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Home » Periferie, Terni ‘punta’ a 18 milioni di euro

Periferie, Terni ‘punta’ a 18 milioni di euro

di Marco Torricelli
9 Luglio 2016
in Altre notizie, Attualità, Economia, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
Terni

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Il bando è stato pubblicato sulla ‘Gazzetta ufficiale’ il 25 maggio scorso – tecnicamente prevede i termini per la ‘presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei Comuni capoluogo di Provincia’ – e il termine per partecipare scadrà il 24 agosto. In ballo ci sono ‘fino’ a 18 milioni di euro.

Il Comune A palazzo Spada, letto il bando, si sono dati da fare per rimettere in ordine tutte le carte sparse per i vari assessorati, le direzioni e gli uffici: per capire se e quanti dei progetti in corso e quelli ancora in fase di elaborazione potessero tornar buoni per partecipare.

Il cantiere di via San Lucio
Il cantiere di via San Lucio

Le caratteristiche I progetti devono avere ad oggetto la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie. Ai fini del bando, si considerano periferie le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi. Gli interventi, da attuarsi senza ulteriore consumo di suolo, potranno riguardare progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano; progetti di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico; progetti rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana; progetti per il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano; progetti per la mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.

La ‘Bretella’ di via Urbinati
La ‘Bretella’ di via Urbinati

I ‘piani’ Una quota del 5% delle risorse dell’investimento per ciascuna città può essere destinata alla predisposizione di piani urbanistici, piani della mobilità, studi di fattibilità o atti necessari per la costituzione di società pubblico/private o interventi in finanza di progetto, investimenti immateriali quali e-government, marketing territoriale, sviluppo di nuovi servizi, formazione (se collegati e funzionali ai progetti innovativi proposti).

I punti Nella selezione dei progetti saranno applicati dei criteri di valutazione, con relativi punteggi, che riguarderanno la tempestiva esecutività degli interventi (fino a 25 punti); la capacità di attivare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati, laddove il contributo finanziario di questi ultimi sia pari almeno al 25% dell’importo complessivo necessario alla realizzazione del progetto proposto (fino a 25 punti); la fattibilità economica e finanziaria e coerenza interna del progetto, anche con riferimento a singoli moduli funzionali (fino a 20 punti); la qualità e innovatività del progetto sotto il profilo organizzativo, gestionale, ecologico ambientale e architettonico (fino a 20 punti); la capacità di innescare un processo di rivitalizzazione economica, sociale e culturale del contesto urbano di riferimento (fino a 10 punti).

Il collegamento Gabelletta-Maratta
Il collegamento Gabelletta-Maratta

I fondi Il finanziamento può essere finalizzato alla copertura dei costi di progettazione; alla copertura dei costi per procedure di gara e di affidamento dei lavori; alla copertura dei costi per la realizzazione dell’intervento. L’ammontare del finanziamento, nel limite complessivo di 500 milioni di euro, è determinato dal Nucleo di valutazione, sulla base di quanto richiesto da ogni singola città e del punteggio conseguito, fino a un massimo di 40 milioni euro per il territorio di ciascuna città metropolitana e di 18 milioni di euro per i comuni capoluogo di provincia, per i comuni con il maggior numero di abitanti di ciascuna città metropolitana.

Le specifiche I progetti presentati devono indicare, congiuntamente all’importo complessivamente richiesto, il limite di finanziamento pubblico al di sotto del quale il soggetto proponente è in grado di garantire comunque la fattibilità dell’intervento, facendo ricorso a risorse proprie o a finanziamenti privati, o ridimensionando l’iniziativa assicurando l’efficacia dei risultati parziali in questo modo conseguibili. I soggetti privati possono concorrere per una quota parte significativa, secondo criteri di convenienza, efficacia ed efficienza, sulla base di piani finanziari e di corrispettivi di gestione.

La ‘caccia’ Giovedì la giunta comunale ha votato una delibera – hai voglia a cercarla, non te la fanno vedere nemmeno sotto tortura – con la quale viene ufficializzato il tutto. Lunedì prossimo – in una conferenza stampa con tutti gli assessori insieme al sindaco, per una ‘foto di famiglia’ aggiornata – verrà annunciato che la caccia ai quattrini è aperta.

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