Avrebbe reso la vita impossibile all’ex compagna, 56enne, pedinandola, telefonandole ad ogni ora del giorno e della notte, appostandosi nell’androne del palazzo dove la donna vive, offendendola e minacciandola pubblicamente ogni volta che la incontrava per strada. Alla fine la vittima ha sporto denuncia alla polizia di Stato e l’uomo – 59enne ternano – è finito a giudizio di fronte al tribunale di Terni per atti persecutori.
Perseguitata Le tensioni – andate avanti fra alti e bassi per anni, al pari del rapporto fra i due – lo scorso luglio erano nuovamente ‘deflagrate’ quando l’uomo aveva aggredito verbalmente l’ex compagna di fronte ad un bar. Tempo qualche giorno e la donna se lo era ritrovato davanti in via Roma, con lui che l’aveva inseguita – nonostante l’intervento di un commerciante della zona – e minacciata: «Ti mando in galera, ti metto un etto di fumo dentro la macchina». Comportamenti andati avanti anche nei due mesi successivi e durante una notte, con la donna impegnata ad accudire la madre malata, nel giro di quattro ore l’aveva chiamata per circa cento volte al telefono.
Il processo Alla fine la 56enne – parte civile attraverso gli avvocati Renato e Roberto Chiaranti – ha sporto denuncia e l’uomo – difeso dall’avvocato Francesco Orsini – è stato citato a giudizio, con la prima udienza del procedimento che si è tenuta giovedì di fronte al giudice Barbara di Giovannantonio e al pm Cinzia Casciani.