Popoli e Religioni, premio a Terence Hill

Terni, riconoscimento alla carriera per il popolare attore, protagonista di pellicole memorabili. Ispirato da ‘Lettere dal deserto’ di Carlo Carretto

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Terence Hill – al secolo Mario Girotti – ha ricevuto il premio alla carriera ‘Angelo’ nell’ambito dell’edizione 2018 del ‘Popoli e Religioni Film Festival’ di Terni, diretta da Arnaldo Casali. A salutare la consegna – sabato pomeriggio – un lungo e caloroso applauso da parte del pubblico del Cityplex Politeama.

Carriera importante

L’attore e regista è stato premiato per la sua lunga e stimata carriera, iniziata quasi casualmente da bambino – fu notato da Dino Risi – proseguita da adolescente, avvalorata con l’interpretazione del Conte Cavriaghi ne ‘Il Gattoprado’ di Luchino Visconti ed esplosa con il genere western, tra la fine degli anni ’60 e ’70, con una fortunata serie di film in coppia con Bud Spencer, unione professionale che è proseguita poi anche negli anni ’80. È invece recente il grande successo della serie tv ‘Don Matteo’, che da sempre ha come sfondo l’Umbria.

‘Il mio nome è Thomas’

La consegna del premio è stata anticipata dalla proiezione del film, da lui diretto e interpretato, dal titolo ‘Il mio nome è Thomas’: una storia on the road in cui l’attore e regista interpreta un uomo che, in sella alla sua moto e in procinto di attraversare il deserto di Almeria, incontra un’adolescente (Veronica Bitto, qui alla sua prima grande esperienza cinematografica) che sta raggiungendo la zia scrittrice in Spagna. Non senza allontanarsi e ritrovarsi più volte, il viaggio permetterà loro di conoscersi, comprendersi e ritrovarsi amici. Il film, che segna il ritorno di Terence Hill al cinema dopo anni dedicati alla fiction televisiva, trae ispirazione dal libro di meditazione sulla fede ‘Lettere dal deserto’ di Carlo Carretto.

Il valore della semplicità

«Ho conosciuto Carlo Carretto molti anni fa negli Usa attraverso mia moglie e me ne sono innamorato – ha detto Terence Hill dal palco del Politeama -. Il mio rapporto con il cristianesimo è cambiato in maniera entusiastica e c’è una sequenza in particolare, nel film, che si ispira al suo libro. Da lui ho imparato la semplicità: me la sono portata appresso per sempre».

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