Un anno dal sisma, M5S: «Tre priorità»

Andrea Liberati: «Un tetto per tutti, aiuti veri, Cas anche a imprenditori in crisi e misure per la sicurezza egli edifici»

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«A un anno dal sisma epocale che ha sconvolto un pezzo pregiato del nostro Appennino, della nostra terra, non è tempo di polemiche, ma di memoria. Di ricordo», ad evidenziarlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle al consiglio regionale dell’Umbria, Andrea Liberati.

Le vittime «Sarebbe facile indugiare proprio oggi sulle cose che non vanno – spiega Liberati – sulle migliaia di sfollati tuttora in soluzioni di emergenza, sullo spopolamento ancora in atto, sugli affari del post emergenza, sulle macerie sempre lì, sulle strade chiuse, sulla burocrazia folle, sulle famiglie indebitate e senza contributi, sull’assenza di prospettive per la montagna, che va avanti solo grazie alla forza e alle idee degli imprenditori, più soli che mai». Sarebbe facile, secondo il capogruppo, «abbandonarsi ad un’analisi polemica, ma non sarebbe giusto: oggi è il momento di tenere a mente ancora una volta le vittime di Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli. I tanti feriti. E i troppi morti dentro, depressi. Sfiniti».

IL TERREMOTO

Priorità assoluta Per Andrea Liberati, «oggi è il momento di ricordare la scossa del 30 ottobre, per addivenire a un bilancio di questo primo anno, individuando, e ribadendo, alcune priorità assolute: un tetto sicuro per tutti gli sfollati, evitando speculazioni e affarismi da colpire viceversa senza esitazione alcuna; misure innovative per la sicurezza degli edifici, con l’impiego di materiali idonei e duraturi, adatti a territori geologicamente delicatissimi e climaticamente complicati. Non si è però ancora raggiunta l’unanimità tecnica sulle soluzioni abitative, né vi è certezza sul contributo alla ricostruzione, che infatti non parte, né sulla sua congruità; assegnare aiuti veri e il Cas anche agli imprenditori in crisi: non bastano una tantum, bonus o colpi di teatro. Se vogliamo restituire un domani all’Appennino, bisogna ripartire dalla creatività e dall’audacia, dalle aziende, dalle maestranze, da chi, soprattutto in simili condizioni, trova il coraggio di andare avanti e indebitarsi per un sogno di benessere familiare e sociale. Le imprese restano gli unici strumenti di sviluppo, turismo, cultura, attrattività, nel segno della sostenibilità».

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