Trafomec: la svolta è ‘cooperativa’. Gli ex lavoratori pronti a rilevare l’azienda

Il 6 febbraio scade l’asta indetta dai commissari: senza offerte, la Trafocoop può entrare in campo e far ripartire le attività

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La crisi della Trafomec è ad un punto di svolta: «Da questa settimana – spiega Confcoopeerative Umbria in una nota – c’è uno spiraglio concreto di rilancio nelle vesti della Cooperativa Trafocoop-Trafocooperativa della Valnestore, costituita grazie alla volontà ed alla determinazione dalla gran parte dei 45 ex dipendenti dell’azienda licenziati il 19 gennaio scorso». La prospettiva è che la cooperativa possa prende le redini dell’azienda i cui lavoratori non percepiscono più compensi dall’aprile del 2022.

Lorenzo Mariani

«C’è l’ok del ministero»

«Il preciso intento – spiega Confcooperative Umbria – è quello di rilevare e rilanciare in forma cooperativa la realtà per la quale lavoravano, ora in liquidazione giudiziale». Per Lorenzo Mariani, segretario generale di Confcooperative Umbria, «la ferma volontà manifestata dall’assessore regionale Michele Fioroni nel reputare credibile e supportabile con gli strumenti di sistema regionali il progetto della Cooperativa Trafocoop, laddove l’asta del tribunale andasse deserta, ha trovato riscontro positivo da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy che, attraverso il Fondo CFI (Cooperazione Finanza Impresa) dedicato alle start up di progetti di WBO, ha deliberato il sostegno patrimoniale allo start up della cooperativa, aprendo le porte verso un futuro apporto finanziario finalizzato all’acquisto definitivo dell’azienda».

Tempi rapidi

«Stiamo seguendo con entusiasmo da diversi mesi questo progetto cooperativo – spiegano ancora da Confcooperative – ed anche sotto il periodo delle recenti festività, abbiamo lavorato braccio a braccio con i soci della cooperativa insieme ai colleghi, per poter rispondere alle sollecitazioni del ministero ed ottenere riscontro eventualmente positivo in termini strettissimi. L’obiettivo è stato raggiunto in tempi record e questo ha aperto le vie all’istruttoria presso Fondosviluppo (il Fondo mutualistico di Confcooperative) per doppiare l’intervento di CFI come socio sovventore».

«Passaggio decisivo»

Il presidente della Cooperativa Trafocoop ed ex dipendente di Trafomec, Federico Malizia, spiega che «il favore dell’assessore Fioroni, emerso chiaramente nel corso del tavolo di crisi da lui convocato tempestivamente nei giorni scorsi, dopo la pubblicazione dell’avviso di asta a fine dicembre alla presenza di tutte le parti coinvolte e del sindaco di Panicale Giulio Cherubini, ha dato coraggio a tutti noi soci e risposta ai nostri sacrifici, oltre che solide basi ad un progetto imprenditoriale cooperativo. Grazie anche al supporto di Confcooperative e del ministero, sappiamo ora con certezza che abbiamo tutte le carte in regola per partire con la giusta patrimonializzazione e finanza anche per far fronte al futuro acquisto. Non secondaria – prosegue Malizia – è stata la disponibilità del presidente della Vetreria Cooperativa Piegarese, Bruno Gallo, proprietaria degli immobili, manifestata al consiglio d’amministrazione della Trafocoop nei precedenti incontri che sono stati anche molto utili per meglio assimilare gli autentici valori cooperativi incarnati dallo stesso».

Carlo Di Somma

Il punto

Sulla vicenda interviene anche il presidente regionale di Confcooperative, Carlo Di Somma: «Ora i tempi stringono: il 6 febbraio scade l’asta indetta dai commissari e laddove la stessa andasse deserta, la Cooperativa Trafocoop, che in ogni caso gode di un favore normativo in quanto start up costituita da ex dipendenti di un’impresa in liquidazione giudiziale, vorrebbe poter essere messa nelle condizioni di poter riprendere la produzione entro e non oltre il mese di febbraio, ricollocando subito 31 lavoratori con l’impegno di migliorare l’occupazione appena le condizioni lo permetteranno. Tutto ciò per non perdere le importanti opportunità di mercato che la cooperativa ha già acquisito in questi mesi di stop, procedendo con un affitto del ramo d’azienda subordinato al futuro acquisto a condizioni economiche ritenute però dagli stessi fondi finanziatori congrue. Per permettere il rispetto di questo timing, ci stiamo portando avanti anche con l’istruttoria della BCC Centro rispetto al finanziamento dell’anticipo della Naspi che andrà richiesto dai soci medesimi all’indomani della eventuale scadenza dell’asta».

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