Ternano disperso: «L’attesa logora»

Ore di angoscia a Terni per Alessandro Riccetti, il 33enne che risulta fra i dispersi dell’hotel Rigopiano. Il Comune invia personale della Protezione civile

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di Fra.Tor.

«L’attesa è brutta. Ti logora perché le speranze si mescolano alla razionalità». A parlare al telefono con umbriaOn è un amico di Alessandro Riccetti – il 33enne di Terni che risulta fra i dispersi dell’hotel Rigopiano, nel comune di Farindola (Pescara), travolto da una valanga sul Gran Sasso a seguito dei terremoti che hanno nuovamente colpito il centro Italia – che vuole rimanere anonimo.

L’amicizia «Con Alessandro siamo cresciuti insieme», racconta l’amico. «Ci siamo conosciuti sui banchi di scuola alle elementari, perché abitavamo nello stesso quartiere. Le nostre famiglie si conoscevano bene, anche perché entrambe avevano una casa a Piediluco dove io e Alessandro abbiamo passato intere estati, da piccolini fino a circa 18 anni».

La famiglia Quella di Alessandro «è una famiglia molto unita e religiosa. La mamma Antonella, dopo la perdita del marito Corrado, ex dipendente Ast, circa 9 anni fa a seguito di una grave malattia, si è ritrovata sola a crescere tre figli: Alessandro, suo fratello maggiore (nome) e la sua sorellina Maria Chiara».

Il lavoro ha portato Alessandro a viaggiare molto e ad allontanarsi spesso da casa. «Questo, purtroppo, ci ha portati a vederci sempre meno. Ma è normale, la vita va così. Io comunque avevo sempre sue notizie, spesso incontravo la mamma sotto casa e mi raccontava entusiasta delle sue esperienze lavorative. L’ultima volta che l’ho visto è stato dopo l’estate scorsa, proprio sotto casa sua. Ho sentito la mamma di Alessandro venerdì mattina, stava per partire per Farindola nella speranza di notizie positive».

Una delle ultime foto che Alessandro ha inviato alla fidanzata

La fidanzata Alessandro da qualche mese è fidanzato con Isabella, che si è messa in contatto con umbriaOn tramite Facebook. «Salve – ha scritto – sono la fidanzata di Alessandro. Sono in Brasile e sono in pena. L’ultimo contatto con Alessandro l’ho avuto al momento della quarta forte scossa di terremoto, mi ha mandato delle foto e dei messaggi audio in cui mi diceva che stava bene. Era con altre persone, credo suoi colleghi di lavoro. Dalle foto mi sembra fossero al bar dell’albergo». Isabella ha conosciuto Alessandro nel mese di ottobre e in questi giorni «non ho dormito e mangiato pensando che sta soffrendo. Mi sento inutile dal Brasile, non posso correre per aiutare a cercarlo».

L’ultima foto che Alessandro ha mandato a Isabella

Isabella su Facebook Sul suo profilo Facebook Isabella intanto scrive: «Per favore e per tutto quello che è più sacro! Pregate per Ale Riccio! La vita è di estrema importanza per me e lui è scomparso nel bel mezzo di macerie, dopo una valanga e vari terremoti, in mezzo alla neve in Italia. Io credo in un miracolo. Lui è un bravo uomo timorato di Dio e che ama molto la famiglia. Questa è l’ultima foto che mi ha inviato circa le 12:00 in Brasile e circa le 16:00 in Italia, dicendo che stava bene con gli altri, dopo un paio di terremoti. Poi ho perso la comunicazione. E’ scomparso a più di 24 ore, con altri 30 o 31 persone (tra esse 2 BAMBINI). La maggior parte dell’hotel è stata distrutta, ma la speranza è che una parte del piano terra no… e se la neve non raccolse dobbiamo pregare che tenete il freddo. Per favore, pregate! Io sono molto ansiosa, non riesco a dormire in nessun modo… posso solo pregare. Per favore, pregate che stiano insieme e vivi. Mio amore mio».

Il Comune Al centro di raccolta dei familiari delle persone che sono rimaste intrappolate nella slavina di Rigopiano, sta intanto operando anche personale della Protezione civile di Terni, inviato in Abbruzzo, a Penne, dal Comune di Terni. «Si tratta di un modo – spiega l’assessore alla Protezione civile Stefano Bucari – per far sentire la presenza della comunità di Terni ai parenti che si sono subito recati in Abruzzo e che sono in attesa di notizie del loro caro. L’invio dei due operatori della Protezione civile vuole essere un messaggio di vicinanza e un sostegno concreto per eventuali esigenze che dovessero manifestarsi».

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