntiamo a dare una casetta e una stalla agli agricoltori. Il problema è la raccolta del liquame, quindi servono fondazioni di appoggio e vasche di raccolta. I malati di Cascia e Norcia sono stati spostati negli altri ospedali umbri ed anche gli anziani delle case di riposo. Stiamo allestendo un posto medico per i primi esami. Abbiamo riallestito un punto di primo soccorso a Norcia, vicino al vecchio ospedale, strutturato un presidio sanitario per le attività di base diagnostiche e di fornitura dei farmaci. Sono stati trovati posti nelle strutture sanitarie anche per anziani anche per i non autosufficienti che di solito stanno nelle proprie case, che ora sono inagibili e non possono stare nelle tende. A Norcia l’ospedale era chiuso in via precauzionale, bisognerà valutare se conviene ristrutturarlo oppure costruirne uno nuovo».

Foto di Alessandro Balsamino
Foto di Alessandro Balsamino

I prefabbricati Sulle casette prefabbricate, secondo la presidente «la vera tempistica dipende dal giorno in cui c’è riconoscimento di casa inagibile ed è stata individuata l’area idonea. Sono i Comuni a dover individuare le aree, che devono essere pianeggianti. Le casette di legno del 1997 potrebbero essere utilizzate, in loco. Ma dato che esiste la disponibilità degli hotel ad accogliere gli sfollati, anche in Valnerina, in condizioni di maggiore comfort, non sarebbero comunque una soluzione».

Spoleto Chi vuole fare donazioni, «come ho indicato ad alcuni ‘grandi donatori’ – ha detto ancora Marini – può farlo aiutando a realizzare strutture collettive che durante l’anno sono per attività ricreative e in emergenza. Rappresentano un presidio importante per i terremotati. Un conto corrente per le donazioni esiste già e sta raccogliendo fondi per interventi di pubblica utilità. Chiederemo di inserire anche Spoleto nell’area del cratere, dato che ad Eggi ci sono stati danni seri. Gli studenti che si sono dovuti spostare lontani da casa potranno, grazie all’accordo con l’ufficio scolastico regionale, seguire temporaneamente le lezioni nel Comune in cui sono stati accolti».

terremoto-foligno-protezione-civile-regione-porzi-marini-leonelli5Leonelli «Far tornare subito a vivere i territori colpiti dal sisma, occupandosi insieme di case, scuole e aziende: questo deve essere l’obiettivo prioritario delle istituzioni coinvolte nella gestione dell’emergenza». Ne è convinto il segretario del Pd Umbria e consigliere regionale Giacomo Leonelli. «Nel mio intervento ho chiesto di portare avanti di pari passo case, scuole e aziende perché nei territori colpiti dal sisma si possa tornare presto a vivere e a lavorare, perché si possa tornare velocemente alla normalità». Per Leonelli «è molto incidente il ruolo delle imprese colpite, nettamente superiore rispetto agli eventi sismici del 1997, e non possiamo pensare che solo ricostruendo le case quel territorio possa ripartire: se i cittadini non riprendono a lavorare, difficilmente torneranno a vivere nei loro luoghi. Il nostro appello sui prodotti del territorio ha avuto un successo insperato, le ‘scorte’ dei produttori sono quasi finite e ora c’è bisogno di tornare a produrre». Per quanto riguarda la difficile situazione delle persone rimaste senza casa «ho chiesto la massima attenzione sul rispetto della promessa di allestire container entro Natale. Le istituzioni lo hanno promesso e ora dobbiamo mantenere l’impegno, anche chiedendo l’intervento diretto dell’esercito per velocizzare l’urbanizzazione delle aree individuate».

Nuovo vertice La presidente Marini, ha convocato un altro incontro per mercoledì alle 10, sempre al Centro regionale di protezione civile di Foligno, per discutere delle problematiche delle imprese, delle attività produttive e del lavoro connesse agli eventi sismici che hanno colpito l’Umbria e le altre regioni del centro Italia. All’incontro sono stati invitati i rappresentanti delle organizzazioni delle imprese, delle organizzazioni sindacali e i sindaci dei Comuni dell’area interna Valnerina.

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