Sisma, 224 imprese devono spostarsi

A rendere noto il numero è il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli: «Indennità di 5 mila euro per i titolari di partita Iva, lavoratori autonomi e imprenditori che abbiano sospeso l’attività»

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Sono 224, di cui 201 solo nel comune di Norcia, le attività produttive che – a causa del terremoto – hanno evidenziato, fino ad oggi, la necessità di delocalizzarsi ed ubicate anche nei Comuni di Caccia e Preci. In particolare esigenze di delocalizzazione rilevate sono state rilevate per 22 bar e ristoranti del centro di Norcia, 55 altri esercizi commerciali sempre del centro di Norcia, 28 attività ubicate nelle immediate vicinanze di Norcia, 7 imprese nelle frazioni, 19 attività di servizi e 36 professionisti oltre a 34 imprese nel paese di Castelluccio. A queste si aggiungono 13 imprese a Preci e 10 a Cascia.

Le richieste «La Regione Umbria ha avviato l’iter per la formalizzazione vincolante delle richieste di delocalizzazione. A tal fine – dice il vicepresidente, Fabio Paparelli, ho presieduto una riunione nella sede del ‘Coc Coar’ di Norcia, alla quale hanno preso parte il sindaco di Norcia, gli uffici regionali all’uopo trasferiti, i dirigenti della Protezione civile, regionale e dello stesso Comune.
 Le domande potranno essere presentate fino al prossimo 10 febbraio – spiega Paparelli – al fine di consentire una ricognizione puntuale e formale delle esigenze. Alla luce della ricognizione definitiva, si procederà con le modalità per l’attuazione della delocalizzazione e d’intesa con le stesse imprese, attraverso una fase di ascolto e condivisione, compatibili con le procedure stesse. L’ordinanza prevede infatti 4 modalità distinte di delocalizzazione: in altro edificio agibile, nel lotto di pertinenza o nelle immediate vicinanze, in strutture unitarie completamente realizzate dalla regione, in aree urbanizzate allo scopo».

Internet Paparelli ha reso noto inoltre, che la Giunta regionale «ha approvato un atto per la formalizzazione della procedura online per la richiesta di un’indennità di 5 mila euro per i titolari di partita Iva, lavoratori autonomi e imprenditori che abbiano sospeso l’attività. Gli uffici regionali hanno attivato una piattaforma per la compilazione della domanda di cui la Giunta ha deliberato l’operatività e che sarà resa disponibile sul sito della Regione Umbria e ‘Lavoro per te’. I tecnici – ha aggiunto – stanno lavorando per rendere disponibile la piattaforma da giovedì 2 febbraio. Il meccanismo permetterà alla Regione di interfacciarsi direttamente con l’Inps che provvederà alla liquidazione dell’indennità. La Regione sta sensibilizzando le autorità nazionali affinché possa essere valutata l’estensione della misura dei 5.000 euro anche per il 2017 per le aziende inagibili e la possibilità di riconoscere il danno indiretto per i settori del turismo e del commercio, nell’intera regione. In attesa che il piano di comunicazione elaborato da Enit dia suoi frutti e che la ricostruzione sia avviata, le nostre imprese – conclude Paparelli- hanno bisogno di ammortizzatori sociali per guardare con un pò di serenità all’immediato futuro».

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