Treofan: nuovo rinvio, lavoratori stoppano le spedizioni

Terni – L’azienda dà forfait all’ultimo all’incontro con i sindacati, i magazzini intanto si svuotano

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di Federica Liberotti

Dopo già un paio di rinvii della trattativa davanti al Mise, è ‘saltato’ a causa di una comunicazione dell’ultimo minuto dell’azienda l’incontro tecnico con i sindacati previsto per il primo pomeriggio di giovedì per discutere del futuro della Treofan di Terni. Il management ha stabilito – in autonomia – un riaggiornamento a lunedì 12, le organizzazioni sindacali pur stigmatizzando l’atteggiamento aziendale hanno dato la propria disponibilità, ma fino ad allora – annunciano – non si procederà ad alcuna spedizione in uscita dallo stabilimento del polo chimico.

Filctem, Femca e Uiltec: «Mandateci nuovi ordini»

«Abbiamo appreso con una comunicazione ad un’ora dall’incontro prestabilito – scrivono in una nota le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil -, dello spostamento della riunione prevista per oggi (giovedì, ndr), per continuare la trattativa sulla proroga dell’accordo del 10 agosto, ampiamente scaduto. Tra l’altro nella mail di spostamento viene proposta una data per nulla concordata con le segreterie nazionali. Tale atteggiamento non è assolutamente rispettoso delle più elementari norme di corrette relazioni sindacali e del rispetto dell’interlocutore, che non aiuta di certo un confronto già di per sé molto complicato. Prendiamo atto che, ancora una volta, i vertici aziendali agiscono per propria convenienza calpestando fortemente i diritti e la dignità dei lavoratori. Pertanto, facendo ancora una volta appello al nostro senso di responsabilità, garantiamo la nostra presenza all’incontro di lunedì alle 17». «Tutto ciò premesso – continuano infatti le tre sigle -, vista la scarsità di ordini presenti in stabilimento, non in linea con le nostre richieste già avanzate nella riunione del 1° ottobre, e un piano di prodotti in uscita assolutamente superiore alle nostre disponibilità dichiarate, al fine di rendere l’incontro di lunedì produttivo dichiariamo che da questo momento, fino all’incontro, non si darà seguito a nessuna spedizione. Al tempo stesso, al fine di creare un clima positivo per il confronto sarebbe opportuno che fossero inviati nello stabilimento di Terni ordini da evadere e le relative materie prime, in quanto le disponibilità tecnico organizzative di gestione degli impianti garantiscono la marcia solo per qualche giorno lavorativo. Auspichiamo infine che l’azienda si presenterà all’incontro fornendo risposte chiare ed esaustive sul futuro dell’attività in linea con gli impegni presi sul tavolo ministeriale».

Ugl chimici: «Jindal arrogante e menefreghista»

Ad intervenire in modo polemico è anche l’Ugl chimici. «Vergognoso – commenta la segreteria provinciale del sindacato – è il termine minimo che si può usare per l’atteggiamento della Jindal, coadiuvata da consulenti esterni e Confindustria Umbria, che ha rinviato l’incontro per lo stabilimento della Treofan di Terni previsto per le 14. Si precisa che mentre si stava attendendo una eventuale controproposta aziendale sull’ipotesi di accordo consegnato nel precedente incontro del 1° ottobre scorso, l’azienda, udite udite, ci comunicava via mail alle 13, quindi un’ora prima dell’inizio dell’incontro, il rinvio dello stesso motivando ciò con ‘sopravvenuti problemi organizzativi dei rappresentanti aziendali’. Ciò dimostra ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, l’arroganza e il menefreghismo della Jindal verso i lavoratori e il sistema Italia in generale». L’Ugl ricorda che già «il precedente accordo, scaduto il 30 settembre, era già stato penalizzante verso i lavoratori, con I’apertura della Cigo per Covid, e l’uscita di produzioni in numero molto maggiore rispetto agli ordinativi in ingresso. In questi giorni di ottobre, anche in mancanza di accordo con le organizzazioni sindacali si è continuato a spedire verso i clienti, e si dà indicazioni da parte del management, di continuare su questa strada incrementando sempre di più la quantità in uscita, mentre le linee di produzione hanno solo pochi giorni di marcia e non si vede prospettiva di ingresso di nuovi ordinativi. Registriamo, e contestualmente sentiamo il dovere di denunciare, uno scarso interesse da parte degli organi interessati e deputati alla salvaguardia della nazione Italia, del territorio ternano e dei lavoratori». «Non dimentichiamoci – conclude l’Ugl chimici – che lo stabilimento di Terni è stato più volte definito strategico per le attuali e future produzioni del settore, come ampiamente dimostrato nei primi mesi dell’emergenza pandemica».

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