Terremoto, la terra trema ancora

Ancora una forte scossa alle 17.14 di martedì: magnitudo 4.4 con epicentro ad Amatrice. Avvertita in gran parte dell’Umbria

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Non c’è pace per le popolazioni colpite dal sisma del centro Italia. Una forte scossa di terremoto è stata avvertita distintamente, intorno alle ore 17.15 di martedì pomeriggio, da buona parte delle popolazioni di Umbria, Lazio e Abruzzo. L’epicentro è stato localizzato pochi chilometri a sud di uno dei centri devastati dalle scosse – Amatrice (Rieti) – per una magnitudo stimata in 4.4 della scala Richter e ad una profondità di 14 chilometri.

Paura La scossa è stata avvertita distintamente a Terni ma anche a Spoleto, Perugia e nell’area della Valnerina – da Norcia a Cascia – più danneggiata dai terremoti del centro Italia. Non si registrano al momento ulteriori danni rispetto a quelli già subiti dai centri da agosto ad oggi.

Norcia La scossa è stata avvertita anche a Norcia dove gli abitanti, le poche famiglie rimaste, sono alle prese con il gelo ormai arrivato in tutta Italia. «La situazione è sempre più difficile – raccontano – e siamo alle prese con sempre maggiori difficoltà. Gli aiuti provenienti da tutta Italia spesso spariscono, è ormai arrivato il freddo e chi è rimasto deve gestirsi da solo perché non c’è modo di poter tornare alla normalità».

La rabbia Sono stremati, gli abitanti, parlano di Tir con aiuti che non sono mai arrivati a destinazione, «c’è chi si spaccia per volontario – raccontano i volontari veri – e che deviano l’arrivo di beni di prima necessità salvo poi farci arrivare abiti usati e trattenendo non si sa in che modo cibo e altri aiuti». Denunce pesanti quelle di chi non ha mai abbandonato la propria terra che fa paura, soprattutto quando riprende a tremare. «Ci siamo organizzati da soli, per dormire in camper o container, ma il freddo pungente rende tutto più difficile. C’è chi ha perso tutto e gli anziani che non possono lasciare la propria terra trascorrono le notti dentro i container dove la notte le temperature scendono sotto lo zero».

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