Umbria, edilizia in crisi: «Si rischia il blocco dei cantieri»

Ance Umbria, Cna costruzioni e Anaepa Confartigianato Umbria: «Rincari dei materiali e appalti e contratti che non possono essere sopportati dalle imprese»

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di Fra.Tor.

«Rincari insostenibili dei principali materiali per le costruzioni. Appalti e contratti in essere, pubblici e privati, compresi quelli della ricostruzione, così come i preventivi, basati sui prezzi delle materie prime pre-Covid, non possono essere sopportati dalle imprese. Senza la modifica dei prezzari e senza soluzioni normative immediate volte a riconoscere il ristoro degli incrementi straordinari intervenuti negli ultimi mesi, la prospettiva è solo quella del contenzioso e del blocco dei cantieri». Su questi temi Ance Umbria, Cna costruzioni e Anaepa Confartigianato Umbria, hanno discusso martedì mattina in una conferenza stampa online.

Si rischia il blocco dei cantieri

«Ciò che denunciamo – è stato detto – è un eccezionali aumenti nei prezzi delle materie prime. Da novembre 2020 riscontriamo aumenti insostenibili per le imprese di tutti i principali materiali da costruzione e questo va ad aggravare la situazione di tutte le imprese appaltatrici già appesantite da anni di crisi e da quest’ultimo anno di Pandemia. Aumenti che non erano programmabili, sono stati imprevedibili ed imprevisti. Da novembre 2020 a febbraio 2021 l’acciaio è aumentato del 130%, i polietileni del 40% e così anche per il rame, l’alluminio, il petrolio. Ed il trend è destinato ad aumentare ancora. Nonostante il nostro impegno i contratti non sono più sostenibili. Stiamo parlando di circa 2 mila imprese edili iscritte in Umbria, ma questi aumenti impattano su tutta la filiera del settore toccando circa 13 mila aziende. Va ricordato che nell’attuale codice degli appalti non sono previsti meccanismi adeguati di adeguamento prezzi. Così inevitabilmente aumenterà il contenzioso e si va incontro ad un generale blocco dei cantieri. Tutto questo riguarda ovviamente anche la ricostruzione post-terremoto, proprio ora che sembrava essersi avviata in modo deciso».

Le sollecitazioni

Il settore costruzioni, secondo Ance Umbria, Cna costruzioni e Anaepa Confartigianato Umbria «può avere un ruolo importante nella ripartenza; i superbonus, la rigenerazione urbana e la stessa ricostruzione post-sisma potrebbero davvero dare una grande spinta per la ripresa degli investimenti. Proprio per questo abbiamo sollecitato tutti i ministri competenti, così come l’Anac per ottenere un intervento normativo che consenta di riconoscere alle imprese gli interventi straordinari. Ci sono anche molti appalti in corso che rischiano questa fine nella nostra regione. Chiediamo un immediato interessamento dei nostri parlamentari umbri e una rapida revisione dei prezziari. In questo senso la giunta regionale e il commissario straordinario alla ricostruzione devono intervenire. Si rischia di perdere una grande occasione a causa della burocrazia e di questi aumenti straordinari. Rischiamo che tutti quelli che dovevano essere i principali motori dello sviluppo, come i bonus messi in piedi dal Governo per rilanciare l’edilizia, rischiano di essere inutili».

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