di F.L.
Continua la progressiva e inesorabile decrescita demografica dell’Umbria: nel 2021 il cuore verde d’Italia ha perso 5.880 residenti, risultato ancora peggiore del 2020 (quando si era registrato un -4.713). Un dato, di nuovo tutt’altro che rincuorante, che emerge dal bilancio demografico pubblicato lunedì dall’Istat.
Il dato generale
Se il 1° gennaio 2021 i residenti di tutta la regione erano infatti 865.452, al 31 dicembre dello stesso anno sono scesi sotto la soglia degli 860 mila (per la precisione 859.572, 414.888 uomini e 444.684 donne). Una differenza influenzata soprattutto dal saldo naturale anagrafico, dal segno negativo. Sempre in 12 mesi i morti sono stati infatti più del doppio delle nascite: si sono registrati 5.231 nuovi nati (in media circa 435 al mese), contro gli 11.581 decessi (965 al mese), dunque con uno scarto di -6.350 unità. Dopo i primi tre mesi dell’anno con il segno negativo, il saldo migratorio anagrafico al 31 dicembre registra invece un +470: i nuovi iscritti all’anagrafe in un anno sono stati 21.931, i cancellati 21.461.
I dati delle due province
Per quanto riguarda le due province dell’Umbria, quella di Perugia chiude il 2021 con 641.318 abitanti, 4.188 in meno rispetto a quelli di inizio anno (310.040 uomini e 331.278 donne). I nati sono stati in totale 4.006, i decessi 8.497 (-4.491). Nello stesso periodo i nuovi iscritti sono stati 16.344, i cancellati 15.041 (+1.303). In provincia di Terni i residenti scendono invece a 218.254 (-1.696 in un anno). Nel territorio ternano si sono registrate 1.225 nascite, mentre i decessi sono stati addirittura 2 volte e mezzo tanto (3.084), con un saldo demografico naturale di -1.859. I nuovi iscritti si sono attestati a 5.587, i cancellati a 5.420 (+167).