Si è presentata dai carabinieri di San Gemini il 4 maggio del 2022, denunciando di aver subito una truffa attraverso la clonazione della propria carta di credito avvenuta pochi giorni prima. La donna – una 45enne samgeminese – si era vista addebitare due diversi acquisti online – un televisore e due droni presso una società di Roma – per un totale di circa mille euro. Le indagini attivate dall’Arma hanno consentito di individuare e denunciare il responsabile: si tratta di un 31enne di Napoli.
Come funziona la truffa
A spiegare il modus operandi del soggetto sono gli stessi carabinieri, in una nota: «Le modalità della truffa – si legge – erano consistite nella ricezione, da parte della donna, di un falso sms sul proprio cellulare, apparentemente riconducibile all’istituto bancario presso cui aveva acceso il proprio conto corrente. Attraverso il messaggio – prosegue l’Arma – la vittima veniva avvisata di una movimentazione sospetta sul proprio conto». Segnalazione a cui faceva seguito, circa dieci minuti dopo la ricezione dell’sms, una telefonata da parte di un presunto operatore dell’istituto bancario: «L’uomo, con accento napoletano, le chiedeva conto di due acquisti che lei non aveva mai effettuato e la invitava ad autorizzare, con i propri dati ‘biometrici’, i movimenti affinché potesse poi stornarli dal proprio conto. Immediatamente dopo aver effettuato quanto chiesto dal finto operatore bancario, la vittima si rendeva conto della possibile truffa subita, accertando poi l’effettivo danno dopo aver contattato il proprio istituto di credito».
Truffe in tutta Italia
Attraverso una meticolosa indagine, i carabinieri di San Gemini sono risaliti all’utenza utilizzata dal malvivente, attraverso cui è stato possibile accertare altre nove truffe compiute in tutta Italia e con le stesse modalità. In totale, fra materiale elettronico (televisori, telefoni cellulari, hi-fi, consolle) e abbigliamento uomo/donna, si sarebbe intascato circa 12 mila euro: rintracciato a Napoli, è stato sottoposto a perquisizione dai carabinieri, delegati dalla procura di Terni, e quindi denunciato a piede libero.