1° maggio ad Assisi: «Chiediamo un lavoro che sia sicuro»

Domenica in piazza San Francesco la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil

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Con lo slogan ‘Al lavoro per la pace’, la manifestazione nazionale per il 1° maggio di Cgil, Cisl e Uil, quest’anno si è svolta in piazza San Francesco ad Assisi. In piazza domenica mattina erano presenti i tre segretari generali, Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl)e Pierpaolo Bombarbieri (Uil).

I tre segretari: «Un lavoro che sia sicuro»

Il messaggio di questo 1° maggio, secondo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, «è che bisogna fermare questa guerra assurda voluta da Putin e impedire che diventi una guerra mondiale. Sul piano dell’occupazione, invece, bisogna affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà». Per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, è necessario «sostenere la centralità del lavoro. Un lavoro che sia dignitoso, di qualità e contrattualizzato. Un lavoro che sia sicuro. Ogni anno si contano più di 1.300 vittime nelle fabbriche, nei campi, sui cantieri. Fermiamo questa lunga scia di sangue e chiediamo al Governo di mettere in cima alle priorità un grande piano che azzeri questa conta vergognosa». Infine, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha ricordato che «abbiamo incontrato il presidente Draghi che si era detto disponibile ad un confronto strutturato, ma se lunedì il Cdm approverà il provvedimento da 6 miliardi per famiglie, lavoratori e imprese e il Governo non si confronterà con le parti sociali, serviranno delle ripetizioni sul metodo del dialogo sociale».

La presidente della Regione Umbria: «Diritto al lavoro per tutti, in particolare per i giovani»

«Sostentamento, dignità, realizzazione, vocazione, libertà sono alcuni dei concetti che il Lavoro porta con sé». Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, nel suo intervento in Prefettura a Perugia, in occasione della ricorrenza del 1° maggio. «Le istituzioni, ognuna per le proprie competenze e in continua connessione con tutti gli attori coinvolti nel processo formativo e nell’attività sindacale e associazionistica delle varie categorie, devono essere in grado di creare le condizioni affinché tutti possano avere un lavoro e che quel lavoro si svolga nelle migliori e più sicure condizioni. Quel diritto contenuto nella Costituzione deve essere meta dell’azione di tutti noi. E così, in questo 1° maggio in cui si ritorna a poter partecipare appieno alle manifestazioni di piazza dopo la pandemia, va ribadito il diritto al lavoro per tutti, con particolare attenzione ai nostri giovani. Un lavoro che dia loro prospettive, soddisfazioni professionali, che sia retribuito in maniera equa, che permetta di realizzarsi, di costruire una famiglia e un proprio percorso di vita. Perché – ha concluso la Presidente – è attraverso il lavoro che si può ottenere una crescita personale ma anche il progresso materiale e spirituale dell’intera società così come sancisce la nostra stessa Costituzione».

Il Comune di Assisi: «Morti sul lavoro, investire di più sulla prevenzione»

«Assisi ha accolto con grande condivisione la manifestazione nazionale del 1° maggio che i sindacati hanno organizzato in piazza San Francesco», si legge in una nota del Comune di Assisi. «Mettere insieme le parole pace e lavoro è stata una scelta che condividiamo in toto perché in questo momento storico il nostro impegno deve essere incanalato nel combattere ogni ingiustizia. E ogni guerra è ingiusta, porta morte, distruzione, sofferenza e povertà. Per costruire la pace bisogna eliminare le ingiustizie, anche sociali, e lo sforzo di tutti, anche dei politici, deve partire dal lavoro, dal diritto al lavoro, dal diritto a un lavoro dignitoso, dal diritto a un lavoro che riconosca le pari opportunità, dal diritto a un lavoro non sfruttato e non precario.
Dobbiamo recuperare tutti il senso profondo del lavoro che è alla base della nostra Repubblica. E dobbiamo tutti impegnarci per far sì che non si muoia più sul lavoro e per il lavoro. Il tema della sicurezza deve essere al primo punto di ogni agenda delle imprese e delle pubbliche amministrazioni. Il lavoro è fonte di vita, non può essere causa di una strage di innocenti, 1.300 morti all’anno. Serve un’inversione di tendenza, non abbiamo più tempo, investire di più sulla prevenzione. Dalla nostra piazza si è levata ancora una volta una voce, forte e chiara, per la pace e per il lavoro. Buon primo maggio».


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