Terni, Call center: protesta in prefettura

Il Prefetto ha ricevuto sindacati e lavoratori. Obiettivo: l’apertura di un tavolo con committenti, Inps, Dtl e proprietà

Condividi questo articolo su

di Fabio Toni

Il corteo no, non si poteva fare. Mancavano i permessi. Ma una passeggiata non si nega a nessuno. E questo hanno fatto, i lavoratori del call center in lotta: una ‘passeggiata’, fino alla Prefettura.

LE FOTO DELLA NUOVA PROTESTA E DELL’INCONTRO IN PREFETTURA

La manifestazione Non hanno nessuna intenzione di mollare, i lavoratori di K4Up e di Overing e lunedì mattina hanno dato vita ad una nuova manifestazione per portare la questione all’attenzione del prefetto Gianfelice Bellesini.

IL VIDEO DELLA ‘PASSEGGIATA’

Il vertice Al prefetto è stato spiegato che «la protesta è la risposta alle ‘chiusure’ dell’azienda» (Angelo Manzotti, della Cisl) e che «le lavoratrici, per i contenziosi aperti tra azienda ed Inps per i contributi mai pagati, non hanno diritto ad ‘ex disoccupazione’ né ‘maternità’» (Desiré Marchetti, della Cgil). Mentre Eugenia Scepi (Rsa Cisl) ha fatto notare che «da mesi tentiamo di trovare una congiunzione fra interessi di azienda e lavoratori e adesso vengono cambiate le carte in tavola». Allo stesso modo Massimiliano Ferrante (Uiltucs Uil) ha evidenziato come «il fatto che in azienda ci sia gente che lavora lì da anni, fa capire come gran parte dei rapporti di lavoro siano ben diversi dal semplice contratto a progetto».

IL VIDEO DEL CORTEO SOTTO LA PREFETTURA

Il prefetto Gianfelice Bellesini è stato chiaro: «Il nostro impegno è quello di far rispettare le leggi. Se ci sono contributi non pagati, vanno pagati. Se i lavoratori sono lì da 5 o 6 anni, quello è un rapporto di lavoro». Ed ha spiegato che la proprietà non ha fornito elementi per valutare il rapporto con i committenti, ma che la prefettura sta lavorando per stabilire un contatto diretto.

I SINDACATI INFORMANO I LAVORATORI: IL VIDEO

Il tavolo Per giovedì prossimo è stato convocato un tavolo in Prefettura a cui si cercherà di portare i committenti delle due società – Telecom ed Eni – oltre alla Direzione territoriale del lavoro, sindaco, Inps, sindacati e la stessa proprietà. «La questione è molto delicata – ha detto il Prefetto ai sindacati – e il nostro obiettivo è quello di fare chiarezza e giungere ad una conclusione positiva della vertenza. In questo senso ci stiamo attivando per poter aprire un tavolo che veda la presenza degli stessi committenti».

5 Stelle In merito alla protesta del call center ternano, il Movimento 5 Stelle annuncia che è stata predisposta un’ interrogazione parlamentare al ministro del lavoro e delle politiche sociali che vede come primo firmatario la portavoce alla Camera Tiziana Ciprini, per chiedere «un chiarimento sulle posizioni contributive e contrattuali dei lavoratori dopo la denuncia apparsa su vari organi di stampa in cui si evince che l’azienda non avrebbe versato i contributi dovuti all’Inps e che applicherebbe più tipologie di contratti per i collaboratori di pari livello. A fronte di ciò – scrivono dal M5S – viene anche chiesto se le aziende in questione siano regolari per il rilascio del Durc e abbiano richiesto un pano di rateizzazione». Al ministero si chiede anche di convocare le parti «favorendo l’apertura di un tavolo istituzionale che veda coinvolti anche i committenti nazionali dei due call center: Telecom ed Eni Luce e Gas».

In consiglio Nel pomeriggio i lavoratori del call center di via Bramante hanno raggiunto il consiglio comunale dove sono stati ricevuti da alcuni membri dell’assemblea. Approfittando della presenza di Catiuscia Marini, intervenuta alla seduta di lunedì dedicata al tema dell’area di crisi complessa Terni-Narni, gli stessi lavoratori hanno espresso alla presidente della Regione le proprie preoccupazioni sul futuro e l’esigenza di giungere a una conclusione positiva della vicenda.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli