Gli ambientalisti non mollano. L’associazione Mountain Wilderness Italia annuncia che sta «predisponendo, tramite suo legale, il ricorso al Tar dell’Umbria in merito alla mancata risposta (favorevole o diniego) del Comune di Norcia alla richiesta di accesso agli atti relativi al “Piano mobilità dolce per Castelluccio di Norcia (Pams)”, inviata dopo molte segnalazioni giunteci ed aver constatato di persona lo stato di degrado in cui versavano i Piani di Castelluccio non solo per la incontrollata pressione automobilistica, ma anche e soprattutto per le ‘soluzioni’ (peggiori dei mali) attuate dal Comune di Norcia con la creazione di devastanti parcheggi».
Le contestazioni Cristina Garofalo e Carlo Aberto Pinelli spiegano che «solo ed esclusivamente dall’ordinanza, reperita senza allegati on line, abbiamo appreso del Pams, e non già dalle “ampie comunicazioni” e dalle “riunioni aperte” vagheggiate dal sindaco. Immediatamente a seguito della scoperta dell’esistenza del Pams, ci siamo mossi per prenderne visione e saperne di più. Ma, contrariamente a quanto il sindaco afferma attraverso aggressivi comunicati stampa e lettere di risposta (spedite irregolarmente, a chi sì e chi no), quando si chiedono gli atti in accordo con la legislazione corrente, che addirittura ne semplifica la prassi per le associazioni ambientaliste, non solo essi non vengono forniti, ma neppure viene data risposta, motivazione, o alcunché».
Regione non sa? Poi i rappresentanti delle associazioni ambientaliste svelano un retroscena: «Ad un’interrogazione presentata in Regione da un consigliere di minoranza, è stato risposto che “in riferimento alla Sua richiesta di accesso agli atti del 22/08/2015 relativa al Piano di azione per la mobilità sostenibile (Pams) per Castelluccio di Norcia, si comunica che lo scrivente Servizio non è stato interessato da alcun procedimento autorizzativo del citato Pams né ha concesso alcun contributo regionale per tale finalità e pertanto non è in possesso di alcun tipo di documentazione riguardante il suddetto Piano”. Risulta francamente difficile anche ai più puri e buoni di cuore concedere il beneficio del dubbio sulla ‘visione ambientalista’ e la benevolenza partecipativa e democratica ad un’Amministrazione così gestita».