Una riduzione di spesa complessiva – calo di oltre il 3% – di 85 euro ma, al contempo, un incremento per quel che concerne gli acquisti per la tavola e la salute. Questi i risultati in sintesi dell’analisi Coldiretti – i dati sono dell’Istat – in merito ai consumi mensili delle famiglie umbre: la media regionale è di 2 mila 250,05 euro contro i 2 mila 524 di quella nazionale.
Si spende più per cibo, bevande, salute, trasporti e comunicazione Gli incrementi più rilevanti riguardano la spesa per la tavola (da 436 a 487 euro per famiglia), servizi sanitari e salute (da 84 a 127 euro) e i trasporti (da 245 a 262); aumentati anche gli acquisti per le bevande alcoliche, tabacchi (da 40 a 47 euro), articoli per la casa (da 95 a 99) e per la comunicazione (da 57 a 58).
Forte discesa invece per le spese relative all’abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (da 915 a 760 euro, -16.8%), ricreazione, spettacoli e cultura (da 105 a 85, -19%) e istruzione (da 10 a 5, dimezzata); segno meno anche abbigliamento e calzature, servizi ricettivi, cura personale e assicurazioni. Il dato complessivo delle famiglie umbre registra dunque un decremento del 3.67%; rispetto alla media nazionale (in aumento oltretutto rispetto al 2015) la differenza è del -10.8%.
Potere d’acquisto «Occorre ora – il commento di Coldiretti – aiutare le famiglie a recuperare potere di acquisto, puntando sulle filiere corte come la rete di Campagna Amica e valorizzando le attività sul territorio, anche per non far venire meno prodotti alimentari e servizi fondamentali per i cittadini». Ampliando il risultato sui dodici mesi, il dato in Umbria si ferma a 27 mila e 6 euro.