Provincia di Terni: «Strade senza risorse»

Per quelle provinciali e regionali mancano in tutto circa 160 milioni per le manutenzioni ordinarie e circa 62 per quelle straordinarie

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«Non ci sono più risorse per il comparto strade della Provincia di Terni». La situazione, già nota, è stata confermata mercoledì mattina dal presidente Giampiero Lattanzi e dalla dirigente al settore Donatella Venti, che hanno organizzato la prima delle due manifestazioni pubbliche indette per la ‘Settimana della mobilitazione Upi’ sulla situazione delle Province. In sala del consiglio provinciale, dove si è svolta l’iniziativa, c’erano numerosi sindaci tra cui quello di Terni, Leopoldo di Girolamo (ex presidente della Provincia), di Amelia Laura Pernazza, di Lugnano in Teverina Gianluca Filiberti, di Porano Giorgio Cocco, e di Castel Giorgio Andrea Garbini, oltre al presidente dell’Aci Mario Andrea Bartolini, al direttore di Confartigianato Michele Medori, ai consiglieri provinciali, ai rappresentanti di associazioni di categoria e associazioni di cittadini e una folta rappresentanza dei dipendenti del settore strade dell’Ente.

I dettagli Nello specifico, per le strade provinciali e regionali, «mancano in tutto circa 160 milioni per le manutenzioni ordinarie e circa 62 per quelle straordinarie». A questi fondi, hanno sottolineato Lattanzi e Venti, «si aggiungono altre voci, per circa 250 mila euro, relative ai mezzi in dotazione all’Ente, attrezzature per spargimento sale, taglio erba, macchine per segnaletica orizzontale, comprese le manutenzioni di un parco macchine ormai obsoleto e che non viene più rammodernato da tempo». Grossi problemi anche sul versante del personale, «che oltre a lavorare in condizioni di precarietà e di poca sicurezza, è stato ridotto in cinque anni di quasi il 50% passando da oltre 90 unità a 50». Tutto questo «rende praticamente impossibile curare quasi mille chilometri di strade di cui circa 300 di interesse regionale».

Fiore all’occhiello Fino a pochi anni fa, ha ricordato il presidente Lattanzi, «eravamo il fiore all’occhiello per la cura delle strade, oggi non possiamo più garantire gli interventi necessari. Le Province esistono ancora ed hanno in carico funzioni fondamentali che però non possono più garantire perché non ci sono fondi. Purtroppo è ricominciata anche a funzionare la macchina del fango con alcune recenti pubblicazione dei soliti che ripropongono la storiella degli sprechi e dei privilegi. A questi le Province ricordano che gli amministratori non percepiscono nulla e che in maniera volontaria si continuano a battere per cercare di dare un servizio ai cittadini». La verità, secondo Lattanzi, «è che questa riforma non ha prodotto nessun beneficio nemmeno in quelle funzioni, prima svolte dalle Province, e ormai delegate ad altri enti, e per le quali sentiamo sempre più spesso le lamentele dei cittadini. Speriamo che questa voce e questa mobilitazione convinca il Governo a mettere le risorse necessarie per tornare ad una situazione di normalità gestionale».

Gli incidenti stradali In Umbria, è intervenuto il presidente dell’Aci, Mario Andrea Bartolini, «sono in aumento gli incidenti stradali mortali, anche perché manca una gestione costante delle strade. La Regione deve fare di più, noi condividiamo l’iniziativa dell’Upi ed anzi siamo disposti a fare la nostra parte per dare continuità a queste manifestazioni in modo da indurre chi di dovere a prendere i necessari provvedimenti». Sottolineato dal sindaco di Amelia, Laura Pernazza, l’impegno della Provincia «che è sempre presente nonostante le enormi difficoltà nelle quali si muove. La difficile situazione della Provincia noi la capiamo benissimo perché anche i Comuni stanno soffrendo una riforma che ha ridotto notevolmente le risorse e nello stesso tempo, anche sulle strade, ha aumentato le responsabilità dei sindaci e delle amministrazioni».

L’economia Il direttore di Confartigianato, Michele Medori, ha sottolineato che «rimettere mano alle opere pubbliche stradali significa contribuire anche a rilanciare l’economia». Un tema ripreso anche dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo: «Una cattiva viabilità è un danno enorme all’economia. Difficile parlare di nuovi insediamenti industriali o di attrattività turistica se le strade sono mal ridotte e creano difficoltà di spostamento». Di Girolamo si è soffermato anche sulla riforma delle Province: «I nuovi Enti tratteggiati dalla legge di riforma sono stati uccisi nella culla dalla legge di stabilità del 2015 che ha tagliati drasticamente i fondi decretando il fallimento della riforma stessa e l’impossibilità di erogare i servizi minimi. Su questo tema non ci possono essere divisioni politiche, il Governo ha sbagliato e ciò che ha fatto è ingiusto e non in linea con la Costituzione. Ora servono una serie di aggiustamenti perché anche i Comuni non possono più far fronte alla situazione della viabilità locale. A questo punto sarebbe meglio che si autorizzassero le accensioni di mutui anche per le manutenzioni ordinarie».

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