Umbria, 14 milioni ad autonomi e Pmi. Prima fusione di ‘partecipate’

La presidente Tesei e gli assessori Fiorini e Agabiti hanno illustrato la nuova misura ‘una tantum’. Umbria Salute e Servizi e Umbria Digitale diventano una cosa sola

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di Alice Tombesi

Durante la videoconferenza di mercoledì pomeriggio, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e gli assessori regionali Paola Agabiti, Michele Fioroni e il direttore generale alla sanità, Claudio Dario hanno illustrato i provvedimenti assunti dalla giunta regionale in merito alle misure di sostegno economico anti-Covid e alla riorganizzazione delle società partecipate regionali.

Donatella Tesei

14 milioni di euro per autonomi e Pmi

Un pacchetto di risorse del valore di 14 milioni di euro indirizzato a lavoratori autonomi colpiti dalla crisi economica in seguito all’emergenza Covid-19. «Tutte queste misure sono rivolte al sostegno del nostro tessuto economico e sociale con uno sguardo che punta al futuro» ha detto la presidente Tesei prima di lasciare la parola all’assessore regionale allo sviluppo economico Fioroni: «La misura è composta da due tipi di interventi, il primo rivolto ai lavoratori autonomi e il secondo ad alcune filiere che hanno subito un brusco arresto con il diffondersi del virus. Contributi a fondo perduto, ad esempio, verranno erogati a coloro che lavorano nel settore di fiere, congressi, eventi. Si baseranno sul numero di dipendenti (0 contributo di 1.500 euro, da 1 a 5 3.000 euro, da 6 a 15 6.000 euro, oltre 15 10.000 euro a fondo perduto)».

QUI L’AVVISO PER UNA TANTUM AI LAVORATORI AUTONOMI (.PDF)

Le categorie che possono beneficiarne

Per i lavoratori autonomi è stato necessario prevedere tre diverse platee di beneficiari: la prima prevede il contributo per commercianti, artigiani, artisti che abbiano la propria sede di attività nei centri storici, all’interno di un centro commerciale, nei comuni colpiti dal sisma del 2016 o che si trovino in aree di particolare interesse naturalistico-ambientale o di interesse religioso. La seconda è relativa ai lavoratori autonomi dello spettacolo mentre la terza a quelli dello sport, con contratto di collaborazione con il Coni, il Comitato Paralimpico, le federazioni sportive, gli enti di promozione riconosciuti, le società o le associazioni sportive dilettantistiche e i lavoratori della cultura. Nella terza categoria rientrano numerose tipologie di lavoratori autonomi e titolari di micro o piccole imprese: commercio fiori e piante, bar e ristoranti, attività audio-foto-visive, gestione impianti, intrattenimento e tanti altri.

«L’azione più importante messa in atto finora»

La manovra è stata definita «la più importante azione di ristoro messa in campo dalla Regione Umbria» dall’assessore regionale allo sport e turismo, Paola Agabiti. «È uno strumento complesso e articolato – ha aggiunto – che vuole arrivare a quelle categorie che più sono state colpite dalla crisi economica degli ultimi mesi. Il tutto grazie alla collaborazione fondamentale fra strutture della Regione, Arpal e Sviluppumbria».

Paola Agabiti

Umbria Salute e Servizi e Umbria Digitale: ecco la fusione

La seconda parte della conferenza si è invece concentrata sulla presentazione della nuova società Umbria Salute e Servizi Digitali, nata dalla fusione che il prossimo gennaio unirà le ‘partecipate’ Umbria Salute e Servizi ed Umbria Digitale. «In quest’ultimo anno abbiamo ritenuto necessario revisionare e controllare ogni singola partecipata – ha affermato la Tesei – e tra febbraio e luglio ne sono stati rinnovati i vertici. Ai nuovi amministratori è stata chiesta la chiusura dei bilanci semestrali, la verifica finanziaria ed i piani industriali triennali. La fusione di Umbria Salute e Umbria Digitale non è l’unico fine del nostro lavoro. Se non dovessimo vedere questa nuova prospettiva – basata su nuove mission secondo quattro linee di indirizzo – si provvederà a fusioni, accorpamenti e revisioni». Umbria Salute e Servizi Digitali sarà la centrale di acquisto per la Regione e si candiderà ad esserlo per tutta la pubblica amministrazione in Umbria, così come per tutti i servizi informatici. Per la sanità pubblica gestirà il Cup, il Nus, il fascicolo elettronico e le liste d’attesa.

L’orizzonte

«Questa fusione è una rivoluzione per la Regione e l’assetto delle partecipate – ha commentato l’assessore Fioroni -. Rendere più efficace l’azione di entrambe le società ci ha portato a dar vita a un sistema di processi comuni e a un nuovo soggetto che non è la somma dei due ma la loro integrazione, cercando di valorizzare il lavoro di squadra. Inoltre, questa è una rivoluzione culturale fondamentale nel modo di lavorare con la digitalizzazione». Ad intervenire anche gli amministratori delle due aziende che nel prossimo gennaio effettueranno la fusione, Giancarlo Bizzarri di Umbria Salute e Fortunato Bianconi di Umbria Digitale. «Un lavoro di squadra che ho potuto constatare sin dai primi mesi dell’emergenza – ha commentato Bizzarri – con la riorganizzazione dei drive in per effettuare i tamponi, ad esempio». Così l’ingegner Bianconi: «Come Giancarlo, anche io sono arrivato da poco. Volevo capire la mission di questa azienda e per farlo ho chiesto prima di tutto il parere dei dipendenti. Mi sono reso conto, però, che c’era una grande frammentazione e mancava il focus. Per trovarlo si possono fondere diversi elementi validi che lavorando insieme diano risultati importanti. La nostra azienda, Umbria Digitale, segue anche delle pubbliche amministrazioni che non si occupano di sanità. Nel 2020 la connettività deve essere abilitante: una delle prime cose mettere a disposizione è un accesso ai dipendenti della Regione a banda larga, aperto e semplice. Oggi abbiamo in previsione questo tipo di accesso per 40 comuni ma non solo. C’è anche l’intenzione di digitalizzare i bandi: rendere disponibile a aziende e cittadini l’accesso diretto ai finanziamenti. Finora ne abbiamo fatti 9 mettendo insieme la Regione, le partecipate, Arpal. Il vero cambio di passo è quello di rendere il digitale trasferibile all’interno della pubblica amministrazione con processi innovativi che hanno dietro una riorganizzazione vera e propria».

I sindacati attaccano

C’è a chi non è piaciuto il metodo utilizzato. Si tratta dei sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori di Umbria Salute e Umbria Digitale, ovvero Filcams, Nidil Cgil, Fisascat, Felsa Cisl, Uiltucs e Uiltempo Uil: «Apprendiamo dagli organi di stampa che la presidente della giunta regionale dell’Umbria, Donatella Tesei, ha dato mandato ai due amministratori di avviare un percorso di fusione, che dovrebbe portare ad una unica partecipata entro la fine dell’anno 2021. Rimaniamo assolutamente perplessi, non tanto nel merito della scelta organizzativa, quanto rispetto al metodo utilizzato e alla mancanza assoluta di coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, le rappresentanze naturali dei lavoratori e delle lavoratrici, cioè di coloro che dovranno agire concretamente il cambiamento, produrre innovazione e accellerare le trasformazioni. Chiediamo quindi che da subito si attivino veri momenti di confronto e non mere occasioni di informazione e si definiscano insieme le tappe per arrivare ad un cambiamento che sappia valorizzare professionalità e competenze e che possa garantire stabilità del lavoro e dei livelli occupazionali».

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