Il ricordo del sisma con Tesei e Franceschini

Norcia, prima uscita pubblica per la neo governatrice che incontra il ministro dei beni culturali. Polemica dal gruppo del Pd

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Incredibile come il terremoto sia rimasto di fatto piuttosto in ombra nella campagna elettorale delle elezioni umbre, regione che può vantare l’icona della distruzione – la Basilica di San Benedetto a Norcia ancora fra le macerie – e dove dopo tre anni c’è una sensazione di immobilismo che atterrisce più delle scosse. Eppure è così. Di Norcia e di ricostruzione – in termini concreti – si è parlato pochissimo. La speranza è che se ne parli ora, e soprattutto si faccia qualcosa, in consiglio e in giunta regionale.

Tesei e Franceschini alla Basilica

Intanto, come promesso, a Norcia fa la sua prima uscita la neo presidente Donatella Tesei, che di fatto comincia oggi – esaurita la ‘sbornia’ post elezioni – il suo mandato istituzionale. Presente anche il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che si è incontrato con la neo governatrice e con il sindaco Nicola Alemanno e ha visitato il cantiere della Basilica di San Benedetto. Gli interventi di messa in sicurezza realizzati e quelli ancora da compiere sono stati illustrati dalla soprintendente Marica Mercalli.

«Questo è il momento di perseguire tutti insieme un’unica finalità: ricostruire le mura e le comunità colpite dal terremoto – ha detto la Tesei – non sempre le diversità portano al meglio, che si ottiene confrontandosi e poi prendere le decisioni. Questo è il momento di andare avanti speditamente, dobbiamo ricostruire e lo dobbiamo fare per non far venire meno queste comunità. Vedere Norcia, città meravigliosa, vuota fa male al cuore. Tra un anno speriamo di essere di nuovo qui per celebrare il ricordo, ma con molte situazioni definite e altre in corso di definizione, così da dimostrare che la ricostruzione è iniziata davvero».

I sindacati: «Finanziamenti pubblici per Santo Chiodo»

Il deposito di Santo Chiodo (Spoleto), che ha accolto, per metterle in sicurezza, migliaia di opere d’arte provenienti dalle zone terremotate dell’Umbria, potrebbe rappresentare un volano di sviluppo per il territorio, in termini anche di creazione di nuovo lavoro. È questo il messaggio che Cgil, Cisl e Uil di Perugia hanno recapitato al ministro Franceschini. E lo hanno fatto per tramite della soprintendente Marica Mercalli, che ha ricevuto una delegazione del sindacato proprio nel deposito spoletino: «In un territorio in cui tante aziende hanno chiuso o sono andate in crisi – spiega Filippo Ciavaglia – il deposito di Santo Chiodo rappresenta un elemento di grande importanza, non solo per l’attività che già svolge, di cura e restauro delle opere d’arte dei territori terremotati, ma in prospettiva anche per quello che potrebbe diventare: un centro di formazione per restauratori e un luogo di attrazione turistica, in attesa che le opere possano tornare nei loro luoghi di appartenenza Questo – continua il segretario Cgil – significherebbe naturalmente anche nuovo lavoro, laddove c’è n’é un grandissimo bisogno».

I sindacati: «Comunità vuole rinascere»

Cgil, Cisl e Uil sono ritornati a Norcia nei giorni scorsi e si sono confrontati sul tema della ricostruzione: «Come sindacato non possiamo che constatare come, purtroppo, il processo di ricostruzione vada molto, molto a rilento, a scapito del tessuto economico e sociale di questi territori – hanno affermato Alessandro Vergari, segretario lega Spi Valnerina Cgil Perugia, Bruno Mancinelli della Cisl Umbria e Nicola Brauzzi della Uil Umbria – ma non basta ricostruire: occorre anche ricostruire bene, perché dobbiamo essere consapevoli di vivere in un territorio geologicamente giovane, ad alto rischio sismico».

Per il sindacato sostenere un processo di ricostruzione post-sisma dinamico vuol dire fare propri alcuni punti imprescindibili, dapprima attenzionando e facendo manutenzione al territorio, anche attuando una prevenzione sistematica; la certezza delle risorse disponibili; un quadro legislativo nazionale e regionale definito; definizione e certezza dei ruoli di governance nazionale, regionale e locale; una governance a livello locale presieduta dalla Regione, con il coordinamento dei comuni e delle province interessate dal “cratere”; rinforzamento della struttura dell’ufficio speciale per la ricostruzione. Inoltre, è importante puntare su modelli di formazione innovativi per lavoratori ed imprese, anche attivando meccanismi di premialità. Diventa poi strategico lo studio, la ricerca e l’innovazione in materia di tecnologie dei materiali utilizzati per la ricostruzione, al fine di migliorare il comportamento sismico degli edifici, in un’ottica di futura prevenzione, e porre una sempre maggiore attenzione alle tematiche ambientali e di tutela della salute.

Donato defibrillatore al Sasu

In giornata la Comunanza agraria di Castelluccio ha donato al Soccorso alpino e speleologico Umbria un defibrillatore: «Il bellissimo gesto – sottolinea il Sasu – nasce dall’iniziativa congiunta tra la Comunanza ed un talentuoso castellucciano, Giulio Del Vescovo, che ha visto quest’ultimo portare sul palco la sua bravura con il pianoforte, destinando parte del ricavato per questo lodevole progetto ‘rialziamo la città’. Con questo defibrillatore si pensa alla sicurezza di tutti i paesani e dei turisti che frequentano Castelluccio di Norcia, ove il Sasu ha un presidio di soccorso».

Noi per Norcia: «Non ci saremo»

«Caro Ministro, noi non ci saremo…»: comincia così la lettera inviata a Franceschini dal gruppo consiliare del Pd ‘Noi per Norcia. «Sono trascorsi tre anni esatti dal giorno in cui Norcia fu completamente distrutta, nel tessuto edilizio ed in quello sociale, dalla scossa di terremoto più forte degli ultimi due secoli. A differenza di quelle dell’800, questa volta non ci sono stati morti, per effetto della buona ricostruzione seguita al sisma del 1979».

«Per questo anniversario, il Sindaco ci ha fatto avere il programma della giornata che prevede un momento di preghiera, alle 7,41 del mattino, con l’arcivescovo Boccardo, per ricordare la scossa più violenta e poi, alle ore 9 nel Centro di Valorizzazione, la presentazione del progetto artistico della chiesetta Madonna di Cascia ed alle ore 10, in Piazza San Benedetto, la visita del Ministro per i Beni e Attività Culturali e del Turismo, On. Dario Franceschini. Siccome siamo abituati a non nascondere le nostre opinioni o a parlar male dietro le spalle e poi andare a far finta di omaggiare il potente di turno, diciamo prima che noi non parteciperemo a queste passerelle. Saremo presenti al momento di preghiera e poi però basta così».

«Caro ministro, la nostra non è una presa di posizione politico- partitica o un frutto delle avvelenate elezioni regionali che si sono svolte. Se avessimo voluto fare una speculazione politica o qualunquismo, avremmo fatto conoscere il nostro pensiero durante la campagna elettorale. Non lo abbiamo fatto perché il terremoto e soprattutto la ricostruzione non merita di essere infilata nel tritacarne della polemica e nemmeno però della speculazione politica. Il problema è che venendo a Norcia, a fare l’ennesima cerimonia, vedrà semplicemente le stesse cose che c’erano subito dopo il terremoto. Macerie nella Basilica di S.Benedetto, nella Cattedrale di S.Maria, in tutte le altre Chiese, nel Museo della Castellina, Teatro, Palazzo Comunale, Ospedale, ecc. Non c’è un’opera che è partita. Sarà il caso di domandarsi perché e magari di rispondersi anche che queste opere non si fanno con le regole ordinarie messe in pratica da una burocrazia ministeriale».

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