L’etica per i farmaci: «Cgil in prima linea»

Perugia, per Sergio Cardinali del
 dipartimento chimico-farmaceutico della Filctem «è
 arrivato il momento di farla finita con la legge Fornero sui
 licenziamenti individuali»

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«La Filctem Cgil intende
 valorizzare la natura etica del rapporto tra l’informatore scientifico
del farmaco e il medico e chi è deputato al controllo rischia di
 rendersi colpevole di quello che accade’». Così si è espresso Sergio Cardinali, del
 dipartimento chimico-farmaceutico del sindacato, nella relazione introduttiva del
 convegno promosso a Perugia sul ruolo 
dell’informazione scientifica del farmaco.

      

Crescita nel rispetto dei diritti ‘«Negli ultimi anni – ha spiegato Cardinali – l’industria farmaceutica
 nazionale si è contraddistinta per la tenuta e la capacità di
sostenere la crescita, tanto da essere una delle poche certezze per il
 nostro Paese. Tutto ciò è assolutamente necessario che sia
 accompagnato dal rispetto dei diritti dei lavoratori e delle leggi.

 È da considerare anacronistico, non etico – ha proseguito il
 dirigente della Filctem-Cgil – che, proprio in questo settore, chi
 produce ricchezza economica per imprese e azionisti, stia diffondendo
 la pratica del licenziamento individuale degli informatori scientifici
 del farmaco, collegandone le giustificazioni direttamente al fatturato
dei prodotti di pertinenza del lavoratore».

Le norme di legge Per la Filctem, ha ribadito Cardinali, «ciò è inaccettabile e il nostro sindacato di categoria che a fianco della Cgil è impegnato alla battaglia per 
la ‘Carta dei diritti’: dopo la vittoria su voucher e appalti, per, che ha riportato indietro di cinquant’anni 
il diritto al lavoro, rendendo il lavoratore più debole e indifeso di
 fronte all’impresa, e quindi più ricattabile.

 L’attività di informazione scientifica del farmaco – ha ricordato
 Cardinali – è normata per legge, proprio a garanzia del Servizio
 sanitario nazionale e dei cittadini; ma, con il diffondersi di
 delibere regionali, di singole Usl e aziende ospedaliere, si stanno di
fatto inserendo criteri nuovi, alcuni dei quali al limite della
 illegalità, oltre a non essere rispettosi dei contratti collettivi
nazionali di lavoro, creando di fatto una pericolosa
 deregolamentazione del sistema.

 Tutto questo avviene nel momento in cui affiorano fatti illeciti 
tra
 aziende farmaceutiche e professionisti compiacenti che aumentano i
 costi del Servizio sanitario nazionale a scapito della salute dei
cittadini, proprio mentre la discussione sulla necessità ed efficacia
 dei vaccini diventano, purtroppo, è solo argomento di scontro politico».

Miceli Per il segretario generale della Filctem-Cgil, Emilio Miceli, «la figura dell’informatore scientifico del farmaco è al crocevia del delicato rapporto tra industria di produzione farmaceutica, funzione del Servizio Sanitario Nazionale e utenti. E’ sbagliato pensare che un settore ad alto valore aggiunto come quello della farmaceutica possa inserire gli informatori scientifici del farmaco nei contratti Enasarco, al pari di venditori e piazzisti. Una brutta direzione quella che si sta profilando, perché la buona sanità passa soprattutto da una concezione non mercantile dell’informatore. Da qui la nostra attenzione, poiché è il punto di partenza di una politica della salute che si deve sottrarre alla pura e semplice contrazione dei costi, per divenire buona prassi».

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