di Fra.Tor.
«Con la ‘zona bianca’ e la riapertura dei locali per noi è tornato l’incubo. Non dormiamo più, nessuno ci ascolta e nessuno ci aiuta». I residenti di viale Campofregoso, dopo qualche mese di pace, tornano ad essere esasperati nei riguardi di un circolo privato aperto da un paio d’anni all’incrocio tra viale Campofregoso e via del Raggio Vecchio.
I precedenti
«Al titolare di questo circolo – raccontano i residenti – due anni fa, dopo le nostre proteste relative a schiamazzi, liti e soggetti costantemente ubriachi specie di notte, era stata sospesa la licenza perché il locale era, appunto, frequentato da persone pregiudicate con precedenti. Ma poco dopo il circolo ha riaperto. A gennaio 2020, un’altra sospensione, a causa di una rissa e poi il Covid che ha costretto tutte le attività alla chiusura».
«È tornato l’incubo»
«In tutti questi mesi, fortunatamente, siamo stati tranquilli, ma ora è tornato l’inferno: musica ad alto volume fino a tarda notte dal giovedì alla domenica, urla e schiamazzi di persone ubriache che orinano su serrande, negozi e portoni di abitazioni vicine. Siamo costretti a dormire due ore per notte, non ne possiamo più. Ogni sera chiamiamo le forze dell’ordine che dopo un rapido controllo dei vari documenti se ne vanno e tutto ricomincia. Abbiamo bisogno che qualcuno ci aiuti. Noi, come già fatto due anni fa, presenteremo un esposto, ma il sindaco deve intervenire».
La replica dei gestori
«In questo locale siamo in ordine in tutte le aree pertinenti, abbiamo tutti i locali insonorizzati e regolati dalle leggi in materia», replicano i gestori. «Apriamo il venerdì e il sabato, solo prima del Covid aprivamo anche il giovedì. Il venerdì prima dell’una siamo già chiusi e il sabato fino alle tre non più di lì. Sabato scorso qualcuno ha chiamato la polizia e quando sono entrati nel locale non c’era nessuno, nemmeno fuori, ed erano a disagio perché hanno visto che era una falsa chiamata. Rispettiamo l’intero quartiere e cerchiamo di mantenere l’ordine quando la gente esce per parlare. Se le persone che sono di passaggio su questa via creano disordine non è colpa nostra. Secondo noi le persone che abitano nel quartiere vogliono che il nostro locale venga chiuso per prenderlo per un’altra attività».