Terni, liceo Donatelli: progetto entra nel vivo

‘Feedback alimentare sullo stato di salute degli adolescenti tra i banchi di scuola’: ecco la fase sperimentale, gli ‘esecutori’ sono gli studenti. «Motivati, incuriositi e competenti»

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di S.F.

La parte teorica

Un mese fa – era il 21 dicembre – c’era stato il lancio del progetto ‘Feedback alimentare sullo stato di salute degli adolescenti tra i banchi di scuola, indagine molecolare per la caratterizzazione delle alterazioni metaboliche da acidi grassi’ e ora al liceo scientifico ‘Donatelli’ di Terni inizia la fase più interessante e stimolante per gli studenti, quella sperimentale. Dalle lezioni teoriche alla pratica, perché gli attori principali dell’iniziativa finanziata dalla fondazione Carit sono proprio loro. Ed è questa la peculiarità che spicca.

ALIMENTAZIONE DEGLI STUDENTI AI RAGGI X AL LICEO DONATELLI: IL PROGETTO NEL DETTAGLIO

Le guide e la pratica

Francesca Tini Brunozzi

Al centro del progetto – coinvolto il laboratorio di patologia molecolare dell’università degli studi di Perugia, il direttore è Stefano Brancorsini – ci sono sostanzialmente tre domande: «Quanto è importante l’alimentazione negli adolescenti? Come si modifica il metabolismo nei ragazzi che non seguono un corretto regime alimentare? Possiamo modificare eventuali alterazioni metaboliche?». Per dare una risposta ai quesiti la professoressa Francesca Tini Brunozzi e la giovane ricercatrice (è una biologa molecolare) Giulia Poli si affidano agli studenti, preparati con una serie di lezioni frontali al lavoro sperimentale da svolgere in laboratorio.

La raccolta, i questionari e la motivazione

Giulia Poli

Cosa attende gli studenti nei prossimi mesi dunque? Innanzitutto la raccolta dei campioni d’urina – tutto in forma anonima – che coinvolgerà l’intero istituto e quindi il numero complessivo sarà vicino a quota mille: saranno resi sterili – e a rischio biologico zero – dalla Poli e poi ‘consegnati’ ai giovani per il lavoro di analisi. In contemporanea gli alunni riceveranno un questionario rispetto – in particolar modo – alle abitudini alimentari: l’obiettivo è raccogliere più informazioni possibili in relazione allo stile di vita. Poi il confronto: se il test rivelerà uno stato infiammatorio elevato si andrà a ricercare sul questionario cosa non va. Questa fase segue la parte didattica del progetto – si è parlato anche di disturbi riguardanti l’alimentazione – e la spiegazione procedurale della sperimentazione: «Gli esecutori – sottolinea la biologa molecolare – sono proprio gli studenti e ciò rappresenta un unicum, visto che hanno l’opportunità di essere catapultati in un laboratorio universitario. Sono – evidenzia insieme alla Tini Brunozzi – motivati, incuriositi e competenti, la risposta è stata ottima». La lavorazione dei campioni – la scelta è determinata dal fatto che la raccolta non è ‘invasiva’, come magari può essere quella del sangue – terminerà entro quest’anno.

La rete interna

Si entra nella fase sperimentale

A facilitare le operazioni, lo studio e lo sviluppo è la classroom – una rete interna informatica – che la Tini Brunozzi utilizza per mettere a disposizione degli studenti slide, spiegazioni e materiali del progetto: «Si può condividere tutto con tutti ed è molto rapido», puntualizza la professoressa. Concluso l’iter, salvo sorprese, ci sarà la pubblicazione del lavoro scientifico. «Serve libertà d’intelligenza ai ragazzi per il percorso della loro vita perché la cultura è il bagaglio che ci rende ciò che siamo», il messaggio che aveva lanciato il dirigente scolastico Luciana Leonelli ai suoi studenti in occasione della presentazione. Questo è lo scenario giusto.

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