di Federica Liberotti
Meno 27 giorni alla chiusura, ma nel quotidiano conto alla rovescia verso il baratro non è ancora la rassegnazione ad avere la meglio tra i lavoratori della Treofan di Terni, quanto semmai la rabbia. Non si danno infatti per vinti i dipendenti ancora in presidio davanti ai cancelli del polo chimico, decisi a proseguire la propria battaglia fino all’ultimo. Martedì mattina hanno intanto ricevuto la visita del sindaco, Leonardo Latini.
Incredulità e attesa
«Il pericolo è che il passare dei giorni l’attenzione verso questa vertenza cali sempre di più – sono le voci raccolte al presidio tra i lavoratori -. Nelle scorse settimane la solidarietà della politica a tutti i livelli è stata tanta, ma ora sembra che l’entusiasmo sia venuto meno. Soprattutto, sembra che tutto si blocchi al piano della Regione: probabilmente, ce lo auguriamo, starà lavorando dietro le quinte, ma finora di azioni da parte dell’istituzione regionale se ne sono viste lo stretto indispensabile». L’appello principale è ovviamente rivolto al governo, anche di fronte alle voci di una possibile accelerazione da parte di Jindal nel percorso di dismissione del sito ternano, con gli impianti che sarebbero già pronti ad essere trasferiti in altri stabilimenti del gruppo. «Ci deve essere la volontà di usare le ‘armi’ a disposizione contro Jindal e di trovare una soluzione, di fronte ad un’azienda che si prende beffa non solo di noi lavoratori, ma anche del Paese, visti gli ultimi acquisti fatti recentemente in Brianza».
Le prossime tappe. Verini: «Governo sta usando tutti gli strumenti possibili»
Il 20 è convocato un incontro al ministero del lavoro con il liquidatore per affrontare la vertenza dal punto di vista amministrativo, si attende a breve anche la convocazione anche dell’incontro al Mise richiesto dalle segreterie territoriali e nazionali della chimica. Su quest’ultimo versante rassicura il deputato umbro del Pd, Walter Verini. «Nei prossimi giorni – scrive – il tavolo sulla Treofan sarà di nuovo riconvocato, come chiesto dai lavoratori e dalle rappresentanze sindacali. Ce lo ha confermato questa mattina (martedì mattina, ndr) la sottosegretaria allo sviluppo economico Alessandra Todde, che abbiamo interpellato proprio sulla delicatissima fase della vertenza. La sottosegretaria ha confermato l’impegno costante del governo – a tutti i livelli e usando tutti gli strumenti possibili – perché venga scongiurata la fine di una esperienza produttiva e industriale che in ogni modo deve avere un futuro. Per i 140 lavoratori, per la città e l’area di Terni. Il Governo sta lavorando su più fronti per bloccare la inaccettabile e gravissima strategia della Jindal, per garantire in ogni modo, anche con la ricerca di nuovi e seri piani industriali, la continuità produttiva ed occupazionale dello stabilimento. Per questo è fondamentale mantenere alte sia la mobilitazione unitaria che l’impegno di tutte le componenti sindacali, sociali e istituzionali: la battaglia per il futuro della Treofan Terni riguarda tutti».