Treofan: ancora nessun accordo con Visopack. Tre milioni di euro di ‘distanza’

A vuoto l’incontro al ministero delle Imprese del Made in Italy. L’azienda: «Li metta il Governo italiano». Il nodo resta la laccatrice

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Ancora nessuna svolta decisiva nell’ormai annosa vertenza della Treofan di Terni: le trattative tra la proprietà Jindal e Visopack, l’azienda polacca intenzionata a rilevare il sito del polo chimico, hanno preso il via ma sono già in una fase di stallo. È quanto emerso dall’incontro di giovedì pomeriggio al ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove una parte dei lavoratori sono tornati in presidio. Dentro, negli uffici di via Molise, non c’era il nuovo amministratore delegato di Treofan Germany, ma solo il liquidatore della società, Filippo Varazi, e gli avvocati.

I dettagli

Il nodo da sciogliere, come emerso già nell’ultimo incontro di una decina di giorni fa, resta quello della laccatrice: Jindal vorrebbe portarsela via, in cambio sarebbe disponibile a versare 2 milioni e mezzo di euro a Visopack come contributo Tfr per i lavoratori. Ma i polacchi, dal canto loro, sono invece disposti ad accollarsi la spesa per il Tfr pur di mantenere a tutti i costi la laccatrice. In alternativa, qualora l’impianto non venisse lasciato nello stabilimento ternano, Visopack chiede altri 3 milioni di euro a compensazione. «Li deve mettere il Governo italiano, noi non li mettiamo», la risposta di Jindal. L’accordo tra le parti, dunque, appare ancora lontano. Il ministero, per bocca della sottosegretaria Fausta Bergamotto, si è impegnato a convocare Treofan Germany a Roma e ha sollecitato al liquidatore di chiedere all’azienda condizioni e impegni precisi, che non cambino repentinamente come sta avvenendo ormai da due anni e mezzo. Il tutto in vista di un nuovo tavolo che, si spera, possa essere finalmente risolutivo.

Ministero e Regione contro Treofan Germany: «Assenza grave»

Dop l’incontro romano, il sottosegretario con delega alle crisi d’impresa Fausta Bergamotto e l’assessore regionale Michele Fioroni hanno espresso «il più profondo disappunto per la mancanza di Treofan Germany al tavolo odierno, ritenendo questa assenza una grave forma di mancato rispetto verso le istituzioni, i sindacati e i lavoratori. Questo atteggiamento identifica inoltre un comportamento pretestuoso e di indisponibilità a un possibile accordo. La Treofan Germany e la sua proprietà – affermano Bergamotto e Fioroni in una nota congiunta – non possono sottovalutare di aver utilizzato ingenti risorse pubbliche sia per la cassa integrazione sia in termini di finanziamenti per investimenti produttivi nel territorio nazionale. Il Mimit ha chiesto esplicitamente un documento che riassuma le posizioni ufficiali di Treofan Germany a fronte della presentazione di una proposta credibile che darebbe risoluzione ai problemi produttivi e occupazionali del sito di Terni. Non appena riceverà tale documento, il sottosegretario Bergamotto si è impegnata a convocare al ministero Treofan Germany e il suo possibile acquirente, aggiornando subito dopo il tavolo di crisi con tutte le parti coinvolte».

La Femca Cisl: «Bisogna fare in modo che i soldi si trovino»

Per la Femca Cisl è «fondamentale giungere ad una conclusione positiva della vendita. Se è vero che la questione è racchiusa in pochi milioni di euro, bisogna fare in modo che i soldi si trovino per assicurare così il passaggio di proprietà. Bene che il governo convochi quanto prima le 2 aziende, ma serve poi che lo stesso governo giochi un ruolo da protagonista in questa vicenda. La reindustrializzazione di Treofan è fondamentale per il rilancio del polo chimico di Terni».

Ugl Chimici e il piano di industrializzazione

La Ugl – la nota dopo l’incontro al Mimit alla presenza del segretario nazionale Eliseo Fiorin e di Diego Mattioli, il segretario provinciale – «ha chiaramente espresso un giudizio di forte preoccupazione rispetto alla mancanza di un soggetto, quale appunto la Treofan,presso il ministero. Una preoccupazione lecita anche rispetto ad una situazione che si protrae ormai da anni da parte di Treofan, che ha chiuso prima il sito di Battipaglia e poi quello di Terni. Questo segnale indebolisce la speranza per un progetto credibile di reindustrializzazione del sito di Terni e si contrappone a nostro avviso al positivo interessamento della Visopack. L’Ugl Chimici auspica che possa esserci la possibilità di buon esito della trattativa attraverso anche l’intervento del Governo Italiano al fine di garantire l’occupazione di tutti i lavoratori del sito di Terni. La sottosegretaria del Mimit Fausta Bergamotto si è impegnata a convocare in tempi brevi il tavolo in merito alla vertenza. Il segretario nazionale Eliseo Fiorin nel suo intervento ha chiesto al governo di ‘valutare un piano industriale,un piano che preveda investimenti ed industrializzazione del sito garantendo i lavoratori di ogni settore .Siamo molto preoccupati poiché a febbraio 2024 scadrà la cassa integrazione e non possiamo lasciare incertezza del futuro dei lavoratori del sito di Terni’».

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