Treofan: «C’è un sindacato che rappresenta solo una parte»

Lulli (Filctem Cgil) polemizza su un servizio di Report: «Tanti lavoratori esclusi, c’è chi segue assolutismo e popolarità»

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di Davide Lulli, rsu Treofan Filctem Cgil

Con estremo rammarico questa mattina (martedì, ndr), a cose fatte, siamo venuti a conoscenza del passaggio di una giornalista di Report in Treofan per un servizio relativo all’utilizzo improprio della cassa Covid. Un’organizzazione sindacale ha gestito in maniera totalmente autonoma il coinvolgimento dei lavoratori, chiaramente una gran parte di loro è stata esclusa. L’assolutismo e la popolarità non dovrebbero essere le prerogative di chi fa sindacato, ma al contrario, il ruolo primario è quello di mettersi al servizio di tutti i lavoratori. Quanto accaduto stamattina è stato l’ennesimo esempio di un sindacato che vuole continuare a rappresentare una parte e non la totalità dei lavoratori che hanno il diritto di essere ascoltati e di portare le loro testimonianze. L’incoerenza poi è palese, basta andare a ritroso per verificare i continui cambiamenti di posizione nel tempo: la cassa Covid prima fondamentale, ora magicamente diventa contestabile anche da chi, fino a poco tempo fa, continuava a difendere l’ammortizzatore sociale e a reputarlo unica soluzione a tutti i mali.

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