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Home » Umbria, centrali Enel: «Decisa la chiusura»

Umbria, centrali Enel: «Decisa la chiusura»

di Marco Torricelli
12 Ottobre 2016
in Dal territorio, Economia, Imprese, Lavoro, Politica
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
La centrale Enel di Bastardo

La centrale Enel di Bastardo

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La denuncia viene da Doriana Gramaccioni, della segreteria regionale della Uiltec Uil, che con una ‘lettera aperta’ annuncia che è stato dato il «via libera alla dismissione dell’impianto Enel di Bastardo».

La storia La sindacalista ricorda che «alla riunione del 9 febbraio, con il vice presidente della Regione dell’Umbria Fabio Paparelli, alla presenza di Enel, delle organizzazioni confederali e di categoria dell’Umbria e dei sindaci dei territori interessati, la Regione prendeva l’impegno di aprire con Enel un confronto per discutere essenzialmente di piani e progetti di sviluppo per i siti umbri di generazione, prima di parlare di qualsiasi ipotesi di dismissione o ridimensionamento; nella stessa riunione a garanzia di tale impegno la Regione riguardo il sito della centrale di Bastardo, proponeva l’istituzione immediata di una apposita commissione tecnica composta da Regione, Enel, Comune di Giano dell’Umbria, Comune di Gualdo Cattaneo e da un tecnico di Sviluppumbria».

«Impegni disattesi» Solo che «mentre Enel procede noi ancora aspettiamo l’istituzione della commissione e la lettera del 28 aprile scorso delle organizzazioni sindacali di categoria, con la quale richiedevano un incontro urgente alla presidente della Regione, in quanto Enel con un documento presentato alle segreterie nazionali di categoria confermava la chiusura definitiva dell’impianto di Bastardo entro il 31 dicembre e un forte ridimensionamento dell’organico della centrale di Pietrafitta; è stata totalmente ignorata».

 

La novità Il Sindaco di Gualdo Cattaneo, fa sapere sempre Gramaccioni, ha intanto «convocato una riunione di giunta, con carattere d’urgenza, per deliberare ed indirizzare con voto favorevole l’accordo quadro, inviatogli dalla Regione dell’Umbria, dal quale si evince in modo chiaro la chiusura anticipata dell’impianto termoelettrico a carbone denominato di Bastardo, decretando di fatto la sua chiusura immediata e l’abbandono del sito da parte di Enel, una multinazionale, che garantisce occupazione di qualità al territorio».

«Centrale chiude» Con questa decisione, insiste la sindacalista della Uiltec Uil «il sindaco di Gualdo Cattaneo e la sua giunta comunale decretano, insieme alla Regione, la chiusura immediata della centrale di Bastardo ed in prospettiva anche la chiusura della centrale di Pietrafitta, senza aver di fatto promosso nessuna concertazione o confronto con le organizzazioni confederali e di categoria. Sia il Comune di Gualdo, che la Regione procedono in modo unilaterale, incuranti delle pesanti ripercussioni che tali decisioni comporteranno in termini occupazionali e di indotto rischiando solo di favorire gli interessi di pochi a scapito di progetti che favorirebbero l’intera comunità. Tutto ciò ancora una volta si consumerà sulla pelle di tutti i lavoratori».

I posti a rischio Quelli di Enel, spiega Gramaccioni,«che non potranno essere ricollocati nel perimetro della Regione Umbria, dato che ci sono disponibili solo 20 posti a fronte di 66 esuberi dalla centrale di Bastardo e 18 dalla centrale di Pietrafitta e che quindi saranno obbligati ad andare a lavorare fuori Regione. Quelli delle ditte esterne che lavorano all’interno del sito, che verranno licenziati o messi in cassa integrazione. Quelli dell’indotto che non avranno più il lavoro generato dalla presenza del sito».

 

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