Terni: «Fondi azzerati, scuole poco sicure»

Ennesimo grido di allarme della Provincia: «Per le manutenzioni ordinarie siamo passati da 10 mila a 500 euro per ciascun istituto»

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«Siamo passati da 10 mila euro l’anno per ciascuna scuola a 500 euro per le manutenzioni ordinarie, in un settore essenziale e che necessiterebbe invece di circa 196 mila euro complessive ogni anno». Ennesimo grido di allarme della Provincia di Terni – a lanciarlo sono il presidente Giampiero Lattanzi e la dirigente all’edilizia scolastica Donatella Venti – sul fronte dell’ormai cronica carenza di risorse per condurre le attività di ogni giorno. Questa volta il tema è quello delle scuole, con l’incontro che si è tenuto venerdì mattina a palazzo Bazzani con i dirigenti dei vari plessi del ternano, e fa seguito all’sos lanciato sul fronte delle strade della provincia.

Casse vuote «Gli impegni del passato che avevano consentito di avere scuole adeguate ai livelli di sicurezza, oggi non possiamo più garantirli, – hanno detto Lattanzi e la Venti -. Mancano le risorse necessarie, nonostante abbiamo tecnici la cui competenza e abnegazione è riconosciuta unanimemente». Una protesta inserita nel contesto della settimana della mobilitazione promossa dall’Upi nazionale per sensibilizzare il governo e indurlo a stanziare, nel ‘decreto enti locali’, i 650 milioni di euro di cui le province italiane hanno bisogno per assicurare servizi ai cittadini.

L’istituto ‘Angeloni’

Gli esempi «I problemi – è stato detto – riguardano anche gli interventi straordinari per i quali non abbiamo nulla nelle casse e che invece richiederebbero milioni di euro. In queste condizioni non possiamo ammodernare le scuole, aggiornarle alle normative in evoluzione continua né garantire la sicurezza che oggi invece è sempre più a rischio». Fra gli esempi citati, quelli del liceo artistico e dell’Angeloni le cui sedi sono dislocate in più punti: «E noi – hanno affermato i vertici dell’ente – non abbiamo le risorse per poter progettare una riallocazione più razionale e moderna. Solo per i certificati antincendio servirebbero circa 3 milioni di euro e ogni anno si va avanti grazie al decreto di proroga del governo».

Matilde Cuccuini

La preside Un allarme condiviso anche da Matilde Cuccuini, dirigente del Casagrande-Cesi: «Il tetto del nostro auditorium ha subito dei danni e possiamo utilizzare quell’importante spazio, una struttura di pregio per tutta la città, solo per scopi ‘interni’. Siamo inoltre costretti a finanziarci da soli le piccole manutenzioni quando questo invece spetterebbe ad altri soggetti. Nonostante la competenza dei tecnici e dei responsabili della Provincia, l’ente non può più intervenire».

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