Violenza di genere, via alla campagna di sensibilizzazione audiovisiva

Perugia – La consigliera comunale Francesca Vittoria Renda ha presentato un ordine del giorno per promuovere i valori del rispetto

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di Alessia Bragiola

A Perugia, la consigliera comunale Francesca Vittoria Renda ha presentato, nella mattinata di venerdì, un ordine del giorno che vede l’amministrazione comunale impegnata a promuovere importanti campagne audiovisive, interamente dedicate alla violenza sulle donne. La finalità del progetto è contrastare un fenomeno sempre più frequente e difficile da combattere. «L’audiovisivo – ha dichiarato Francesca Renda – ha senz’altro una forte influenza nel proporre modelli sociali. In tutte le sue forme -corti, spot, video musicali, film- esso rappresenta un importante strumento per combattere la violenza sulle donne, proprio perché è capace di promuovere corretti comportamenti».

Un aiuto da Umbria Film Commission

La consigliera, delegata dal sindaco Andrea Romizi al settore cinema e audiovisivo, ha portato alla luce l’importanza dell’Umbria Film Commission, con la possibilità di creare al suo interno una sezione dedicata all’audiovisivo sul tema della violenza di genere. L’obiettivo proposto è arrivare ad affermare un modello di donna indipendente, evoluta, attiva, nonchè motore imprescindibile per lo sviluppo della società. Anche l’ambiente scolastico sarà al centro di questo progetto. In quanto è di fondamentale importanza diffondere la consapevolezza ai più giovani dell’esistenza di un fenomeno di rilevanza planetaria, come la violenza di genere, che non tende a placarsi nonostante tutti gli sforzi attivati negli anni. «È necessario – afferma la Renda – che l’audiovisivo contribuisca a sensibilizzare sul fenomeno, affermando modelli culturali e sociali sani ed evoluti. Un nuovo cinema delle donne può essere sicuramente strumento di contrasto alla violenza di genere, destrutturando rappresentazioni sbagliate e promuovendo modelli femminili complessi, realistici, indipendenti, creativi e autorevoli».

Direzione Centrale Anticrimine: i dati

Nel biennio 2018-2019, le violenze sessuali, i maltrattamenti in famiglia, gli atti persecutori hanno registrato numeri in calo, ma il reato di femminicidio, cioè l’atto criminale estremo perpetrato in danno della donna, è passato dal 37% (sul totale delle vittime di sesso femminile del 2018) al 49% nel periodo gennaio-agosto 2019. Senza considerare che, troppo spesso, le vittime di violenza non denunciano per paura di ritorsioni o per vergogna, e che il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria ha favorito un incremento delle violenze, aggravate dalla solitudine, dall’isolamento e dalla chiusura sociale.

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