Umbertide e Castello, c’è il treno dei desideri

Alle 7 del mattino i primi arrivi a Perugia – Ponte San Giovanni. Soddisfatti i passeggeri, che però attendono l’apertura di nuove tratte e l’aumento della velocità

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di P.C. 

Eccolo, finalmente. Si è fatto attendere ma alfine è arrivato. Alle prime ore del mattino di giovedì 25 ottobre sono partiti i primi due treni Fcu dalle stazioni di Umbertide (ore 6.02) e Città di Castello (6.05): hanno scarrozzato studenti e pendolari lungo i binari nuovi della linea, seppur a velocità ancora vecchie. Ma si tratta solo di limitazioni ‘burocratiche’, assicurano da Umbria Mobilità e dalla Regione.

NUOVI ORARI DEI TRENI FCU (IN VIGORE DAL 25 OTTOBRE)

I primi treni (ancora a gasolio)

l treno a Perugia

Il primo treno di quella che potremmo definire ‘Fcu 2.0’ – 13 mesi dopo la storica interruzione completa del servizio – è arrivato intorno a Ponte San Giovanni pochi minuti prima delle 7. Dopo una mezz’ora il secondo, poi via via gli altri. Sono ancora a Diesel: nonostante tutta la linea sia elettrificata ci vorrà ancora un po’ per (rivedere) treni elettrici viaggiare sulla ferrovia centrale umbra. Servono soldi per sostituire il parco macchine, ma dai prossimi mesi si potrebbe vedere una situazione ibrida, con vetture elettriche coprire alcune zone specifiche con numero passeggeri costante. Una delle limitazioni delle vetture elettriche, infatti, è il fatto che siano non modulabili. Viceversa, quelle a Diesel permettono di aggiungere e togliere carrozze a seconda del numero previsto di passeggeri per quella corsa. Una bella fortuna per chi è stato costretto in questi anni a modulare il servizio con pochi soldi.

Chianella: «Ecco perché si viaggia a 50km/h»

«I lavori fino ad oggi hanno interessato solo la parte dell’armamento, quindi sottofondo ‘ballast’, sostituzione delle traverse e dei binari più altre opere strutturali – ha spiegato in una nota l’assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella – possiamo però ben dire che nei 54 chilometri abbiamo una ferrovia nuova. Non è stato semplice rispetto ad un quadro normativo nazionale completamente cambiato, per queste ferrovie interconnesse, dopo il luglio 2016 dopo cioè dopo il disastro di Andria. La Regione dell’Umbria è stata sempre attenta al tema della sicurezza ferroviaria ed ha ottenuto e destinato in questi anni risorse importanti per adeguare la rete Fcu agli standard nazionali. Nuove regole più stringenti, nuovi standard, una attenzione ‘europea’ alla sicurezza hanno dato inizio ad una nuova stagione per queste ferrovie. La Fcu se non è la prima in Italia e sicuramente tra le prime ex ferrovie concesse ad aver realizzato importanti lavori di adeguamento. In queste novità c’è anche la regola che i treni debbono viaggiare ad una velocità di 50 km/h, un’azione mitigativa finalizzata alla sicurezza, imposta dall’Agenzia Nazionale per la sicurezza delle Ferrovie, che vale per tutte le ex ferrovie concesse. Tanto che ben 11 su 14 vanno a questa velocità che, è bene ricordarlo, sono le stesse velocità in essere quando è stato interrotto il servizio commerciale»

E ora…

«I prossimi impegni saranno sulla tratta fino a San Sepolcro e la tratta Sud sulla quale c’è un impegno di Rfi considerando che questa tratta è stata dichiarata, da un decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dello scorso aprile, di ‘interesse nazionale’. Ulteriori interventi poi interesseranno l’attrezzaggio della rete con sistemi con l’installazione del sistema Ertms, sistema di controllo a standard europeo, che qualificherà la rete regionale non solo come interconnessa ma anche come interoperabile». Infine, aggiungiamo noi, andrà completata la tratta Ponte San Giovanni – Sant’Anna, che fu la prima ad essere chiusa.

Rimostranze social dei dirigenti regionali

Il post di Zurli

Più interessanti dei comunicati sono le parole scritte sui social dai dirigenti regionali. Lungo post, con tanto di foto, da parte di Diego Zurli, ed direttore regionale in ambito Governo del Territorio e Paesaggio: «Nonostante l’incessante lugubre ‘bubolare’ (si dice così) dei numerosi gufi la Fcu è ripartita. Circa duecento studenti provenienti da nord sono scesi alla stazione di Umbertide e più di cinquanta sono saliti per andare in direzione sud. Questo è solo l’inizio. Ora con gli ulteriori interventi sull’armamento e l’impiantistica e il trasferimento della concessione a Rfi anche la velocità tornerà quella di prima o anche superiore a quella imposta da norme fin troppo prudenziali. Con il ripristino della tratta sud e il collegamento e l’elettrificazione con Sant’Anna ci sono tutte le condizioni per offrire un servizio migliore. Grazie a chi ci ha creduto». E fra i commenti spicca quello di Lucio Caporizzi, direttore regionale alla programmazione, agenzie e società partecipate della Regione Umbria: «Era stata data per abbandonata – scrive citando i ‘gufi’ – vagli a dire che è strano che si abbandoni un’infrastruttura su cui si investono svariate decine di milioni… ormai per certa gente contano solo i film che vogliono vedere».

Le fermate soppresse

Anche quando tutto sarà finito mancheranno 10 fermate lungo il percorso: Canoscio-Fabbrecce, Ranchi, Montecastelli, Niccone, Montecorona, Palazzaccia, Resina-San Bartolomeo, Ramazzano, Pretola. Questa la novità di maggiore impatto con la quale dovrà confrontarsi l’utenza della ferrovia centrale umbra. Busitalia, parla di decisione presa a regime per ridurre i tempi di percorrenza.

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