Perugia Pride 2018: sfilata per i diritti

In tanti alla manifestazione dell’orgoglio LgbtI organizzata sabato pomeriggio lungo le vie dell’acropoli. Tre rumeni hanno lanciato dei sassi: identificati – Video e Gallery

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Davvero in tanti, sabato pomeriggio, hanno preso parte al Perugia Pride 2018, manifestazione ‘dell’orgoglio Lgbt’ strettamente legata non solo al tema della libera preferenza sessuale di ciascuno, ma anche e soprattutto a quei diritti civili e sociali ancora a fatica riconosciuti in Italia: almeno 1500 persone.

COLORI E PROVOCAZIONI LUNGO LA SFILATA – FOTO GALLERY

Ospiti istituzionali

Un corteo rumoroso e colorato, guidato dalla P-Funking Band, si è dipanato per le vie dell’acropoli, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni – come la presidente della Regione Catiuscia Marini, più volte acclamata dalle drag queen, l’ex sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, il vicesindaco di Gubbio Rita Cecchetti, il consigliere comunale di Terni Alessandro Gentiletti e quelli di Perugia Bori, Bistocchi e Giaffreda – di movimenti politici, associazioni e tanti singoli cittadini. Presenti i sindacalisti della Cgil, le famiglie arcobaleno e una ricca delegazione di migranti, secondo la logica che il Pride vuole combattere contro tutte le discriminazioni, sia per gender che per provenienza geografica. Ha partecipato anche una delegazione di studenti della Stranieri in ricordo di Monia Andreani, la docente umbro-marchigiana morta il mese scorso, molto attiva nel sociale.

Sotto al Pincetto

Spiacevole fuoriprogramma, quando tre ragazzini – di nazionalità straniera – hanno iniziato a lanciare sassi verso i manifestanti che passavano sotto il Pincetto: in pochi se ne sono accorti, per la verità, ma qualcuno ha avvertito il personale della questura che seguiva da vicino il corteo, con agenti della polizia e dei carabinieri, e i ragazzini sono stati immediatamente identificati. C’è stato chi ha denunciato anche il lancio di una bottiglia, ma l’autore non è stato individuato. Probabile si sia tratto di ‘ragazzate’, che però potevano essere molto pericolose e comunque non hanno rovinato il clima di festa della manifestazione, che si è svolta in modo pacifico e goliardico: molti i cittadini che salutavano e facevano video, dalle finestre dei palazzi.

La ‘Gaia invasione’ dopo un lungo percorso sotto il sole è arrivata ai Giardini Carducci, evitando piazza IV Novembre dove era stata organizzata una manifestazione di prevenzione medica. Dal palco, dove si sono alternati al microfono i rappresentanti dei gruppi partecipanti, il presidente Omphalos Stefano Bucaioni ha arringato i manifestanti: «Non abbiamo bisogno del patrocinio di questo sindaco e di questa giunta perché il patrocinio ce lo date voi». E poi, riferendosi anche al nuovo governo: «Viviamo una deriva pericolosa che non abbiamo difficoltà a definire fascista. Ma noi rivendichiamo oggi con forza la nostra libertà. La Gaia invasione è la nostra invasione. Noi siamo dappertutto». Ululati quando viene nominato il ministro Fontana, quello che ha detto che le famiglie gay per l’ordinamento italiano non esiste. Fischi per il sindaco di Todi (che ha spostato la bibliotecaria amica del Pride) e di Perugia (per la nota vicenda Joan), per i quali arriva l’ultima pesante stilettata: «Dicono che hanno tanti amici gay ed io è proprio a loro che mi rivolgo… dove siete? Amicizia vuol dire anche dire un bel ‘vaffanculo’ ad un amico che sbaglia».

IL VIDEO

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