A Perugia un Festival sulla Storia dell’Arte

L’annuncio di Vittorio Sgarbi durante la presentazione della mostra organizzata dalle fondazioni bancarie. Il legame con il capoluogo

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L’annuncio arriva di sfuggita, a sorpresa, durante la presentazione di Un immenso bene umbro, la mostra organizzata in centro dalle fondazioni bancarie: «Io porterò a Perugia un festival della Storia dell’Arte, un evento che condivideremo con Assisi, punto di partenza della storia dell’arte moderna».

L’ANNUNCIO IN SALA NOTARI (VIDEO)

Accordo con Assisi È stato un breve passaggio nel corso di un intervento durato oltre mezz’ora. Ma non è passato inosservato: «L’Italia è percorsa da Festival, della Letteratura, del Sapere, della Mente, della Scienza, con gente che corre su temi letterari, ideologici, di pensiero con grande attenzione. Non esiste, però, in Italia, e forse nel mondo, un festival dedicato alla Storia dell’Arte. Per questo ho pensato di organizzarne uno a Perugia». Da condividere appunto con Assisi.

SGARBI: IL MIO RAPPORTO CON PERUGIA (VIDEO)

Amato dall’Umbria Ben più lunga e toccante la riflessione sulla sua attività: «Ho 65 anni, ho vissuto più di quanto mi toccherà vivere – ammette Sgarbi con una punta di autoironia – mi toccherà forse morire sul campo visto che mi ostino a continuare a percorrere l’Italia da Nord a Sud, il che per una persona che ha avuto problemi al cuore non è il massimo. Tanto ho fatto in tante parti d’Italia, ma mai mi sono sentito così amato e circondato d’affetto come dall’Umbria e dalla città di Perugia in particolare».

La frase di Urbani «Fui chiamato dall’allora soprintendente che mi voleva come vice, quando avevo appena 26 – racconta Sgarbi – ero propenso a venire, lo avevo promesso, prima di partire mi consulto con Giovanni Urbani, mio amico, il quale mi invitò a riflette: ‘Ma come, lasci Venezia per Perugia, ma tu nella tua vita lo hai mai incontrato un un Umbro?’. State tutti qui, forse perché si sta bene. Mi fece riflettere sul fatto che sarei rimasto qui per 20 anni. Così decisi di non venire. Ora, dopo 40 anni, torno spesso e mi fa piacere».

DA OTTOBRE DOCENTE ALLA STRANIERI

Sono Umbri i più grandi del Novecento «C’è una cosa che forse non sapete – sottolinea poi il critico – tolto qualche grande siciliano, il Novecento ha i suoi massimi maestri in Umbria: Burri, che tutto il mondo riconosce come il più grande artista del secondo dopoguerra; Leoncillo di Spoleto, che ha fatto diventare un’arte la decorazione della ceramica; poi il pittore su cui ho scritto la mia prima monografia che ora è quotatissimo: Domenico Gnoli».

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