Terni, ‘no ddl Pillon’: protesta in piazza

Un centinaio di persone si sono ritrovate sabato pomeriggio per protestare contro il disegno di legge del senatore leghista

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Alla fine circa un centinaio in piazza della Repubblica, sabato pomeriggio, per dire ‘no’ al disegno di legge che prende il nome da Simone Pillon (Lega), parlamentare fra i promotori del Family Day e vicino al mondo cattolico. La manifestazione, a Terni, ha visto in campo il ‘comitato No Pillon’ promosso dall’associazione ‘Terni Donne’ e a cui hanno aderito Arci, Cgil, Usb, Liberamente Donna, Fuori dal Mondo, Esedomani, Terni Valley, Civiltà Laica, Il Progetto, Il Pettirosso, Agedo Terni, Famiglie Arcobaleno e alcuni singoli esponenti politici come il vice presidente della Regione Fabio Paparelli – che sul punto ha inviato una nota di sostegno alla protesta -, Gianluca Rossi, Alessandro Gentiletti, quest’ultimi due presenti in piazza, ed altri ancora.

I punti contestati

La revisione delle norme prevista dal ddl Pillon riguarda separazione, divorzio e affido dei minori ed introduce il contestatissimo obbligo di mediazione, anche quando c’è sostanziale consenso fra i partner e nel caso in cui ci si trovi di fronte all’ipotesi di maltrattamenti in ambito familiare. Contestati dal comitato i concetti di ‘mantenimento diretto’ («si dà per scontato che ciascun genitore sia nella condizione di dare al figlio pari tenore di vita»), il ‘piano genitoriale’ («non si possono stabilire in via preventiva quali saranno le esigenze dei figli, pena un incremento dello scontro fra genitori»), l’introduzione del concetto di ‘alienazione parentale’ («il ddl suppone la manipolazione di un genitore in caso di manifesto rifiuto del figlio di vedere l’altro genitore; il minore viene contrastato nella sua facoltà di esprimere il rifiuto»).

 

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