Tk-Ast, addetti in calo: nuovo minimo storico

L’ultimo dato verificato parla di 2320 dipendenti. Torna la paura per i 316 di Harsco-Ilserv

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di M.T.

La cura dimagrante continua. E c’è il nuovo record. Nel senso che alle acciaierie si registra un nuovo ‘minimo storico’ di addetti: 2320. Il dato, peraltro, non è nemmeno aggiornato e, visto che i termini per accedere alla mobilità scadevano il 4 aprile scorso, potrebbe dover essere rivisto. Ovviamente al ribasso.

La ripartizione Al totale, comunque, si arriva sommando i 1430 operai e i 502 tra dirigenti, quadri ed impiegati di Ast; i 130 operai e i 49 tra quadri e impiegati della Società delle fucine; i 61 quadri e impiegati di Aspasiel; i 112 operai e i 36 tra quadri e impiegati del Tubificio.

Lucia Morselli, obiettivo vicino

Lucia Morselli, obiettivo vicino

Le previsioni Interessante notare che, in Ast, i 1932 dipendenti complessivi sono numericamente molto vicini a quelle che erano le previsioni aziendali al momento di dare il via alla riorganizzazione: si voleva raggiungere, infatti, il numero di 1930, solo che rispetto a quelle previsioni, al momento mancano all’appello 24 operai, visto che Ast ne voleva 1454, mentre ci sono 16 unità in più tra dirigenti, quadri e operai.

Il dettaglio Sempre in Ast, ecco il dettaglio numerico degli operai: in Acciaieria lavorano in 311, al Treno a caldo 132, a Pix 1 sono 269, a Pix 2 sono 184, al Centro di finitura 132, alla Logistica 70, nei Laboratori sono 42, alla Qualità 14 e ai Servizi in 194. Poi ci sono gli operai dei Magazzini – 30 – e gli addetti alla Vigilanza, che sono 52.

L'area a caldo della Tk-Ast

L’area a caldo della Tk-Ast

Le fermate E di numeri si è parlato, lunedì mattina, in un incontro tra le Rsu/Rls e la direzione di Ast. In particolare si è discusso delle problematiche del Treno a Caldo, dove «si è confermato che nel mese di marzo ci sono state diverse fermate dell’impianto, tali da non aver permesso di realizzare i volumi previsti – denunciano i delegati – e ci è stato inoltre confermato che in alcune fasi standard operative, con la disponibilità dei lavoratori, si è ricorso in più occasioni all’utilizzo dello straordinario».

L’organizzazione Questo succederebbe «principalmente nelle giornate del lunedì, dove per effetto della turnistica applicata in modo unilaterale dall’azienda, è prevista una manutenzione programmata dell’impianto, che vede l’indispensabile presenza degli operatori di esercizio, chiamati ad effettuare orari di lavoro particolari». Nel corso della riunione l’azienda avrebbe ribadito di voler realizzare, nell’area ‘Toc’, «un processo di innovazione tecnologica che potrebbe comportare una riduzione di un’unità per ogni turno di lavoro».

Le criticità I sindacalisti di base dicono che il modello organizzativo ipotizzato non va bene: «Registriamo ritardi nella risoluzione di problematiche di sicurezza; riteniamo tale atto organizzativo non sufficientemente dimensionato nel poter garantire almeno 9 milioni di tonnellate; si evidenzia l’utilizzo di turnazioni anomale, modifiche all’orario di lavoro e gestione impropria dello straordinario, questioni queste tutte tese a giustificare e garantire un’organizzazione dal nostro punto di vista sbagliata; ancora oggi non si ha ben chiaro il livello di formazione e informazione dei lavoratori interessati ai nuovi processi». E tornano a minacciare «iniziative necessarie a tutela dei lavoratori».

I lavoratori Ilserv

I lavoratori Ilserv

Ilserv Era previsto che a marzo Tk-Ast bandisse una nuova gara per l’assegnazione degli appalti che erano stati prima tolti ad Harsco-Ilserv e poi – dopo un lungo braccio di ferro che si era intrecciato con la vertenza che aveva portato alla firma dell’accordo per Ast – ‘prorogati’ fino a settembre, ma appunto con l’accordo che si sarebbe svolta una gara per decidere chi, e come, gestirà quei lavori – la ‘molatura bramme’, il ‘magazzino bramme’, il ‘parco rottame’, le ‘Lpn’ 1 e 2, la ‘Lac’ 10 e il ‘parco rotoli’ – che Tk-Ast avrebbe già voluto togliere ad Harsco-Ilserv.

Il silenzio La gara, in effetti, è stata bandita e le offerte sono arrivate. Ma sull’esito nulla trapela. Anche i dirigenti Harsco-Ilserv dicono di non spaerne nulla: «Abbiamo presentato le offerte per tutti gli appalti che gestiamo – conferma Giovanni Masedu – ma non abbiamo notizie. Sappiamo che il cliente (la Tk-Ast; ndr) sta facendo le sue valutazioni e poi comunicherà le proprie scelte sulla base du calutazioni economiche». Per i 316 dipendenti di Ilserv, in questo caso, ‘nessuna nuova’ non è sinonimo di ‘buona nuova’.

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