‘Divieto di esercitare uffici direttivi in imprese’ per la durata di dieci mesi: questa la misura disposta dal gip di Perugia su richiesta della procura, eseguita dalla Guardia di finanza di Perugia, nei confronti dei rappresentanti di un gruppo imprenditoriale.
L’indagine – come riferisce una nota dell’autorità giudiziaria – è partita «dall’analisi di un’impresa di un gruppo già fallito ad iniziativa privata ed ha riguardato presunte irregolarità nella gestione imprenditoriale di alcune società operanti nel settore della lavorazione del legno nella zona di Castiglione del Lago, riconducibili ad un unico nucleo familiare».
Secondo quanto emerso, «gli stessi indagati, già titolari del gruppo societario dichiarato in liquidazione giudiziale, mediante il ricorso all’affitto d’azienda a società costituite ad hoc ed agli stessi riconducibili, traferivano il rischio di impresa ad altri soggetti giuridici, di fatto ‘scatole vuote’. Attraverso tale sistema gli indagati cautelavano dal rischio di aggressione della massa creditrice e dell’Erario i beni strumentali necessari per l’esercizio dell’attività di impresa».
«Le imprese coinvolte, in assenza di una gestione contabile regolare – prosegue la nota della procura di Perugia – hanno generato nel tempo un passivo per oltre 2,1 milioni di curo, in gran parte riconducibile a debiti erariali. Sono stati, pertanto, contestati i reati di bancarotta semplice, bancarotta fraudolenta documentale e per distrazione, nonché bancarotta societaria impropria».