Umbria, ‘Adesso ascoltateci’: sindacati in piazza

Martedì mattina evento in piazza Italia a Perugia con Cgil, Cisl e Uil: «La politica prenda coscienza della gravità della situazione»

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«Abbiamo scelto di tornare in piazza, nel pieno rispetto delle disposizioni anti-covid, ma con grande determinazione, perché c’è bisogno che la politica regionale prenda coscienza della gravità della situazione che la nostra regione sta vivendo». Ad esprimersi così sono Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria nel lanciare l’iniziativa prevista per martedi mattina dalle 9.30 in piazza Italia ‘Adesso ascoltateci’: collegaamenti da diverse piazze dell’Umbria.

L’iniziativa e il richiamo

La manifestazione si terrà in coincidenza con la convocazione del consiglio regionale  per «portare la voce e la rabbia del mondo del lavoro, delle pensionate e dei pensionati, dei precari, della parte più fragile della società, dentro i palazzi della politica, laddove si prendono le decisioni sul futuro dell’Umbria». I tre segretari sottolineano che «dopo essere stati per due mesi l’epicentro del contagio e avendo ancora tassi di occupazione delle terapie intensive 20 punti sopra la media nazionale, la campagna vaccinale è partita male: paghiamo le mancate assunzioni, la disorganizzazione della rete ospedaliera, le tante scelte prese senza ascoltare le lavoratrici e i lavoratori, donne e uomini che stanno tenendo in piedi il nostro sistema sanitario, nonostante una politica sorda alle loro richieste».

L’occupazione

Spazio anche all’emergenza economica e sociale: «I primi studi – proseguono – sugli effetti della pandemia per la nostra economia regionale descrivono un quadro molto allarmante, con oltre il 40% delle imprese in forte difficoltà e rischi enormi per l’occupazione. È evidente che il blocco dei licenziamenti ha rappresentato un elemento fondamentale per ridurre i danni che comunque si sono già prodotti, soprattutto colpendo le fasce meno protette e più precarie del lavoro. Ora non si può continuare ad aspettare gli eventi, perché quando salterà il tappo il rischio è che le imprese pensino di risolvere le loro difficoltà licenziando. Decine di migliaia di posti di lavoro sono a rischio in Umbria. Ecco perché vogliamo alzare la voce, vogliamo che l’Umbria, come hanno fatto altre regioni, si metta al lavoro, coinvolgendo davvero (e non formalmente) i corpi sociali, condividendo un progetto di sviluppo che sfrutti le tante risorse in arrivo dall’Europa, superando la logica dei mille bandi, della frammentazione, dell’elargizione a pioggia. Quello che serve è un’idea di futuro, un progetto organico che affondi i piedi negli indirizzi dettati da Agenda 2030 e quindi faccia della sostenibilità (non solo ambientale, ma sociale ed economica) il suo tratto distintivo. In questo progetto, il lavoro, quello buono e stabile, deve essere messo al centro. Non c’è più tempo da perdere, adesso ascoltateci».

I collegamenti

I tre sindacati saranno presenti fisicamente con numeri contingentati. In contemporanea delegazioni sindacali saranno presenti nelle piazze di Terni, Orvieto, Foligno, Città di Castello, Norcia, Castiglione del Lago e Gualdo Tadino, oltre che fuori l’ospedale di Pantalla. «Tutte saranno collegate in una diretta che sarà trasmessa via Facebook sulla pagina umbriaripartedallavoro. Previsti anche tre video messaggi dei segretari nazionali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri».

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