Con il consueto mix di surrealtà e sarcasmo, gli ‘Italiani Medi’ tornano in scena quest’estate con il loro primo disco, ‘Pasta con l’Odio’, disponibile su tutte le piattaforme («Mi fa sempre pensare al petrolio, questa frase» commenta Gabriel Araoz, frontman). Il lavoro è un condensato sghembo di paradossi in stile Elio e le Storie Tese, con sonorità varie e ballabili e testi degni della penna di Valerio Lundini, che molti ricorderanno per il suo programma surreale andato in onda in seconda serata su Rai 2, ‘Una pezza di Lundini’. «Parliamo di tutto quel marasma quotidiano che fa nascere l’odio, quello facile, e che in realtà basterebbe una pastasciutta per sistemare» spiega Lorenzo Mancini, chitarrista insieme a Gregorio Negri. L’ultima uscita del collettivo umbro, attivo dal 2023, è il videoclip ‘Fanfara 1° Funky Reggimento’ (LINK: https://youtu.be/18MuEHxP7Us), girato nella cornice per l’occasione resa decadente ma pur sempre affascinante del Teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve, autentico gioiello umbro.
Il brano accompagna un video che è satira teatrale, parata sonora e cine-apocalisse funky. Protagonista: una famiglia contemporanea – una ricercatrice precaria, una madre, un operaio metalmeccanico e una figlia – travolta dal crollo metaforico e letterale di un sistema tanto rassicurante nei colori quanto marcio alla base. Un teatro-groviera, abitato da politici grotteschi e figure barcollanti che ridono mentre vanno a fondo. «Ma la colpa non è solo loro – riflette Francesco Ciuchi, bassista – è anche nostra. Stiamo a guardare. Un po’ come con i film apocalittici: i miei preferiti». Il progetto è nato grazie al contributo di Leonardo Ciaccioni e della cooperativa sociale ‘L’Arte di Sognare’, impegnata da anni nell’inclusione delle persone con disabilità, e alla visione dei videomaker Leonardo Cristofori (produzione, regia, montaggio, VFX, riprese) e Francesco Cavalletti (riprese).
Con ‘Fanfara’ e con ‘Pasta con l’Odio’, gli ‘Italiani Medi’ proseguono la loro bonaria ma insistente battaglia contro il piattume (o pattume) musicale, le mezze misure e la polarizzazione tra banale e ricercato. «Basterebbe un colpo di pedale ben assestato» afferma Gabriele Mollichella, batterista. Si lamentano anche loro, come ogni buon italiano medio, ma almeno lo fanno strappandoci un sorrisino. E, si spera, in compagnia di sempre più ascoltatori.