Trasimeno e Piediluco promossi con ‘riserva’. Preoccupa l’azoto

Goletta dei laghi 2022 di Legamebiente traccia il bilancio: «Siccità allarmante». Su 9 punti analizzati, 3 sono risultati inquinati

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‘Goletta dei laghi 2022’ inaugura la tappa umbra presentando i dati sull’inquinamento microbiologico di Trasimeno e Piediluco: 3 su 9, complessivamente, i punti risultati oltre i limiti di legge tra quelli campionati dal team di volontari e tecnici di Legambiente. Oggetto dei monitoraggi della campagna, generalmente, sono canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi. Novità di questa edizione, le analisi effettuate nel lago di Piediluco sui carichi di azoto, elemento fondamentale alla vita che se presente in alte concentrazioni risulta tuttavia nocivo: alla foce del Canale Medio Nera è stato riscontrato un valore di 1,33 mg/l NH3, a fronte di un limite che per acque idonee alla vita dei pesci è di 1 mg/l NH3. I risultati dei monitoraggi sono stati resi noti venerdì mattina a palazzo Donini a Perugia: sono intervenuti Maurizio Zara (presidente di Legambiente Umbria), Andrea Minutolo (responsabile scientifico di Legambiente nazionale Aps), Elisa Scocchera (portavoce Goletta dei Laghi), Massimo Lorenzoni (dipartimento di chimica, biologia e biotecnologie – Università degli studi di Perugia), Brigida Stanziola (direttrice di Legambiente Umbria e responsabile comunicazione del progetto Life blue lakes), Paolo Stranieri (responsabile economia circolare e progetti di Arpa Umbria).

La siccità

Degna di nota la siccità che in particolar modo sta colpendo l’Umbria, tanto che molti dei punti oggetto dei monitoraggi della Goletta sono stati campionati a largo, poiché le portate dei canali si presentavano troppo piccole o addirittura inesistenti. «Nel lago di Piediluco abbiamo riscontrato un eccesso di carichi di azoto, rilevato nella sua forma più pericolosa e tossica quale l’ammoniaca. Alti livelli di questo nutriente possono portare infatti a un’eccessiva crescita di alghe, con conseguenze negative per la biodiversità del lago», ha detto il professor Massimo Lorenzoni. «È un problema che si sta cronicizzando e che mostra tutta la sua gravità in un’annata tanto siccitosa come quella che stiamo vivendo. A tal proposito, va rilevata come particolarmente allarmante la siccità che ha colpito il Trasimeno, lago tipicamente laminare, che abbina cioè una grande estensione a una scarsa profondità, il quale negli scorsi giorni ha fatto segnare -1,23 metri dallo zero idrometrico, superando cioè il livello considerato critico. Se si riducono il volume, la riserva e la quantità d’ossigeno che può immagazzinare, si rischia in un futuro prossimo di andare incontro a fenomeni di anossia e di moria ittica». I risultati delle analisi effettuate anche quest’anno su entrambi i laghi, Trasimeno e Piediluco, «ci indicano una volta di più come sia fondamentale gestire al meglio le pressioni antropiche lungo i fiumi per evitate impatti negativi sull’ecosistema lacustre, specie alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici sempre più evidenti», è intervenuto Andrea Minutolo. «Ne è una dimostrazione la siccità che negli ultimi mesi ha colpito i laghi umbri, con precipitazioni più scarse e portate di magra che fanno sì che i carichi inquinanti si concentrino maggiormente». Per Maurizio Zara «non si può più continuare a parlare di emergenza quando guardiamo allo stato di salute dei nostri laghi: i problemi d’inquinamento, attenzionati ormai da diversi anni, oggi sono esacerbati da una siccità che andrà ad acuirsi nei decenni a venire. Serve piuttosto adottare le normative necessarie sugli scarichi e politiche di gestione improntate al risparmio idrico. Occorrono politiche di adattamento ai cambiamenti climatici che prevedano soluzioni flessibili in relazioni alle caratteristiche del territorio umbro: azioni che avrebbero dovuto essere previste almeno 10-15 anni fa. Inaccettabile farsi cogliere ancora oggi impreparati».

Life blu lakes

L’incontro di venerdì è stato inoltre occasione per tornare sul tema delle microplastiche nelle acque interne, nell’ambito di Life blue lakes che vede al centro i laghi di Garda, Bracciano e Trasimeno e, da quest’anno, anche il lago di Piediluco inserito tra le aree pilota del progetto europeo. Obiettivo del progetto, come sempre, è quello di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni. Novità del 2022, Life blue lakes estende la sua azione a tutti i bacini lacustri interessati da Goletta, proponendo un Manifesto dei laghi che ogni amministrazione locale potrà sottoscrivere. Il manifesto replica l’azione della Carta del Lago in corso dal 2021 sulle aree pilota di progetto (Trasimeno, Garda, Bracciano, Piediluco e il lago di Costanza in Germania). Nata da un percorso partecipativo, la Carta del lago Trasimeno è già stata adottata da comuni, operatori economici e associazioni del territorio, i quali hanno individuato obiettivi concreti riferiti ad ambiti strategici verso cui indirizzare i propri impegni per la riduzione delle microplastiche nel lago.

Le analisi al lago Trasimeno e al lago di Piediluco

Sei, nel dettaglio, i punti campionati sul Trasimeno da ‘Goletta dei laghi 2022’ due dei quali risultati inquinati: la foce del torrente Paganico a Castiglione del Lago, che nei tre anni precedenti aveva invece registrato concentrazioni inferiori ai limiti di legge, e il canale di scarico del depuratore Tuoro/Passignano, in località Le Pedate a Passignano sul Trasimeno che risulta con concentrazioni oltre i limiti fin dal 2012, confermandosi perciò punto critico cui porre particolare attenzione. Tre, invece, i punti oggetto di prelievi sul lago di Piediluco, uno dei quali risultato inquinato: è il punto campionato alla foce del Rio Fuscello, che dal 2018 risultava con concentrazioni inferiori ai limiti di legge. I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando poi i laboratori sul territorio per le analisi. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli). I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come ‘inquinati’ i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e ‘fortemente inquinati’ quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.


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