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Home ยป Umbria, il consiglio regionale approva il ‘Piano di gestione integrata dei rifiuti’

Umbria, il consiglio regionale approva il ‘Piano di gestione integrata dei rifiuti’

di Francesca Torricelli
14 Novembre 2023
in Ambiente e salute, Politica
Tempo di lettura: 17 minuti di lettura
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Con il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza, a cui si รจ aggiunto quello di Fora (Patto civico), astenuta Porzi (Misto), contrari gli altri sei consiglieri della minoranza, il consiglio regionale ha dato il via libera al Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti.

Il Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti

Il Piano individua 6 obiettivi generali: Ridurre la produzione dei rifiuti; Minimizzare lo smaltimento in discarica con il conferimento massimo del 7 per cento del totale rifiuti urbani entro il 2030, con cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale; Incrementare quali-quantitativamente la raccolta differenziata al fine del raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero dei rifiuti (indice di Riciclo al 65 per cento entro il 2030) con cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale; Uniformare le modalitร  dei sistemi di raccolta; Aumentare la conoscenza e promuovere l’adozione di comportamenti consapevoli e responsabili in tema di rifiuti ed economia circolare; Razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico nel rispetto del principio di prossimitร  ed al fine del contenimento dei costi. Sarร  lโ€™Auri a decidere la localizzazione puntuale dellโ€™impianto di termovalorizzazione, la cui messa in esercizio viene prevista per il mese di gennaio 2028, segnando cosรฌ lโ€™interruzione del conferimento in discarica dei rifiuti derivanti dal ciclo di gestione dei rifiuti urbani che potranno essere recuperati dal punto di vista energetico. Rispetto alla localizzazione del termovalorizzatore la Regione ha provveduto a definire le mappe delle aree non idonee del territorio regionale.

Relazioni di maggioranza e opposizione

Valerio Mancini (Presidente Seconda commissione – relatore di maggioranza): ยซOggi si pone in atto lโ€™azione di uno degli atti piรน importanti della programmazione regionale. Il Piano dei rifiuti era atteso da 8 anni, in unโ€™ottica di adeguamento normativo giร  in ritardo con il vecchio piano. Mai รจ stata affrontata in maniera sostenibile la gestione dei rifiuti, puntando sul tema dellโ€™impiantistica piรน primordiale come la discarica. Con questo piano si mira a consentire ai territori di avere meno discariche, vogliamo sostenere il sistema della sostenibilitร  ambientale come ci chiede lโ€™Europa e soprattutto vogliamo centrare lโ€™obiettivo sullโ€™abbassamento delle tariffe per le imprese e le famiglie, che oggi pagano troppo rispetto alla media nazionale. La chiusura del ciclo dei rifiuti coglie questo obiettivoยป. Mancini ha quindi ripercorso le varie tappe dellโ€™atto in Commissione ricordando che ยซnel decreto legislativo โ€˜152/2006โ€™ รจ previsto che le Regioni provvedano alla valutazione della necessitร  di un aggiornamento dei piani di gestione dei rifiuti almeno ogni 6 anni, e che costituiscono parte integrante del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, i piani per la bonifica delle Aree inquinate. Il quadro legislativo, inoltre, con la entrata in vigore delle modifiche normative conseguenti il recepimento delle Direttive europee costituenti il cosiddetto pacchetto per l’economia circolare ha subito recentemente importanti riforme e modifiche, stabilendo ulteriori obiettivi sfidanti da raggiungere entro un arco temporale limitato. In ambito Comunitario la Commissione europea ha fissato quale condizione abilitante per lโ€™accesso ai fondi finanziari della politica di coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027 anche la โ€˜Pianificazione aggiornata della gestione dei rifiutiโ€™, ed il mancato rispetto della predetta condizionalitร  abilitante costituisce vincolo ostativo per lโ€™accesso da parte anche della Regione Umbria ai fondi finanziati dalla politica di coesione per il ciclo di programmazione 2021-2023. Tra i nuovi obiettivi, inoltre, non si puรฒ non rammentare la riduzione progressiva dello smaltimento in discarica che, al 2035, non potrร  essere superiore al 10%. Il Piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione Umbria รจ stato approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n. 301 del 5 maggio 2009, e tale Piano affronta in maniera sinottica la materia rifiuti, in ottica di economia circolare e quindi piรน in generale in ottica di sviluppo sostenibile. Tale Piano รจ stato adeguato alle modifiche normative intercorse con Deliberazione della Giunta Regionale del 23 Marzo 2015, e deve pertanto essere aggiornato. Il Piano, pertanto, risulta essere scaduto. Il Piano risulta coerente con il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR), revisionato nella sua versione definitiva a valle della procedura di VAS, Programma che รจ stato inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) come una delle riforme principali della missione sullโ€™economia circolare (M2C1), con lโ€™obiettivo di colmare il gap impiantistico, aumentare il tasso di raccolta differenziata e di riciclaggio al fine di sviluppare nuove catene di approvvigionamento di materie prime seconde dal ciclo dei rifiuti, in sostituzione di quelle tradizionali e contribuire alla transizione energetica, oltre ad incentivare le iniziative private per lo sviluppo di unโ€™economia sostenibile e circolare. La Commissione ha iniziato ad esaminare il Piano lo scorso 14 dicembre 2022 a cui รจ seguita una corposa fase partecipativa. In merito allโ€™atto รจ stata acquisita, inoltre, la deliberazione del CAL (n. 29 del 16 novembre 2022), con la quale il medesimo organo ha espresso parere favorevole con osservazione e raccomandazione: sollevare lโ€™AURI dalla decisione sulla localizzazione del termovalorizzatore, rimettendo in capo alla Regione la scelta del posizionamento piรน idoneo. In Commissione sono stati ascoltati i Sindaci e i gestori degli impianti della provincia di Perugia e, successivamente, i Sindaci e i gestori degli impianti della provincia di Terni. Sono intervenuti, con approfondite riflessioni sul testo del documento e con proposte tecniche e strutturali, oltre al direttore di Auri, i massimi rappresentanti di Vus, Sogepu, Sia, Gest, Tsa, Asm Terni, Acea Ambiente. Per i Comuni interessati dagli impianti, sono stati invitati e hanno preso parte alla riunione sindaci e amministratori dei comuni di Cittร  di Castello, Foligno, Terni, Marsciano, Magione, Panicale, il presidente dellโ€™Unione dei Comuni del Trasimeno e sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico. รˆ stata poi la volta di rappresentanti di Auri, Comune di Perugia e Gesenu ed รจ emersa una sostanziale condivisione rispetto alla strutturazione del documento. La fase di audizioni ha visto anche i rappresentanti di Cgil e Cisl ed รจ emerso che sarebbe โ€˜mancata una reale consultazione con le organizzazioni durante la redazione del documento, nel quale non sarebbero presenti una visione complessiva dellโ€™Umbria e i necessari collegamenti con gli altri atti strategici di programmazioneโ€™. Sono stati quindi ascoltati i rappresentanti di varie associazioni ambientaliste che hanno espresso critiche al Piano individuando una forte criticitร  dovuta alla โ€˜scarsa ambizioneโ€™ del documento che non indicherebbe quali strumenti saranno messi in campo per raggiungere gli obiettivi. Successivamente, il 3 ottobre scorso lโ€™assessore Morroni รจ intervenuto in Commissione preannunciando proposte di emendamento in accoglimento delle osservazioni espresse in Commissione. Due emendamenti, approvati, prevedono in sostanza la riaggregazione di due livelli di governance, assemblando la fase di raccolta, spazzatura e trasporto con i servizi di smaltimento e trattamento. I servizi potranno essere organizzati in un massimo di due ambiti territoriali. Eโ€™ stato anche sottolineato che presso le discariche di Borgo Giglione, Belladanza e Le Crete potranno essere conferiti esclusivamente rifiuti solidi urbani di provenienza regionale. Viene anche specificato che gli affidamenti dei servizi avverranno nel rispetto della salvaguardia dei livelli occupazionali attuali e dei livelli retributivi. Lโ€™affidamento del servizio di termovalorizzazione dovrร  avvenire con le modalitร  del project financing. Sono stati esaminati anche 20 emendamenti proposti dal consigliere De Luca. La Commissione ne ha approvati due: il primo riguarda la promozione di una rete regionale degli eco compattatori attraverso la GDO (Grande Distribuzione Organizzata). In sintesi la Regione sarร  chiamata a promuovere lโ€™installazione di 20 eco-compattatori distribuiti nelle aree a maggiore densitร  abitativa dellโ€™Umbria. Il secondo emendamento riguarda la realizzazione di centri di riuso e riparazione al fine di ridurre alla fonte la produzione di rifiuti ingombranti, materiali legnosi e metallici, grandi e piccoli elettrodomestici. Successivamente sono stati esaminati ulteriori emendamenti presentati dallโ€™assessore Morroni, sostitutivi dei paragrafi 4.1.2 โ€œIl Servizio di Trattamento e Smaltimentoโ€ e 4.3.8. โ€œAllineamento delle Gestioniโ€ della relazione generale allegata allโ€™atto n. 1510, entrambi approvati dalla Commissione. Viene in sostanza reso compatibile e omogeneo in tutti i territori lโ€™avvio delle disposizioni previste nel nuovo Piano regionale gestione rifiuti con le scadenze scaglionate negli anni degli attuali contratti di servizio (il contratto dellโ€™Ati 1 scadrร  nel 2037, Ati 2 nel 2024, quello dellโ€™Ati 3 nel 2027 ed Ati 4 nel 2029. Viene anche evidenziato che solamente in esito allโ€™aggiudicazione della gara per la realizzazione del termovalorizzatore regionale sarร  possibile conoscere con esattezza la localizzazione di questo impianto e di conseguenza quantificare con esattezza i costi di trasporto da porre a base di gara. Con questo emendamento viene di fatto fissata una tabella temporale di adempimenti che lโ€™Auri dovrร  porre in essere affinchรฉ si giunga al 31 dicembre 2027 con il termovalorizzatore ultimato e la gara per lโ€™affidamento dei servizi di superficie, trattamento e smaltimento in corso. In questo modo si potrร  passare alla fase di regime del Piano a partire da gennaio 2028, quindi centrare lโ€™obiettivo del conferimento rifiuti in discarica inferiore al 10 per cento e conseguentemente avere sufficiente spazio residuo nelle tre discariche regionali tale da scongiurare lโ€™ampliamento. Lโ€™altro emendamento ha tenuto conto di una precedente proposta emendativa di iniziativa di De Luca (riciclo materiali assorbenti) che lโ€™assessore ha provveduto a riscrivere. Si prende in sostanza atto dellโ€™importante progetto finanziato dal Pnrr per il recupero dei pannolini, che lโ€™attuale gestore dellโ€™Ati 2 sta realizzando presso il sito di Ponte Rio di Perugia. Sono stati esaminati inoltre gli emendamenti presentati dai consiglieri Bettarelli, Bianconi e De Luca e la Commissione ha approvato lโ€™emendamento al paragrafo 4.3.4 โ€œTariffazione del Servizioโ€ della relazione generale medesima. Con questo emendamento si prevede che la Regione Umbria e lโ€™Auri promuovano lโ€™adozione di sistemi di tariffazione puntuale anche con meccanismi incentivanti. Nonostante quindi i due anni di Covid, che hanno di fatto rallentato lโ€™attivitร  amministrativa, oggi siamo pronti ad approvare un atto che darร  stabilitร  ad ambiente, imprese e famiglie. Il nuovo Piano dei rifiuti creerร  indubbiamente opportunitร  su cui lโ€™Auri sarร  chiamato a lavorare e a centrare importanti obiettiviยป.

Thomas De Luca (M5S-relatore di minoranza): ยซParto dai programmi con cui siamo stati eletti in questa Assemblea: la coalizione poi perdente, con candidato Bianconi, parlava di economia circolare, chiusura del ciclo attraverso impianti a massimo recupero di materia. Lโ€™obiettivo era previsto non solo nella raccolta differenziata, ma anche nel creare nel territorio regionale un vero e proprio tessuto industriale delle materie prime favorendo la verticalizzazione dei processi produttivi, un piano finalizzato alla creazione di piattaforme di materiali riciclabili. Promuovere poi la realizzazione di microimpianti di prossimitร  e dichiarare guerra agli inceneritori e superamento di quelli giร  esistenti. La coalizione che ha invece vinto le elezioni prevedeva di โ€˜disincentivare il ricorso allo smaltimento in discarica o allโ€™incenerimento che in presenza di un sistema di raccolta e riciclo efficiente sarebbe anti economico in una realtร  piccola come lโ€™Umbriaโ€™. Quindi, dal dibattito scaturito in Commissione chi ha cambiato idea non siamo stati certamente noi. Il Piano presenta criticitร  estremamente evidenti. Secondo la Giunta, il piano economico finanziario รจ stato basato sulla scelta della termovalorizzazione perchรฉ piรน vantaggioso. Ma il piano economico finanziario del termovalorizzatore si basa su una valutazione dellโ€™Enea del 2007. Prendendo semplicemente a riferimento i costi della realizzazione dellโ€™inceneritore di Parma del 2012 emerge che i costi lievitano da 130 a 200 milioni di euro. Si puรฒ bene immaginare come ad oggi i costi di realizzazione siano ben superiori a quelli previsti. Il fatto che per i cittadini diminuiranno le tariffe รจ dunque pura fantasia anzi, rispetto alla discarica potrebbero aumentare. Questo รจ un piano finalizzato a produrre rifiuti. Qualora il sistema si dovesse allineare al risultato consolidato di Terni, la quantitร  di rifiuti indifferenziati che finirebbe in discarica sarebbe di sole 123mila tonnellate e quindi ben al di sotto del quantitativo minimo di vita ed esistenza per lโ€™inceneritore. Tra il 2010 e 2020 i rifiuti in Umbria si sono ridotti di oltre il 20 per cento ed il trend รจ in totale diminuzione anche grazie a specifiche normative. รˆ evidente come questo Piano prenda a riferimento una quantitร  di rifiuti ridotta del solo 4,4 per cento, percentuale che si riferisce soltanto alla diminuzione demografica. รˆ un piano che pone al 2035 lโ€™obiettivo del 75 per cento di differenziata: lโ€™Ati 4 รจ passato dal 40 per cento di differenziata ad oltre il 70 per cento in un anno e mezzo. Qui si pretende invece di fare un aumento di 9 punti percentuali in 12 anni. Quindi si tratta di un piano con il freno a mano tirato volto ad impedire che si faccia raccolta differenziata e riciclo e che si riducano i rifiuti. Non viene prevista impiantistica per il recupero di materia. La previsione, alla fine, รจ di bruciare quindi il tal quale allโ€™interno dellโ€™inceneritore. Nel mondo non cโ€™รจ riferimento di un impianto di queste dimensioni costruito in tre anni. รˆ chiaro dunque che si arriverร  purtroppo ad unโ€™emergenza discariche. Con questo piano si avrร  anche un negativo impatto occupazionale. Il Cal chiedeva inoltre la presa di responsabilitร  da parte della Regione della scelta della collocazione dellโ€™impianto di termovalorizzazione ed รจ giusto che la Giunta regionale si assuma questa responsabilitร  e non prevederla in capo allโ€™Auri e quindi sui Sindaciยป.

Interventi

Michele Bettarelli (Pd): ยซCredo fortemente nello sviluppo sostenibile e nellโ€™economia circolare. Su questi requisiti dobbiamo basare la gestione del ciclo dei rifiuti. La Regione con questo piano compie scelte basate sulla chiusura del ciclo attraverso lโ€™incenerimento. Esistevano altre alternative, per ridurre i rifiuti ad un punto tale da rendere antieconomico la realizzazione di un inceneritore, puntando poi su accordi interregionali e sul css. Rischiamo infatti di costruire un inceneritore e di vedere bruciate 100mila tonnellate di css da fuori regione nei cementifici di Gubbio. Si potevano sfruttare di piรน e meglio i fondi Pnrr e comunitari a disposizione. Condivido lโ€™obiettivo del superamento delle discariche. A Cittร  di Castello cโ€™รจ una discarica che resterร  in funzione. Al primo gennaio 2028 si dovrebbe incenerire la prima tonnellata di rifiuti ma conoscendo i tempi della burocrazia questo difficilmente avverrร  e lo stesso sistema delle discariche potrebbe andare in difficoltร . Gli emendamenti della Giunta sono andati incontro alle richieste degli amministratori che abbiamo ascoltato. Positivo lโ€™accoglimento dellโ€™emendamento sulla tariffa puntuale di cui ero primo firmatario, che mira a premiare chi differenzia di piรน. รˆ corretto premiare chi fa meglio, cercando al contempo di aiutare chi invece รจ piรน indietro. Rimane la questione dirimente della localizzazione dellโ€™impianto di incenerimento. Emerge una carenza del potere decisorio della Regione che demanda allโ€™Auri la scelta. Abbiamo presentato un emendamento proprio su questo, che รจ stato bocciato in Commissione e che ripresentiamo oggi proprio affinchรฉ sia la Regione a esercitare questo ruolo, difficile ma importante. Il Cal ha espresso parere favorevole sul Piano, con una maggioranza risicata, con lโ€™osservazione/raccomandazione di sollevare lโ€™Auri dalla decisione sulla localizzazione del termovalorizzatore. Posizione che รจ stata ribadita in Commissione. Sindaci e politici di destra che avevano espresso certe posizioni ora hanno ammorbidito le loro posizioni, accettando di fatto che sia il privato a scegliere dove costruire lโ€™inceneritoreยป.

Fabio Paparelli (Pd): ยซCi sono una serie di buoni motivi per votare contro questo Piano, che risulterร  inattuabile e ci porterร  ad una situazione di emergenza. Che entro i prossimi sei mesi si attivi lโ€™iter รจ molto improbabile, visto che ci saranno le elezioni amministrative, poi le europee e le regionali. Prima di un anno e mezzo lโ€™iter non sarร  avviato. Le scelte strategiche vengono rinviate ai sindaci mentre รจ in corso la campagna elettorale. Lโ€™assessore Morroni aveva nominato un gruppo di esperti che ha elaborato tre proposte: quella scelta รจ la peggiore. Ci troveremo con un nuovo inceneritore e con il css importato da altre regioni bruciato in Umbria. Manca inoltre la previsione del cosa fare nel periodo di transizione, che rischia di penalizzare le zone dove giร  sono attivi i termovalorizzatori. Non ci sono azioni coraggiose per ridurre la produzione dei rifiuti e per il sostegno al riutilizzo della materia riciclata. La dimensione dellโ€™inceneritore, da 160mila tonnellate, porterร  a fare passi indietro sulla raccolta differenziata: per renderlo sostenibile dovremo ridurre la raccolta differenziata. Tutto questo mi porta a votare contro questo Pianoยป.

Thomas De Luca (M5S): ยซLa battaglia contro questo piano dei rifiuti dentro a questo consiglio รจ persa perchรฉ voi avete giร  deciso da tempo di costruire un inceneritore. La battaglia si sposterร  nei territori in cui voi vorrete realizzare questo impianto. Vedremo come sarete in grado di spiegare ai cittadini le vostre scelte. Sono le regole che avete scritto voi che impediscono di poter gestire i rifiuti. Lโ€™inceneritore non elimina le discariche, anzi il vostro piano creerร  una emergenza discariche. Un impianto di incenerimento di questo tipo non รจ a impatto zero, ma avrร  un impatto sanitario e ambientale molto pesante. รˆ allucinante che nei verbali del comitato tecnico scientifico sia scritto che non cโ€™รจ alcuna valutazione di impatto sanitario perchรฉ avrebbe creato allarme nella popolazione. Questo piano รจ una costante contraddizione nei termini e nei fatti. L’obiettivo di questo piano non รจ gestire i rifiuti ma costruire lโ€™inceneritore. Voi la scelta lโ€™avete presa anni fa in altri tavoli e avete deciso che lโ€™inceneritore andava fatto. Per questo non accoglierete neanche un emendamento. Oggi in regione abbiamo un livello di dotazione impiantistica doppio rispetto alla produzione attuale di organico, quindi pienamente in grado di accogliere una migliore raccolta differenziata. Le grandi differenze tra comuni nella raccolta differenziata dipende dai sistemi messi in atto. Per lโ€™organico abbiamo giร  una dotazione impiantistica in grado di aumentare la raccolta differenziata e ridurre lo scarto. Perรฒ non abbiamo una dotazione impiantistica della plastica. Sarete costretti a realizzare una nuova discarica. Ci sono dati incontrovertibili. Bruciare il talquale o portare i rifiuti in discarica costa il doppio ai cittadiniยป.

Andrea Fora (Patto civico): ยซDa civico riformista voterรฒ il nuovo piano regionale rifiuti. Si tratta di un tassello decisivo per il futuro dellโ€™Umbria, che fa uscire la nostra regione dalla politica degli struzzi. Il piano proposto รจ stato considerato ragionevolmente da tutte le rappresentanze del settore. Lo voterรฒ con la consapevolezza che รจ un piano migliorabile e perfettibile, ma un punto di partenza che finalmente fa si che la politica si assuma un atto di responsabilitร . Dopo 15 anni di difficoltร  e di stallo, era il 2009, oggi il Consiglio si appresta ad approvare uno degli atti decisivi di questa legislatura. Con questo piano lโ€™Umbria avrร  impianti per la chiusura del ciclo rifiuti. Un percorso lungo, non facile. Un percorso di apertura e luciditร  istituzionale che ha accolto emendamenti migliorativi. Il piano rappresenta unโ€™assunzione di responsabilitร  nei confronti della tutela dellโ€™ambiente. Un approccio strettamente ideologico ha prodotto molti danni. Serve un approccio riformista e non ideologico. Il piano ridisegna la realtร  della regione fino al 2035. Si tratta di uno strumento strategico fondamentale per governare la gestione dei rifiuti favorendone il recupero. Gli obiettivi sono quelli di tutelare lโ€™ambiente, incidere sui costi, evitando lโ€™eccessivo ricorso alla discarica. Il piano fa uscire lโ€™Umbria dalla politica degli struzzi. Non si puรฒ piรน continuare a nascondere i rifiuti in discarica, nรฉ per le norme europee nรฉ per il rispetto dellโ€™ambiente. Mediaticamente le discariche producono meno allarme di un termovalorizzatore, ma in realtร  รจ il tema delle discariche che รจ il modello di smaltimento piรน inquinante. Giusto lavorare per scongiurare lโ€™ampliamento delle discariche attuali. Non รจ piรน possibile avere una regione cosรฌ piccola con una raccolta rifiuti a macchia di leopardo: serve omogeneizzare gli standard. La raccolta differenziata, a fronte di costi elevati, non appare come possa risolvere il problema del conferimento in discarica. Per anni cโ€™รจ stata una falsa comunicazione: piรน ricicli e meno costeranno i rifiuti. Un messaggio sbagliato perchรฉ il servizio continua ad aumentare i costi. Serve intervenire, andando verso la raccolta differenziata con cassonetti stradali, riducendo i costi e gli infortuni sul lavoro. Servono standard uguali per tutti i cittadini. La riduzione della produzione dei rifiuti allโ€™origine รจ un obiettivo meritevole ma non in antitesi con un termovalorizzatore regionale di proprietร  pubblica. Il termovalorizzatore รจ complementare alla raccolta differenziata. Le discariche impattano negativamente su ambiente e salute pubblica. Economia sostenibile e termovalorizzatori sono complementari e non sostitutivi. Fondamentale che si sia addivenuti a quanto richiesto da sindaci e sindacati, con bandi che tengono insieme il servizio di raccolta e di gestione. รˆ molto positivo che i servizi per la raccolta dovranno essere affidati insieme ai servizi impiantistici. Positivo che lโ€™affidamento dovrร  tenere conto delle attuali condizioni in corso, e della salvaguardia degli attuali lavoratori. Sulla localizzazione dellโ€™impianto cโ€™รจ stata una scelta politica: lโ€™impianto rimane pubblico. Cโ€™รจ unโ€™assunzione di responsabilitร  rispetto alla scelta del progetto, mentre viene lasciata alle imprese una valutazione argomentata rispetto al maggior equilibrio economico che un progetto imprenditoriale puรฒ raggiungereยป.

Simona Meloni (Pd): ยซNel 2016 un leader di partito di questa maggioranza sosteneva i consiglieri che avevano occupato il Consiglio regionale contro le scelte del vecchio Piano dei rifiuti. Serve una profonda conoscenza tecnica e tecnologica di questo settore per prendere decisioni. Il Piano del 2009 era piรน coraggioso ed anche trasparente rispetto allโ€™attuale. E prevedeva un apporto residuale delle discariche. La situazione attuale รจ stata ampiamente studiata. In Umbria alcuni territori superano il 70% di raccolta differenziata. Esistono molte buone pratiche da tenere in considerazione. I bravi amministratori che abbiamo avuto hanno portato risultati importanti. Lโ€™Auri rappresenta tutti i 92 Comuni dellโ€™Umbria e deve mettere a sistema gli impianti presenti sul territorio, che hanno garantito la sostanziale autosufficienza del sistema regionale. Non ci si sta quindi muovendo in un deserto ma in un contesto dove molto era stato fatto. Il superamento delle discariche avverrร  solo nel 2028. Rimangono dei nodi irrisolti. Come la gara concessionaria: nel sub ambito 2 i gestori si stanno trovando in difficoltร  perchรฉ ad un anno dalla scadenza non รจ chiaro quando e come si svolgerร  la gara per il rinnovo. Per la gara si dovrร  prima individuare il sito dove verrร  costruito lโ€™inceneritore, senza perรฒ prevedere una regolamentazione per il periodo transitorio. Lโ€™individuazione del luogo dove realizzare il termovalorizzatore dovrebbe competere a sindaci e amministrazioni che saranno interessate dalle elezioni. Senza sapere dove verrร  realizzato lโ€™inceneritore sarร  difficile stimare i costi di trasporto. Lโ€™impianto da 160mila tonnellate รจ sovrastimato rispetto alla produzione dei rifiuti dellโ€™Umbria, regione che sta riducendo la sua popolazione e che probabilmente produrrร  meno rifiuti per la riduzione dei consumi e per lโ€™ottimizzazione degli imballaggi. Quando lโ€™inceneritore sarร  ultimato la produzione dei rifiuti sarร  quindi insufficiente per alimentarlo. Voteremo contro questo Pianoยป.

Tommaso Bori (Pd): ยซSbagliato confondere idee e valori con le ideologie. Lโ€™ambiente non รจ un tema condiviso e comune. Non a caso il cambiamento climatico viene negato dalla destra. Voterรฒ contro questo Piano e trovo assurdo che chi รจ stato eletto in opposizione a questa destra voti questo Piano. Quando si รจ viene eletti a rappresentare una minoranza istituzionale non si fanno scelte in soccorso di chi governa. Lโ€™atto che votiamo impatta sulla salute di tutti a causa degli effetti degli inquinanti. Non si tratta di un semplice atto burocratico. E non รจ vero che aumentare il riciclo aumenta i costiยป.

Vincenzo Bianconi (Misto): ยซNon si possono relegare visioni diverse a visioni ideologiche, questo รจ offensivo. Dobbiamo confrontarci sulla nostra visione di futuro, dobbiamo chiederci quali saranno gli effetti di queste scelte nei prossimi 30 anni. Come si puรฒ scrivere un Piano cosรฌ importante senza considerare lโ€™impatto dei rifiuti sullโ€™ambiente. La sfida del futuro riguarda anche lโ€™esaurimento delle materie prime, che dovranno essere recuperate dai rifiuti. Lโ€™obiettivo dei rifiuti zero รจ reale, in una prospettiva di lungo termine. Le scelte del nord Europa in materia di inceneritori rappresentano il passato. La capacitร  di produrre rifiuti degli umbri non resterร  costante ma si ridurrร : nei prossimi 5 anni potremmo arrivare al 90% di raccolta differenziata, ad una riduzione degli imballaggi, rendendo inutile lโ€™incenerimento. Servono misure transitorie invece di investimenti che guardano al passato. Il Piano contiene anche scelte condivisibili ma la decisione di chiudere il ciclo con il termovalorizzatore non รจ accettabile oltre a prospettare un futuro in cui si producono piรน rifiuti, li si importa da fuori oppure si innalza il costo della gestione del ciclo per ammortizzare lโ€™investimento. Molte aziende stanno investendo per andare verso โ€˜rifiuti zeroโ€™ยป.

Roberto Morroni (Assessore regionale): ยซCome รจ stato piรน volte ricordato, oggi ci troviamo dinanzi ad uno degli atti di programmazione piรน importanti di questa legislatura. Questa Assemblea legislativa รจ chiamata ad assolvere per consentire alla nostra regione di superare un grave ritardo non privo di implicazioni, di effetti sulla vita degli umbri, sulle istanze richiamate anche nel dibattito che toccano temi di natura ambientale e la salvaguardi della salute. Dobbiamo adeguatamente ricordare che lโ€™Umbria รจ dotata di un piano regionale per la gestione integrata dei rifiuti, datato 2009 e superficialmente rivisto nel 2015. Quel piano prescriveva alcune azioni precise che sono state puntualmente disattese, lasciando lโ€™Umbria al pari di una navicella libera di infrangersi nello spazio. Nei mesi scorso abbiamo dovuto riprofilare le discariche perchรฉ erano piene e perchรฉ nessuno se ne era occupato dal 2009 in avanti sugli effetti della non attuazione del piano. Forse solo pochi cittadini sanno che in Umbria ci sono 6 discariche, magari lo sanno soltanto quelli che abitano in prossimitร  dei quei luoghi. Su questo tema lโ€™Umbria ha la necessitร  di riprendere una rotta chiara per dare stabilitร  ed efficienza al sistema e mettere la regione in una condizione di autosufficienza, possibilmente migliorando la situazione attuale. Lโ€™azione di governo deve fare i conti con la realtร  e dove saremo tra 20 anni. Basta con quella politica che le scelte le dichiara, ma che poi non ha il coraggio di applicarle. Oggi รจ il punto di arrivo di un percorso lungo, complesso, ma molto rigoroso, iniziato nel luglio 2020. Tre anni in cui la prioritร  รจ stata quella di fare bene e non in fretta, guardando ovviamente con attenzione ad una situazione di potenziale emergenza in cui il sistema di gestione dei rifiuti si รจ trovato. Abbiamo privilegiato la volontร  di fare bene nella consapevolezza della responsabilitร  che la decisione implica. Il nostro รจ stato un approccio di natura scientifica, una base di ragionamento solida e scevra da condizionamenti ideologici e da pregiudizi. Il Comitato tecnico scientifico ha fatto un grande lavoro, attento e qualificato. Grazie quindi alla struttura regionale, allโ€™Universitร , allโ€™Arpa, Al Parco 3 A e ad Auri. Lavoro che ci ha messo nella condizione di avere un quadro chiaro e scegliere con assoluta coscienza lo scenario migliore per il contesto regionale. Il Piano รจ perfettamente allineato agli indirizzi dellโ€™Europa e recepiti dallโ€™Italia. Il Piano soddisfa un bisogno irrinunciabile: lโ€™autosufficienza nella gestione della tematica con efficienza e stabilitร  in unโ€™ottica di lungo periodo. Siamo un regione che nel corso degli anni ha intrapreso un percorso virtuoso della raccolta differenziata, oggi il dato medio รจ il 68 per cento. Abbiamo indici di riciclo del 57 per cento, dato fortemente dolente alla luce degli atti di programmazione, europei e nazionali: anche oggi portiamo in discarica oltre il 30 per cento dei rifiuti. Un dato interessante รจ che, alla luce dei connotati che troviamo sulla gestione dei rifiuti e nel conferimento in discarica, lโ€™Umbria assomiglia ai paesi dellโ€™Est Europa dove troviamo conferimenti e smaltimenti abbondantemente oltre il 30 per cento, accanto a questo dato troviamo dati di differenziata bassissimi ed assente la termovalorizzazione, cioรจ lโ€™uso del rifiuto per generare energia elettrica e calore. Spostandoci verso lโ€™Europa del centro nord, dove va ricompreso anche il centro-nord dellโ€™Italia, il quadro รจ completamente diverso. Troviamo una percentuale di uso delle discariche nei parametri previsti dallโ€™Europa (sotto il 10 per cento). Hanno due importanti elementi: discariche pressochรฉ assenti e livelli di raccolta differenziata significativi ed un uso diffuso ed importante della termovalorizzazione. In Europa ci sono oltre 450 impianti: in Francia, Germania, Danimarca, Olanda Svezia, dove lโ€™attenzione per lโ€™ambiente รจ massima. Vogliamo metterci in linea con questa parte dellโ€™Europa. Intanto vogliamo accelerare sul recupero di materia: lโ€™obiettivo della differenziata รจ dal 68 al 75 per cento. Ma la differenziata non la facciamo diventare un oggetto di culto perchรฉ oltre certi limiti non ha ragione d’essere, perchรฉ perde tutta la sua efficienza economica e diventa motivo di contrasto rispetto ad altre esigenze degne di essere rappresentate. Obiettivi: raccolta differenziata al 75 per cento entro il 2035, recupero di materia oltre questo livello non ci sembra conveniente; smaltire in discarica sotto il 10 per cento dei rifiuti allineandoci a quanto dice lโ€™Europa e il quadro normativo nazionale, auspicando di fare tutto ciรฒ anche in anticipo rispetto alle scadenze dettate dallโ€™Europa, entro il 2030. Anche per quanto riguarda lโ€™indice di riciclo, dal 57 per cento arrivare al 65 per cento entro il 2030. Lโ€™Umbria, che nel corso degli anni, ha sviluppato 6 discariche, attualmente sono in funzione 3, altre 2 in fase di esaurimento. A regime prevediamo 2 discariche: Belladanza e Le Crete. Anche grazie al confronto in Commissione con i consiglieri regionali di ogni appartenenza, ma anche con tutti i soggetti intervenuti in audizione abbiamo migliorato lโ€™impianto del documento. Rispetto alla governance: abbiamo introdotto significative novitร , avremo due livelli per la gestione del ciclo. Abbiamo accorpato i servizi di superficie (raccolta, spazzamento, trasporto) con la gestione degli impianti e dallโ€™altra ci sarร  la gestione del termovalorizzatore. Rispetto allโ€™articolazione del territorio veniamo da unโ€™esperienza dei 4 sub ambito che oggi ci consegna il volto di una regione con quattro modalitร  diverse di raccolta e di gestione dei rifiuti, con quattro regimi tariffari diversi e forse anche con una pluralitร  di gestori che non รจ sinonimo di efficienza. Andremo pertanto a semplificare anche in questa direzione ed abbiamo dato lโ€™indicazione per un massimo di due ambiti. Si tratta in conclusione di un piano capace di far compiere alla nostra regione un significativo balzo in avanti. Le tempistiche sono forse strette, ma รจ la situazione dellโ€™Umbria che non ci permette di essere piรน larghi nei tempi. I ritardi accumulati non ci danno la possibilitร  di essere piรน graduali. Quando abbiamo ribadito che la scelta di dare ad Auri il compito di procedere alla localizzazione del termovalorizzatore, non รจ il risultato di un atteggiamento pilatesco, ma la risultante di un approccio che crediamo abbia ben chiaro il ruolo dellโ€™Assemblea legislativa che ha funzione di indirizzo e di programmazione e quello che รจ un ruolo gestionale ed operativo dei processi che spetta ad altri ed in questo caso ad Auri, che non farร  una scelta politica per la localizzazione dellโ€™impianto, ma eminentemente tecnica che metterร  a frutto due supporti che ha visto protagonista anche la Regione: la zonizzazione del territorio dove sono state indicate le zone non idonee per la realizzazione dellโ€™impiantistica e dallโ€™altro una serie di criteri di natura tecnica da porre alla base della scelta della localizzazione del termovalorizzatore. Auspico che oggi si avvii una stagione di rinnovamento e rinascita dellโ€™Umbria rispetto ad un tema cosรฌ particolarmente delicatoยป.

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