La Ternana, le maglie e i richiami a tempi d’oro

Presentate in Comune le casacche 2019-2020: strizzato l’occhio alle Fere di Viciani e Delneri. «Dobbiamo emozionare ed unire». Poi tutti allo stadio per la maglia con la cascata

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La presentazione

Volente o nolente è sempre una giornata molto attesa dai sostenitori delle ‘Fere’ quella della presentazione delle maglie ufficiali. A tre giorni dalla trasferta di Rieti (prevista grande affluenza in tribuna ‘Terminillo’, dal 24 agosto disponibile per accogliere un massimo di 4.080 supporter ospiti, in mattinata temporanei problemi in avvio di prevendita e aggiornamento per favorire i supporter) che segna il debutto in campionato, la Ternana ha svelato le casacche amarcord a firma Macron – tre, per l’ultima c’è da attendere l’appuntamento serale a partire dalle 21 – per la stagione 2019-2020: il vicepresidente Paolo Tagliavento, il direttore sportivo Luca Leone, il tecnico Fabio Gallo e una delegazione di rossoverdi – vale a dire capitan Marino Defendi, Gian Marco Nesta, Carlo Mammarella, Andrea Tozzo e Alexis Ferrante – sono entrati a palazzo Spada accolti dal sindaco Leonardo Latini e dall’assesore allo sport Elena Proietti. Da ricordare che alle 20 è scattata la marcia di celebrazione dei 50 anni dall’inaugurazione del ‘Liberati’, avvenuta il 24 agosto del 1969 con la sfida amichevole al Palmeiras: iniziativa del CCTC con il supporto della Ternana Marathon Club con partenza da viale Brin. Due i termini chiave – da prassi in realtà – utilizzati un po’ da tutti, da una sponda e l’altra: emozione e unione. Dita incrociate per chi ama il rossoverde.

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La marcia in viale Brin con circa 50 partecipanti

Il sindaco, l’approccio sobrio e le interlocuzioni per lo stadio

Per l’occasione a palazzo Spada – della Ternana anche tecnici e responsabili del settore giovanile, più molti dipendenti impegnati in via della Bardesca nel lavoro quotidiano – anche il delegato provinciale del Coni, Francesco Tiberi. A rompere il ghiaccio è Latini che, alla pari della Proietti, è anche un tifoso della squadra rossoverde al netto del ruolo politico: «Ho delle sensazioni positive e mi sembra che l’approccio sia stato diverso rispetto al passato, c’è una sobrietà in linea con quella che deve essere la stagione. Per quel che mi riguarda ho delle aspettative abbastanza alte, spero siano rispettate. Sono emozionato e curioso di vedere le maglie con le quali i ragazzi affronteranno il campionato. Da tifoso auspico il miglior finale di stagione, sapete cosa intendo, non vedo l’ora che inizi». Come detto sabato il ‘Liberati’ stacca il ticket dei 50 anni: «Le interlocuzioni con la Ternana procedono molto bene – ha spiegato – e abbiamo incontrato il presidente Stefano Bandecchi in tal senso. Stiamo verificando quali siano le strade migliori per far sì che lo stadio possa assumere una veste un po’ più moderna e funzionale nonostante il fascino che i 50 anni danno all’impianto». Infine un paio di battute extra: «Questa è una sala che vede solo una dialettica politica dai toni accesi, dove spesso manca un po’ d’anima. In queste occasione invece si sente, così come lo spirito della città. Vedo un po’ assorto – in aula con lui altri assessori e consiglieri – il nostro assessore di Perugia, lo vedo incuriosito». In sottofondo si sente la risposta: «Ponte San Giovanni». Bene, si prosegue.

Maggioranza e opposizione a palazzo Spada

La società, l’ambiente positivo e l’unione

Un po’ fuori contesto – lo ammetteranno loro stessi durante la presentazione, al quale hanno assistito numerosi supporter – Gallo e Leone, meno Tagliavento. Il primo a prendere la parola per la Ternana è il vicepresidente: «Siamo tornati in Comune perché questo percorso va fatto insieme ai tifosi e alle istituzioni, due componenti fondamentali. Le speranze di trovare un ambiente positivo si sono concretizzate: sindaco e giunta li ho visti molto emozionati, bene. Il campionato? Siamo coscienti del fatto che ci sarà un percorso lungo e vogliamo in maniera assoluta che buttino il cuore oltre l’ostacolo con l’attaccamento alla maglia. I 12 mila abbonati devono diventare 12 mila spettatori abituali con il loro atteggiamento». Inevitabile accenno allo stadio: «Stiamo cercando di trovare tutte le vie necessarie per sfruttarlo. Un percorso che stiamo facendo insieme per il bene della città e non per le singole persone: dobbiamo proseguire e il Comune ci ha messo a disposizione varie possibilità. Le stiamo studiando». Breve l’intervento del direttore sportivo – possibile doppio scambio con Padova e Juve Stabia per assicurarsi le prestazioni di Manuel Daffara e Giuseppe Torromino, nel caso via Furlan e Boateng – abruzzese, poco propenso a parlare in pubblico: «Non è il mio habitat ma ringrazio sindaco e giunta. Noi dobbiamo emozionare ed unire perché abbiamo capito quanto amate questa città e la maglia rossoverde. Promettiamo di dare il massimo, poi non so se vinceremo tutti i match». Sullo stesso tono il trainer lombardo: «Una sala bella, per me è emozionante essere qui. La maglia dovrà essere sempre sudata e degna di questi colori: il gruppo che si sta formando sta dando soddisfazioni», ha garantito.

L’EVENTO SERALE AL ‘LIBERATI’ – VIDEO

Nesta, Defendi e Tozzo con le maglie

La Proietti, la politica e la motorinata

La ‘titolare’ allo sport più a suo agio – in coppa Italia ha visto la Ternana battere l’Olbia in curva nord – invece in contesti del genere. Risate con il sindaco e un rapido passaggio prima della presentazione delle casacche: «L’anno scorso – ha ricordato la vicenda del mancato ripescaggio – siamo stati subito immersi in una battaglia che poi non ha portato frutti sperati, tuttavia ci ha unito con la società. Ci siamo sentiti squadra. Quest’anno la sfida sarà solo sul campo per fortuna; vedo che la maggioranza e opposizione sono uniti sotto i colori rossoverdi». Poi lancia la ‘notizia’: «Sarà alla motorinata, non so come arriverò a Rieti».

La prima maglia con richiamo al 1971-1972

Le maglie e il vintage vincente: «Speriamo di stimolare»

Il ‘dominus’ locale della Macron è Gianluca Serpetta, sempre in pole – lo era anche ai tempi di Simone Longarini – per un evento del genere. Ed è lui a dare il via allo svelamento delle maglie, spiegando il lavoro che c’è stato dietro: «C’è stato un periodo di studio e osservazione. Mi sento di dedicare ai tifosi le casacche di quest’anno, i 12 mila abbonamenti rappresentano un dato rilevante al quale Macron ha pensato: dovevamo andare a colpire nel cuore i supporter ricordando situazioni  e contesti positivi. Speriamo di aver stimolato l’unione in questo modo». Poi sono entrati in azione i giocatori: la seconda – trasferta, ha sottolineato Serpetta – strizza l’occhio all’annata 1997-1998 (promozione in B con Luigi Delneri) mentre la prima è un remake relativo al campionato 1971-1972 (1° posto in B con Corrado Viciani e storico accesso alla massima serie). Applausi scroscianti, selfie, foto e tutti pronti per il ‘Liberati’.

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