Rischia la soppressione il Centro per l’Autonomia Umbro, struttura nata nel 2000 a Terni – con sede in via Giovanni XXIII – come progetto dell’associazione Paratetraplegici della provincia di Terni (dal 2008 associazione Vita Indipendente Umbria – Onlus) per garantire alle persone con disabilità un ruolo da protagonisti nelle scelte che le riguardano, a partire da quelle che incidono sulla salute e sulla qualità della vita.
L’appello A lanciare l’appello per salvare la struttura è il presidente Andrea Tonucci che invita tutti a scrivere al Governo, ma anche alla Regione e al sindaco di Terni, per far sentire la propria voce: «Il 17 settembre a Firenze – afferma – in occasione della 5° conferenza nazionale sulle politiche in materia di disabilità, Matteo Renzi, in risposta alla mia denuncia di imminente chiusura del Centro per l’Autonomia Umbro, mi ha sollecitato ad inviargli una mail per spiegargli il problema dei ritardi dell’Umbria in materia di ‘vita indipendente’». Ed ora il presidente del CPA Umbro chiede che tutti – attraverso gli indirizzi mail [email protected], [email protected], [email protected] ed [email protected] – facciano sentire la propria voce per scongiurare la fine di un’esperienza rivelatasi negli anni importante e utile.
Le attività Il CpA Umbro opera sostanzialmente su due livelli: da un lato offre alla persona con disabilità le motivazioni e gli strumenti per realizzare il proprio ‘progetto di vita’ attraverso un articolato servizio che si ispira ad un’innovativa visione del processo riabilitativo; dall’altro punta ad accrescere la capacità della comunità di garantire il pieno ed effettivo riconoscimento dei diritti alle persone con disabilità, progettando e realizzando iniziative ed interventi volti a superare discriminazioni e a creare condizioni di pari opportunità.
Questo il testo della mail che il presidente del Cpa chiede di inviare agli indirizzi indicati:
Gentile Presidente,
mi chiamo…, ho… anni, vivo a… e sono (amico, parente, collega…) di una persona con disabilità… (eventuale descrizione funzionamento e/o patologia, ad es. uso una sedia a ruote a seguito di una tetraplegia).
Accogliendo e facendo mio l’invito che lei ha (hai) rivolto, in occasione della recente Conferenza Nazionale sulle politiche in materia di disabilità, al presidente dell’Associazione Vita Indipendente Umbria Onlus, invio questa mail per chiederle di agire con decisione per ridurre l’inaccettabile distanza che separa la teoria dei diritti fondamentali dalla loro pratica nella quotidianità della vita reale. Ancora oggi, in Umbria, malgrado le non irrilevanti risorse dedicate al sistema di Welfare, i servizi non sono pensati per supportarmi (supportare il mio amico, parente, collega…) nella realizzazione del mio (suo) Progetto di Vita e io (lui) non posso (può) scegliere liberamente da chi, quando e come farmi (farsi) assistere.
Il mio (suo) diritto alla Vita Indipendente viene quotidianamente compromesso dall’indisponibilità di soluzioni assistive che non siano semplicemente riparatorie (costose ma non efficaci) e decise da altri che, per quanto autorevoli portatori d’interesse, si ostinano a vedermi (vederlo) come paziente o utente, e comunque non possono essere espressione dei valori, delle priorità e delle aspettative di coloro che, come me (lui), sono fondamentalmente titolari di diritti. Per avere un segnale concreto e immediato che mi consenta di continuare a credere che un cambiamento nella direzione giusta sia possibile, Le chiedo di intervenire per evitare che alla fine di questo anno venga fatto chiudere il Centro per l’Autonomia Umbro.
Da oltre 13 anni il CpA Umbro rappresenta un vero e proprio laboratorio di innovazione culturale in tema di diritti e politiche sulla disabilità, di progetti e servizi in materia di Vita Indipendente e sebbene, dopo anni di attesa, il Comune di Terni abbia quasi completato la realizzazione della struttura progettata per ospitarlo, oggi risulta più probabile l’imminente e definitiva conclusione di questa esperienza. Purtroppo i soggetti in capo ai quali ricade una precisa responsabilità istituzionale in materia, a partire dalla Regione, tardano ancora a dare risposte concrete, essenziali per garantire la sostenibilità presente e futura del Centro per l’Autonomia Umbro. Per tale ragione confido che un Suo intervento possa essere utile a stimolarne volontà e capacità di agire in maniera tempestiva ed efficace per salvaguardare ciò che rappresenta per molte persone con disabilità un irrinunciabile riferimento per la definizione e la concreta realizzazione del proprio Progetto di Vita.
Confidando nell’autorevolezza e nella conseguente efficacia che può avere un Suo intervento, La ringrazio per la Sua attenzione.
Cordiali saluti