San Gemini, O-I investe venti milioni di euro

Stabilimento Owens-Illinois, l’annuncio della società leader nella produzione di packaging in vetro: ammodernamento struttura e rifacimento forno fusorio

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Venti milioni di euro per l’aggiornamento tecnico dello stabilimento produttivo e il miglioramento in termini di sostenibilità ed efficienza energetica. Ad annunciare l’investimento è Owens-Illinois, società leader nella produzione di packaging in vetro presente a San Gemini. Previsto l’ammodernamento della struttura ed il completo rifacimento del forno fusorio con l’inserimento di recuperatori di calore per scambio termico per minori consumi di gas ed elettricità. Lavori al via da giovedì, riavvio del forno in programma per il primo trimestre del 2020.

OWENS-ILLINOIS E AREA DI CRISI COMPLESSA

La sicurezza e le realtà locali

«L’investimento a San Gemini – le parole di Francesco Simone, manufacturing leader del country group Italia e Ungheria – è un’ulteriore dimostrazione del costante impegno di O-I nel rendere i propri stabilimenti sempre più efficienti e all’avanguardi. Il rinnovamento del forno fusorio aumenterà sensibilmente oltre l’efficienza anche il livello di sicurezza del sito produttivo. Inoltre, grazie alle nuove tecnologie inserite, saremo in grado di aumentare la flessibilità sulle linee per soddisfare al meglio le richieste dei nostri clienti, sempre più orientati a soluzioni di packaging in vetro innovative, sostenibili e con un buon rapporto costi-benefici. Un ulteriore aspetto da evidenziare riguarda il potenziamento delle macchine ispettrici per il controllo visivo del prodotto finito a garanzia di standard qualitativi sempre più elevati». Flavio Iafrate, direttore dello stabilimento, sottolinea che «l’investimento avviene a 40 anni dalla fondazione della fabbrica, e rappresenta il coronamento di una collaborazione proficua con la comunità locale, nella quale O-I ha contribuito a creare una cultura del vetro e una generazione di glass makers orgogliosi anche di aver trasferito il loro ‘saper fare’ alle nuove leve. L’investimento è quindi il miglior esempio della capacità di O-I di essere in grado di armonizzare il global thinking di una multinazionale, leader di mercato a livello globale, con le realtà locali, creando fiducia nel futuro e rispondendo alle esigenze del mercato locale orientato alla produzione olearia e vinicola di eccellenza del centro Italia».

LE TRE INIZIATIVE ‘PESANTI’ PER AREA CRISI COMPLESSA

I dipendenti

La società inoltre mette in evidenza che «durante il periodo di rifacimento del forno, O-I organizzerà per tutti i dipendenti (circa 90) corsi di formazione aziendali sui temi della sicurezza e della qualità. Sono inoltre previsti training specifici dedicati agli addetti della fabbricazione (capi turno e macchinisti) sulle innovazioni tecnologiche apportate all’impianto e il funzionamento delle nuove macchine formatrici installate. È previsto anche un affiancamento al personale dello stabilimento O-I di Asti, già dotato dei nuovi macchinari». Lo stabilimento fu fondato nel 1977 e si sviluppa su quattro ettari: in primis serve produttori locali di olio e vino. Da ricordare che nell’ambito di Area di crisi complessa O-I era stata una della tre società a presentare dei progetti ‘pesanti’ da oltre 20 milioni, con Alcantara e Asm a chiudere il quadro.

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