Perugia, un nuovo inizio in via del Macello

Parte l’esperimento dei ‘presidi sociali’ nella periferia: l’associazione Rinoceronte a lavoro per la riqualificazione culturale del quartiere

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Chi l’ha detto che un luogo dove poter fare teatro e mettere a nudo i propri sentimenti su un palcoscenico non possa riqualificare e far tornare il senso di normalità in un quartiere difficile?

I volontari a lavoro in via del Macello

Il Rinoceronte A tentare l’impresa di una riqualificazione sociale e culturale in via del Macello, strada tra le più difficili della città e troppo spesso al centro delle cronache per risse e spaccio, prostituzione e degrado,  è l’associazione Il Rinoceronte. Da tempo attiva, con una sede in via della Sposa, nel campo musicale, della danza, del canto, della fotografia e della pittura, oltre che del teatro, l’associazione si pone come obiettivo la diffusione della cultura e la valorizzazione delle arti in genere. 

Presidio sociale Scelti tramite un bando del comune, lo scorso aprile, per rivitalizzare e far rinascere la zona della stazione Fontivegge, ora il gruppo di lavoro del Rinoceronte ha iniziato la ristrutturazione dello stabile in via del Macello 31. «Il comune ha cercato di creare una sinergia tra pubblico e privato – spiega Gianluca Iadecola, presidente dell’associazione – per riqualificare via del Macello. Il privato dà gratis gli spazi con un comodato d’uso per tre anni, il comune supervisiona e le associazioni cercano di realizzare laboratori e attività che siano a disposizione degli abitanti del quartiere e delle altre associazioni». Così, assieme al teatro del Rinoceronte, ci sarà spazio anche per i tifosi del Perugia Calcio e l’associazione Giacomo Sintini, la Cisom, Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta e i paracadutisti.

La sede in una ex sala slot

Responsabilità «Ora – spiega Gianluca Iodecola – siamo stati scelti come associazione per riqualificare un quartiere in difficoltà. Abbiamo assunto questo ruolo per responsabilità sociale e come un dovere verso la comunità. La sede che ci è stata affidata ha bisogno di una ristrutturazione, abbattere muri, adeguare il bagno per le persone con disabilità, pavimentare, imbiancare, mettere a norma l’impianto elettrico. Abbiamo il nostro bel da fare», dice.

Via del Macello «La nostra sede – spiega ancora Iadecola – ha bisogno di una bella ristrutturazione. Ospitava una sala slot quindi a terra ogni macchinetta era stata fissata con dei bulloni che hanno rovinato tutto il pavimento. Poi vanno ritinteggiate le pareti, rifatto l’impianto elettrico, sistemate le caldaie. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, per questo abbiamo lanciato una campagna». In modo del tutto volontario, infatti, gli iscritti stanno risistemando gli spazi di via del Macello e, via social, hanno pubblicato un appello per coinvolgere, prima ancora di iniziare, gli altri cittadini. «Un modo per sentirsi già parte di una comunità», dice Gianluca.

Partecipazione Si può partecipare al progetto, dunque, già da subito, aiutando nella ristrutturazione della nuova sede. «Basta avere qualche competenza idraulica o elettrica – afferma Iadecola – oppure si può adottare una parete interna della struttura e seguirne passo passo, con apposita documentazione e rendicontazione, i lavori di rifinitura». Entro dicembre la nuova sede sarà pronta, assicurano. E ospiterà un centro culturale a tutti gli effetti e aperto a tutti. Due grandi stanze, un corridoio, un bagno, un magazzino: «Un luogo per fare teatro, laboratori, corsi, incontri e da condividere con altre associazioni».

Esperimento A breve, dunque, anche le altre associazioni prenderanno possesso degli altri locali sempre in via del Macello, con l’obiettivo di creare quei presidi sociali, voluti dall’amministrazioni, che siano da deterrente al proliferare della microcriminalità e dello spaccio in una zona spesso al centro di retate e blitz della polizia. «Anche per noi questo è un grande esperimento di comunità – conclude Iadecola – con cui vogliamo provare ad allargare le basi della nostra associazione e cercare di rendere un servizio alla città. Confidiamo nella più ampia partecipazione possibile, chiunque voglia può armarsi di pennello e vernice e dare una mano a far tornare nuovi questi locali e questa strada».

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