Un passo in avanti non di poco conto. C’è ottimismo dalle parti della Cgil di Perugia per il «risultato raggiunto nella vertenza delle lavoratrici degli appalti di pulizia dell’Adisu, l’agenzia per il diritto allo studio dell’Umbria». Ma la battaglia, spiegano dal sindacato, non è ancora conclusa.
La vicenda Dopo l’affidamento temporaneo del servizio di pulizia lo scorso gennaio e dopo l’inevitabile terremoto per l’addio del professor Luca Ferrucci, giovedì 8 marzo tutte le parti coinvolte si sono ritrovate al tavolo della Prefettura. Davanti al viceprefetto Angela Buzzanca, infatti, c’era infatti l’agenzia con le aziende appaltatrici che, assieme ai sindacati Filcams Cgil e Uiltrasporti, ha siglato un accordo che consentirà alle lavoratrici di vedersi corrisposte direttamente da Adisu tutte le spettanze arretrate. Dopo mesi e rimpalli di responsabilità, alle lavoratrici verranno versati lo stipendio di dicembre, il Tfr e altri importi mancanti.
Arretrati «Un risultato importante e positivo – commentano Wendy Galarza della Filcams Cgil e Stefano Cecchetti della Uiltrasporti – anche perché arrivato proprio nella giornata internazionale della donna, visto questa vicenda riguarda, per la quasi totalità, proprio delle lavoratrici». Gli entusiasmi, però, rischiano di frenarsi presto. «Resta forte la nostra preoccupazione per le 15 donne che sono rimaste da dicembre fuori dall’attività, dopo l’affidamento sotto soglia temporaneo che è stato fatto in attesa dell’esito della nuova gara, attualmente in corso», spiegano ancora Galarza e Cecchetti.
Gli impegni «Ora – concludono i due sindacalisti – chiediamo con forza che Adisu, dopo l’importante impegno preso sugli arretrati, tenga anche fede a quanto scritto nel capitolato d’appalto, ovvero esiga l’impegno della nuova ditta appaltatrice a riassumere tutto il personale precedentemente impiegato, perché ci sono lavoratrici che da ormai 3 mesi sono disoccupate e chiedono con forza di riavere il loro posto di lavoro».