di Sergio Bruschini
Coordinatore provinciale Forza Italia Narni
È no, il progetto di macroregione non può diventare per l’importanza che ha una semplice passerella in stile elettorale da utilizzarsi per le prossime elezioni di un sindaco in scadenza. Con tanto di convegno primaverile, pure preannunciato.
Eppoi la proposta di macroregione riannunciata dopo la presidentessa Catiuscia Marini, con un nome evocativo di tolkeniana memoria, rischia di lasciare fuori – usando lo stesso tema cinematografico – la contea degli hobbit, ovvero il ternano o se vogliamo l’Umbria del sud. Non va assolutamente bene.
Viene da chiederci, il nostro territorio, quello gravitante ai confini laziali ma non solo – ove il bacino di influenza economica infrastrutturale e culturale è riferibile al Lazio e non certo alla Toscana ed alle Marche – che fine farà, in una macroregione a vocazione trasversale? Lo sa il sindaco di Narni che ogni giorno l’Umbria del sud o se volete ancora per sdrammatizzare la contea degli hobbit lavora, pendola e scambia con importanti territori del Lazio?
Lo sa il sindaco di Narni che esistono già progetti in comune con il Lazio, vedi il progetto Civiter (la collaborazione e lo sviluppo di sinergie tra Terni, Civitavecchia, Rieti e Viterbo o il raggiungimento di un obiettivo storico come il recente avvio dei lavori di completamento della Orte-Civitavecchia, che permetterà finalmente di garantire non solo un collegamento rapido e sicuro tra il sud dell’Umbria e il porto laziale, già punto di riferimento, ad esempio per la ThyssenKrupp, Ast)? E che dire della Terni-Rieti da poco terminata, o quasi?
Certo non c’è da stupirsi poi troppo visto che lui ha contribuito a lavorare in controtendenza, votando con molti altri sindaci e consigli comunali a maggioranza l’uscita dalla società ‘Interporto di Orte’ proprio quando l’iniziativa prendeva dopo anni piede. Ora ammesso che si arrivi ad una revisione costituzionale in materia di regioni che, va ricordato, sarebbe lungo e del quale si potranno eventualmente raccogliere i frutti non prima di anni, non si può prescindere dalla presenza di questa regione… laziale ed aggiungo della rinnovata necessità in un contesto così ampio del ruolo delle province e/o delle, se preferiamo, aree vaste.
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca diceva qualcuno, e non vorremmo quindi che al sindaco in scadenza forse serva solo un palco, un predellino ed un argomento altisonante, per ampliare mediaticamente una sua rielezione. Ecco, non lo faccia su temi che hanno rilievi ed importanza ben più ampi che un mero spot, elettorale, e/o dell’ennesimo convegno.